BROTHERS IN (SOLVING) CRIMES || PARTE 3

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* Questa storia parla di un normale mistero da risolvere,
* a parte tutte le cose che lo rendono completamente diverso da un normale mistero.
* Parla anche di bugie, e di credere nelle persone.
* E credere nelle persone nonostante dicano così tante bugie. 
 * Ma soprattutto, parla di Sans e Papyrus. 

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"...mi pare evidente che c'è stato un malfunzionamento di tipo termico-meccanico. Non era previsto, maledizione, me ne sarei dovuto accorgere prima... ma sì, ma sì, guarda qua: e questo cos'è? Il cavo è quasi fuso. E' ovvio, c'è stato un sovraccarico di energia, devo sistemare il prima possibile il problema o potrebbe espandersi ad altri macchinari. Intanto, qua c'è stato un surriscaldamento, non solo la temperatura si è alzata sopra il limite di progettazione, ma i circuiti sono stati spediti al loro limite e per poco non sono..."

"Paps, hei. Hai solo bruciato un toast. Capita."

Lo scheletro si bloccò all'istante con la bocca ancora aperta, reggendo fra le mani quello che sembrava il cadavere di un panino carbonizzato, e suo fratello maggiore pensò che la sua espressione fosse estremamente esilarante mentre cercava di trovare parole comprensibili con cui ribattere. Era così facile mandarlo in confusione che probabilmente si sarebbe stancato molto in fretta di prenderlo in giro, se non fosse stato così stramaledettamente divertente. 

"...insomma. E' inutile mettersi a piangere sul bruciato."

Il più giovane dei fratelli scheletri vinse la sua paresi facciale e il suo viso si corrucciò in un espressione incredula.

"SANS! Non tollero questo tipo di linguaggio in questa casa e lo sai!"

"Cosa? La mia battuta ti ha scottato?" 

Papyrus prese un respiro molto, molto profondo e poi si sedette al tavolo. Si schiarì la gola, cercando in tutti i modi di riprendersi dagli interventi del fratello. Non era da lui perdere la calma per futili sciocchezze, ma Sans sapeva quanto mal sopportasse le sue battutacce eppure si ostinava a volerlo infastidire in quel modo! Piano, Papyrus, un gentiluomo non può perdere la calma su queste cose.

"Sì sì va bene, come vuoi tu. Devo lo stesso ricalibrare il generatore, non possiamo permettere che il tostapane faccia la stessa fine del microonde."

Il fratello maggiore sogghignò al ricordo, e i due fratelli rimasero in silenzio per un po' al tavolo della colazione, Sans alzandosi solo per riempire di nuovo la sua tazza con altro thè. Ormai il thè era diventata una tradizione a cui non potevano fare a meno, e non solo lo bevevano a colazione, ma avevano preso l'abitudine del Re di fermare qualunque cosa stessero facendo durante il pomeriggio per riunirsi in casa a bere un buon thè insieme. "L'ora del thè", la chiamava Re Asgore. Era l'unica ora della giornata in cui la regola non-scritta imponeva di mangiare tutti e tre insieme, Frisk compresa. La ragazzina era ormai una costante nella vita dei fratelli, e Sans sinceramente non riusciva bene a ricordare com'era la loro vita prima che piombasse lei a rivoluzionare tutto. Sicuramente meno interessante. Dopotutto, a Sans piaceva avere un pubblico che ridesse di gusto alle sue battute, e Frisk era un pubblico perfetto. 

Inoltre, era sicuro al duecento per cento che anche a Papyrus andasse a genio, forse ancora più che a Sans. Papyrus adorava Frisk, lei faceva emergere il lato infantile di lui che Papyrus cercava di tenere nascosto, almeno davanti agli altri mostri. Quando erano da soli e non avevano alcun mistero da risolvere, finivano sempre per giocare con la neve o a escogitare nuovi puzzle. Sans amava quel lato di Papyrus. Ma ancora, Sans amava tutto di lui.

E Papyrus amava da sempre i puzzle. Da quando riusciva a ricordare, aveva sempre amato risolvere enigmi e rompicapi. Non si era mai ritenuto particolarmente talentuoso nè si era mai vantato della sua capacità di risoluzione, ma Sans doveva ammettere che era piuttosto bravo. Mentre lui era sempre stato portato per i lavori manuali e per la scienza -qualità che però non sfruttava mai- Papyrus aveva un inclinazione naturale per i puzzle. Era capace di crearli e di risolverli con facilità, perfino quelli che saltuariamente creava Sans come allenamento, che erano sicuramente molto più complessi e articolati. Fu per la maggior parte per quelle inclinazioni naturali, che Papyrus si era avvicinato all'arte dell'indagine fino a diventare un vero e proprio detective. E Sans, ovviamente, l'aveva seguito. L'avrebbe sempre seguito.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 08, 2019 ⏰

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