26. Triangolo

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Yoongi non aveva finito di comporre ciò che aveva progettato di terminare per la settimana. Ormai era lì bloccato dall'ora di pranzo, eppure non aveva concluso niente.

Gli mancava Hoseok. In modo assurdo, perché Hoseok non era nient'altro che il cameriere per cui aveva casualmente cominciato a provare interesse, eppure era così, non riusciva a smettere di pensare al ragazzo. Anche quando gli era lontano fisicamente.

Si ritrovò steso sul divanetto del suo studio masticare nervosamente una gomma alla menta, perché troppo pigro per uscire e accendersi una sigaretta anti stress, a fantasticare su cosa stesse facendo in quel momento il suo raggio di sole. Sì perché, anche se non se lo erano per niente detti chiaramente di persona, almeno sapevano che in qualche modo l'interesse era reciproco. Che solievo, pensò. In qualche modo era riuscito a superare la parte imbarazzante della sua situazione con Hoseok.

Pensò a quanto fosse bello il ragazzo, in particolare al suo sorriso così solare e luminoso, agli occhi grandi che esprimevano felicità da tutti i pori e i suoi soffici capelli che avrebbe tanto voluto accarezzare fra le sue dita, al naso perfetto, alle sue adorabili orecchie, al suo fare innocente, al piccolo neo sulle labbra, labbra che avrebbe volentieri provato a baciare...

Così come si era ritrovato sul divanetto, ora aveva il telefono aperto sulla chat con Hoseok fra le mani.

SUGA 🐱

Mi manchi tanto raggio di sole 

Se mai dovesse capitare che Namjoon o Seokjin lo scoprissero mandare dei messaggi tanto sdolcinati, lo avrebbero preso in giro per il resto della sua vita con loro, ma in quel momento non era questa la priorità di Yoongi.

Attese per vari minuti la risposta di minuti una risposta, che mai arrivò.

Dopo circa cinque minuti in cui tenne gli occhi fissi sullo schermo decise di mettersi l'animo in pace e di mettersi a dormire lì. Decisione in cui riuscì solo alle tre del mattino, perché ogni circa 10 minuti di tentativi di addormentarsi sostituiti da riflessioni su quanto sia carino Hoseok quando gli comparivano le fossette, non riusciva a trattenersi a controllora sul cellulare l'arrivo di un nuovo messaggio di Hoseok.

Ogni volta che accendeva lo schermo senza trovarci nessuna notifica, il suo sfondo monotono e predefinito gli sembrava sempre più brutto.

Alle tre e dieci si arresse definitivamente, ma solo perché fisicamente non riusciva più a tenere le palpebre aperte.

SUGA 🐱

Mi manchi ancora.

Buona notte. 💕

Il mio sfondo è brutto. Mandami una tua foto che metto quella

E così si addormentò.

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-Si hyung, ahah, Jungkook è uno dei migliori modelli della agenzia per cui lavoro, e diciamo che... sì, ho una specie di cotta per lui.- Ammise ridacchiando Jimin mentre riprendeva la stra per  la casa del suo hyung.

Hoseok rimase zitto. Silenzio a cui in realtà Jimin non fece caso. 

Come avrebbe dovuto comportarsi davanti a tale notizia? Avrebbe dovuto lasciar scorrere? Era ovvio che il Jungkook che gli era stato presentato da Taehyung, e il Jungkook per cui Jimin aveva una cotta non tanto segreta, erano la stessa persona.

-Aha, Jimin, sicuro che sia solo una cotta? Da come ti luccicano gli occhi quando parli di questo ragazzo non ne sarei tanto sicuro.-

Jimin sorrise, ma non disse niente, tenendo lo sguardo fisso sulla strada. Come se non volesse ammettere che in effetti Hoseok aveva ragione.

Il resto del viaggio fu silenzioso, ma solo perchè nessuno dei due aveva idea di cosa dire.

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-Taehyungie!-

-Jiminie!-

Non appena Taehyung aveva sentito il rumore dell'auto in arrivo si era precipitato all'ingresso del palazzo a salutare i due ritardatari.

Jimin, alla vista della sagoma dell'amico in lontananza scese dall'auto velocemente e si catapultò fra le sue braccia, che ovviamente lo accolsero come se fossero state fatte solo per quel compito.

Hoseok li osservava con un sorriso sincero, ma inevitabilmente anche preoccupato, dopo la scoperta che aveva appena fatto.

Non sapeva se avrebbe dovuto parlare a Jimin del fatto che aveva colto Jungkook e Taehyung in situazioni piuttosto ambigue per essere solo, amici. Oppure dire al suo coinquilino che la sua cotta di una vita, stava sviluppando sentimenti per il ragazzo con cui... si vedeva.

Sapeva bene che era una situazione che non lo riguardava, ma non riusciva a non sentirsi in colpa per sapere e non poter fare niente. Alla fine sapeva che avrebbero sofferto, ma non aveva idea di come avrebbe potuto evitarlo.

Sospirò a guardare ancora i suoi due amici ancora lontani a terminare il loro abbraccio. Come se non si vedessero da anni interi. Si immaginò ad abbracciare così il suo micetto. 

Cercò fra le tasche il cellulare per poter almeno dargli la buona notte, ma nell'accorgersi delle tasche vuote, cominciò ad andare in panico.

Frugò ossessivamente le tasche dei pantaloni, delle tasche, controllò i sedili. rovistò nella sua borsa col cambio per gli allenamenti di danza. Niente. 

Si sbattè la mano in fronte. Lo aveva dimenticato a casa di Jimin.

Non glielo voleva dire però, si sarebbe preoccupato e avrebbe perso tempo per prenderglielo quando aveva atteso tanto per la sua uscita con Taehyung.

Li lasciò andare alla loro cena, (quasi spuntino di mezza notte) e si buttò nel divano senza avere la forza di andare verso la camera da letto. E lì cadde quasi immediatamente in un sonno profondo, con il ricordo di Yoongi che gli affondava il dito nella fossetta, per poi ridere della sua reazione. Si addormentò con un dito sulla guancia, proprio dove se sorridesse comparirebbe una fossetta. 

kimchi fried rice & Sprite!_Sope/YoonseokDove le storie prendono vita. Scoprilo ora