15 Settembre

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Caro Bruno,
Oggi è un giorno tremendo perché è domenica e non lavoro perché ho il turno di riposo.
Come sempre mi impongo di alzarmi dal letto, essere attiva e stare all'aria aperta.

Quindi ho fatto il letto, pulito tutta casa e addirittura cucinato dei biscotti che non mangerò.

I vetri ho deciso di non pulirli più.
Questa casa è spartana, non ci stanno male dai.
No, scherzo.
Visto? Mi sforzo.

La verità è che ho esplorato i dintorni e forse è meglio che io non guardi fuori e che non mi vedano affacciarmi.
Praticamente io mi trovo alla fine di una banchina che si affaccia sull'acqua e confino con il muro di uno stabilimento petrolchimico.
Sospetto che questo magazzino fosse loro prima che gli erigessero il muro accanto, ma chissà, non mi sono informata.
Comunque il fatto di essere così in disparte rende naturale il fatto che di notte non sia ben frequentato o almeno è quello che penso io.

La notte sento qualcosa muoversi fuori, porte sbattere, qualcuno che armeggia con martelli o lastre di metallo, non so...
È come se qualcuno lavorasse in silenzio.
A volte sento parlottare.
Una notte un rumore sordo mi ha svegliata e ho avuto paura, ma non abbastanza da uscire dal letto.

Il problema è proprio questo: non sono neanche abbastanza coraggiosa da espormi e magari trovare qualcuno che voglia farmi tacere tagliandomi la gola.
Morire è quello che mi darebbe pace, ma non ne ho la forza.
Sono qui, intrappolata in un limbo grigio e sfocato.
E ci sto completamente sola.
Senza coraggio, immota, come una sogliola che attende il maremoto.
Che schifo.
Io...
Potrei ridere se ne avessi voglia.
Vivo sopra a un mucchio di delinquenti e scelgo di nascondermi dietro a vetri lerci e lenzuola grigie.

Ma in fondo cosa dovrei vedere qui fuori? Davanti a me c'è acqua, a destra i profili della fabbrica con ciminiere fumanti, sotto il molo sporco e mal frequentato e a destra magazzini e gru per almeno 300m.
Poi ci sono un paio di locali... Di tipo ultra moderno, no?
Con arredi riciclati, vintage, musica bassa e jazz...e dove credo che una birra costi almeno 15€ perché fatta con acqua di fonte direttamente dall'Himalaya o cose così.

Già, devo passare di lì per tornare a casa.
Ma non mi notano, ho sempre il cappuccio tirato sulla testa e gli occhiali neri.
Li tolgo quasi solo per lavorare, tanto.
Loro mi sono indispensabili.
Chissà se sei lì dentro, Bruno.
So che quelli sono i locali per te.

A me basta arrivare in casa e chiudermi la porta dietro le spalle.
Mi ci sento bene, alla fine.
Entro, chiudo i chiavistelli, mi tolgo i vestiti mettendoli da lavare e metto a bollire l'acqua per il tè.

Ma la domenica non mi piace.
Sono le 14.00 e ho fatto tutto quello che potevo fare.
Non ho voglia di uscire né di guardare la tv.
Per fortuna che c'è questo diario da scrivere; alla fine l'idea di quel medico non era così male.

Sento dei rumori di sotto...anche oggi.
Qualcosa che sfrega, che striscia.
Credo che stare immobile sia la cosa migliore..
Forse se nessuno mi sente, non corro rischi.
Accidenti, vado a spegnere la lavatrice che forse da sotto possono sentirla.

Ok, ora rimarrò qui senza muovermi fino a sera.

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