30 Settembre

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Caro Bruno,
Sono stata un po' senza scrivere perché ho lavorato moltissimo.
Dora dice che la fine di settembre è la fine delle vacanze per molta gente e quindi ci portano tutte le loro cose da lavare per rientrare al lavoro.
Infatti fuori il tempo si è rovinato e immagino che le spiagge si siano svuotate definitivamente.
Piove a catinelle sui miei vetri sempre più sporchi e qualche gabbiano ci sosta davanti per ripararsi.
Fanno quasi compagnia.

Rodika e Marisa sono state in ferie per due settimane e ora tocca ad Ava che credo sia tornata al suo paese, nelle Filippine e starà via un po' di più.
Dora faceva la parte di sartoria e banco e io mi occupavo di quasi tutto il resto.
Spesso mi sfiorava la fronte con quelle sue mani rugose e sfavillanti di anelli dicendomi di riposare, che stavo facendo un ottimo lavoro e questo gesto mi faceva sentire calore alla bocca dello stomaco.

Ho lavorato anche 12/13 ore al giorno e la sera ero troppo stanca per scrivere, a mala pena mangiavo qualche cosa e mi buttavo a letto dopo una doccia.

Oggi sono a casa e visto che è giovedì ho pulito casa con un detergente al limone perché vorrei cambiare profumo.
I miei capelli e le mie lenzuola sono sempre impregnate dell'odore della lavanderia e avrei voglia di cambiare.
Mi sento bene ora, più in forze anche se ieri sera ho avuto paura.

Quando sono uscita dalla lavanderia, alle 20.30, ho trovato il figlio di Dora, nel parcheggio.
Era appoggiato alla sua macchina rossa, credo una Fiesta, e fumava guardando nella mia direzione.
Appena sono uscita si è avvicinato e mi ha squadrato dalla testa ai piedi.
'Ma ciao, Morticia'
Ha detto gettando il mozzicone.
Io ho abbassato lo sguardo e l'ho salutato con un cenno mentre giravo a sinistra per andare verso la fermata dell'autobus, ma lui ha cambiato direzione per mettersi sulla mia strada.
'Che si fa stasera, eh? Brodino e poi a nanna?'

'Matteo! Dai, andiamo, vieni a darmi una mano'
Ha detto Dora affacciandosi dalla porticina.
Lui sbuffando è andato e io ho tirato un sospiro di sollievo.
'Guai a te se ti vedo importunare Lara, chiaro?' ho sentito che gli diceva prima di tirarsi dietro la porta.

Ho continuato a camminare fino a sedermi sulla panchina della fermata e mi sono imposta di calmarmi.
In fondo è solo un bullo mi ripetevo.
Poi non farebbe nulla lì, con tutta questa gente e con sua madre a poca distanza, no?
Certo che per precauzione, potrei uscire dal davanti per sbucare alla fermata dall'ingresso principale del centro. Così sarei sempre in mezzo alla gente e sarebbe più difficile prendermi da sola.
Sì, farò così da domani.

Ora Dora mi fa fare solo i turni giornalieri perché dice che vuole che io riposi per bene e la sera vanno bene anche le altre, visto che c'è meno da fare e a loro piace dormire fino a tardi.
Certo, a Rodika fa comodo, con tutte le serate brave che fa.
Quindi vado al lavoro alle 7 e finisco alle 15, ma mi trattengo quasi sempre fino alle 18 e non mi pesa.
Ho un giorno libero e mezzo alla settimana, a cadenza casuale.

L'altro giorno Dora mi ha consigliato di andare a tagliarmi i capelli quando staccavo, dal parrucchiere che si trova proprio accanto al nostro negozio.
Dice che starei bene coi capelli più chiari, sulle punte.

Guardandomi ogni giorno nel riflesso del vetro lurido della fermata dell'autobus ci penso, ma non mi sono ancora decisa.
A che servirebbe?
Sì, forse i capelli più corti sarebbero più comodi, ma non ho voglia di cambiare colore.
Il mio castano scuro va più che bene.
Una volta li portavo ricci, con la riga al centro e li curavo molto : usavo lacche, creme, spume.
Quando uscivo erano scintillanti.
Ora sono quasi lisci, senza forma, ma in fondo li tengo sempre stretti in una coda di cavallo o a chignon, quindi non mi serve altro.

Ora si sta facendo buio e inizia il mio rituale delle candele.
Ne accendo 5 e la loro luce mi basta per scrivere.
Dal piano inferiore non ci sono più rumori e l'unica cosa che sento è la sirena del porto che ogni tanto suona.
Non c'è nebbia, ma la pioggia è così fitta che credo l'accendano per quello.

Bene, che dire Bruno.
Ora vado a mangiare qualche cosa e poi credo andrò a dormire.

Buonanotte.

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