undici

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Okay.

Okay. La villa è in mezzo al nulla. Nessun problema.

Nessun problema?

Mentre guardi freneticamente dietro di te, per accertarti di non essere seguita, cammini con passo veloce.

Jungkook non può essere già sveglio, ci hai impiegato solo un minuto circa per vestirti e uscire fuori. E sparare a caso per spaventare i suoi scagnozzi.

Tieni ancora quella maledetta pistola in mano e hai paura di spararti ai piedi da un momento all'altro. Come cazzo funziona quest'affare?

Dopo essere sicura di non essere seguita, ti giri definitivamente verso l'orizzonte, volendo metterti a piangere alla vista di quanto il centro abitato sia lontano da dove ti trovi.

Corri, e vorresti almeno trovarti in una fitta foresta, per almeno riuscire a nasconderti da Jungkook, che prima o poi ti troverà se non muovi il culo.

Qui è tutto campo, una piccola strada sterrata su cui a volte passano macchine come unico segno di civiltà.

Le macchine... le macchine, porca troia!

Jungkook sicuramente non ti inseguirà a piedi, ma nella desolazione più completa anche da un autovettura gli sarà semplice localizzarti.

"Pronto? Qui è la polizia, come posso esserle utile?" Dall'altro capo del telefono risponde una voce maschile, calma e pacata.

Sei sul punto di collassare, hai il fiatone e ti sembra di essere in fuga da settimane, quando probabilmente sono passati al massimo un paio di minuti.

Ti volti velocemente, e la villa è ancora troppo vicina, ancora troppo visibile. Ti sale l'ansia, il terrore.

Ogni volta ti stupisci per quanto tu possa spaventarti più delle volte passate.

"Pronto? Oddio, grazie. Sono- sono in fuga da uno psicopatico che mi vuole uccidere, mi ha già fatto del male-  NO!" urli terrorizzata e in preda al panico, quando il tuo cellulare cade in un cespuglio troppo fitto e spinoso per infilarci le mani dentro.

Oltretutto, non hai tempo da perdere, e non sai quando Jungkook arriverà pronto a ridurti in poltiglia. Non vuoi davvero sapere cosa succederebbe qualora dovesse prenderti.

L'idea ti fa correre ancora più veloce, nonostante le tue gambe sembrino in realtà non essere lì, ora piene di raschi e taglietti provocati dalla bassa vegetazione.

Il tuo respiro è a dir poco affannoso, completamente disperato. I tuoi polmoni sono doloranti, non sai quanto ancora potrai resistere. In qualche modo però, riesci a continuare.

Il tuo corpo ti sta dando tutti i segni di cedimento, ma nonostante ciò, continui a correre. La città è ancora troppo lontana.

Ovviamente, in qualche modo, è sera. Il sole illumina il paesaggio di uno splendido arancione, ma non riesci a farti distrarre dalla sua bellezza.

Più pensi al sole più la paura cresce all'idea che possa essere questione di al massimo mezz'ora prima che tu rimanga in mezzo al niente, nel buio più totale.

Ti metti a piangere, mentre le tue gambe non si fermano, il tuo cervello non glielo permette. Ma meglio così, perchè anche se ti fa male tutto, se ti fermassi ora non troveresti mai le forze di riprendere dopo.

Con un'altra veloce occhiata sei almeno vagamente sollevata che la villa sia tanto lontana da sembrare solo un rettangolino di appena un centimetro ai tuoi occhi.

gone mad :: jungkook x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora