dodici

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Il parco è deserto, fa freddo. Le cose non stanno andando come vorresti, e sei seduta su una panchina a guardare il laghetto mentre lacrime di sconforto ti rigano le guance.

È silenzioso, fino a quando non senti dei passi, leggeri. Una persona si siede al tuo fianco, espressione apprensiva in volto.

"Ehi, tutto okay?" chiede il ragazzo, e sei sorpresa dalla pacatezza e dalla dolcezza della sua voce. Non l'hai mai visto prima d'ora, eppure la sua gentilezza ti fa sentire a tuo agio.

"Non... tanto" rispondi con voce tremante, asciugandoti le lacrime. Ridi poi imbarazzata, cercando di non dare troppo peso alla situazione.

"Passerà, non ti preoccupare" dici, voce come un sussurro e il suo sguardo si intenerisce alla vista della tua rassegnazione.

"Vuoi un abbraccio?" Chiede sorridendoti, e tu spalanchi gli occhi, sorpresa. Lui subito si fa serio, portando una mano in imbarazzo dietro al collo. "Ah... scusa-  non avrei dovuto-"

", un abbraccio mi servirebbe adesso" la tua espressione si lascia andare a sua volta, perdendoti nell'emozione dei suoi occhi, così preoccupati e partecipi della tua tristezza nonostante lui non ti conosca affatto.

I vostri corpi incappottati si incontrano con delicatezza e timidezza, impacciati. L'abbraccio ti dona calore, e un po' di conforto.

"Qual è il tuo nome?" Chiede staccandosi, sorridendoti.

"T/n. Il tuo?"

"Jungkook" risponde a sua volta, ed è come se ti paralizzassi. Non capisci, ma il suo nome ti terrorizza, ti fa venire i brividi.

Eppure lui è stato così gentile e premuroso nei tuoi confronti, una completa sconosciuta. Non puoi fare a meno che avvertire di aver già vissuto questa situazione, e sei confusa.

Senti lacrime ai tuoi occhi, ora più copiose e, si mischiano a qualcosa di viscoso sulla tua guancia, e brucia.

Guardi il tuo corpo e noti di essere ora nuda davanti a Jungkook, un grosso squarcio nella tua pelle che va dalla guancia fino al braccio, e tutto il tuo fianco fino all'interno coscia e gamba.

I tuoi battiti cardiaci accellerano mentre ti spaventi ancora di più rispetto a prima, alla vista del sangue che esce dalle ferite. Guardi Jungkook, che a sua volta ti guarda con un'espressione preoccupata, senza fare nulla.

Senti una mano sulla tua spalla "Sei in buone mani, non ti preoccupare" dice la signora Choi, sorridendoti, la vedi girandoti.

Quando ti rigiri verso Jungkook, ha in mano un coltello insanguinato, e un sorrisetto strano in volto. Ora si avvicina alla tua faccia, guardandoti negli occhi, ma sembrano assenti, divertiti più che carichi di emozioni come prima.

"Sei tu la pazza"

E ti alzi di colpo, col fiatone, necessitando qualche secondo per renderti conto di essere ancora in ospedale.

Ti stendi di nuovo, respirando sollevata all'idea che fosse tutto un incubo. Nonostante ciò, il sogno ti ha lasciato un amaro retrogusto, perché la prima parte era come tu e Jungkook vi siete davvero conosciuti.

Il tuo cervello deve aver mischiato tutto, ad un certo punto, ma il ricordo di come le cose erano solite essere ti fa sospirare, combattuta. Ti manca quel Jungkook.

E pian piano, ti ricordi perchè ti sei addormentata.

Il dottore nella stanza, che invitava Jungkook a restare. La signora Choi se ne era andata, ti aveva lasciata sola con-

gone mad :: jungkook x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora