quattordici

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Sono passati un paio di giorni da quando Taehyung è venuto a visitarti. Da allora, non hai fatto altro che piangere in disperazione sul tuo letto bianco.

Le pareti sono sempre più soffocanti, e la psichiatra ancora più inutile. Lei non vede, non capisce. Non lo vuole fare. Non capisce quando, agitata, le spieghi di come ti siano scappate parole troppo pesanti davanti al tuo amico. 

Non capisce che significa per te. E tu ti ritrovi a dover sopportare da sola il peso del tuo errore. L'unica persona disposta a credere che sei in realtà sana, sei stata proprio tu a darle un motivo per non crederti.

Ti domandi cosa ne sarà di te. Quanto dovrai restare chiusa in questo posto? Per sempre di questo passo, e solo l'idea ti porta dentro uno sconforto che a parole non è descrivibile.

Attanaglia il tuo cuore come volesse annegarlo nello stomaco. La tua mente vede nero.

Qual è la ragione per continuare tutto questo? Hai perso tutto. Il tuo ragazzo, i tuoi amici, la tua vita, la tua dignità. Sembra tutto un tremendo sogno da cui vuoi svegliarti, ma non puoi. Non puoi e stringi ancora più forte le lenzuola candide, mentre le tue lacrime ancora bagnano il cuscino.

Fortunatamente la tua camera è insonorizzata, altrimenti non osi immaginare cosa avrebbero pensato gli infermieri all'udire le tue urla quasi indemoniate dal profondo sconforto. Vorresti dormire per non pensare a tutto ciò che ti fa stare male, ma non hai sonno. 

Hai già dormito troppo, eppure sei stanca. Con gli occhi chiusi, speri che prima o poi tu riesca a riaddormentarti, perchè quello che provi ora è a dir poco insopportabile.

Il tuo cervello non fa altro che riproporti le parole della psichiatra: caute e mielosamente educate, attente e studiate. Come quelle rivolte alle persone con disturbi psichici. Ormai tutti ti vedono in quel modo, e sei esasperata. 

Ti senti letteralmente indegna di esistere ogni volta che vedi come ti guardano, come ti parlano. Come se fossi una bambina troppo cresciuta. Come se vivessi nel tuo mondo di fantasia, come se gli dicessi ogni giorno che vedi unicorni volargli sopra le teste.

E forse stai lentamente cominciando a crederci. Forse sei davvero fuori di testa, ed è tutto frutto della tua immaginazione. Le parole che hai detto a Taehyung... ti sei spaventata da sola. Quasi non ti sei riconosciuta, rabbrividendo.

Non puoi farcela. Tutto questo è insopportabile. 

Una malsana idea ti passa per la testa. Però no, non puoi. Non puoi prendere la droga che Jungkook ti ha lasciato in quella maledetta scatola di cioccolatini. Vorrebbe dire dargliela vinta. E in questo momento, vuoi davvero fare tutto ciò che ti è possibile per infastidirlo.

Eppure la stanchezza mentale inflitta dal tempo (di cui ormai hai perso cognizione) passato in questo posto, ti spinge a cercare un po' di sollievo.

E quindi, recuperi quei cioccolatini, prendendo la polvere bianca che si trova al di sotto della confezione.

Schifata da te stessa per esserti abbassata al suo livello, esiti qualche secondo. Ma la prospettiva di piangere in questa schifosa stanza per il resto della tua vita non ti piace per niente.

Per cui, per quello che può servire, vuoi stare bene, anche se per poco. Aprendo la bustina sul comodino, spargi la polverina in un mucchietto e inali quanto più puoi.

Non hai mai fatto niente del genere prima d'ora, e non sai cosa stai facendo. La polvere che ti entra nel naso è fastidiosa, e ti porta alle lacrime agli occhi dal prurito.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 10, 2020 ⏰

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