capitolo 4

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Sento la svelgia suonare, non è il solito suono, cazzo! Sono a casa di Carter! E abbiamo fatto sesso?!
Sei stata una stupida ad accettare questo accordo...
"Stai zitta" dico a me stessa a voce alta.
Carter è disteso accanto a me, dorme ancora, non penso gli interessi molto di arrivare tardi a scuola, quindi mi alzo prendo tutte le mie cose e vado in bagno senza fare alcun rumore.
Tolgo la tuta e infilo e jeans bianchi a vita alta, sopra la cannottiera metto una felpa verde scuro con il capuccio.
Pettino i miei lunghi capelli rossi e poi indosso il cappuccio per nasconderli, fanno schifo, Joe dopo devi lavarli!
Infilo le scarpe e la giacca ed esco di casa senza svegliare Carter.
Appena fuori noto che sono le 7:23 e che sono TROPPO presto, mi siedo sulle scale e fumo una sigaretta mentre controllo instagram.
Indosso il casco che mi schiaccia i capelli, salgo sulla moto e mi dirigo verso scuola.
La prima ora ho letteratura, mi piace come materia, specialmente perchè è quella in cui vado meglio.
Durante la pausa delle 11 decido di parlare con Luke della storia con Carter, lui sicuramente non si scandalizzerà, anzi mi batterà il cinque e vorrà sapere tutto.
Racconto tutto a Luke, a parte i dettagli, ovviamente, e lui sembra scombussolato "Joe, sono felice se lo sei anche tu, ma ti conosco dalle medie, e so, che tu in queste cose non riesci a lasciare fuori i sentimenti troppo a lungo. Tra poco tu vorrai qualcosa in più e lui no, ti spezzerà il cuore." dice lui infine.
Vorrei urlagli in faccia come ho fatto con Trista, ma so che in fondo ha ragione e che me lo ha detto per il mio bene.
Merda! Trista! L'ho trattata malissimo e mi sento molto in colpa, stava cercando di aiutarmi e io le ho urlato in faccia, devo assolutamente scusarmi!
Alla fine delle lezioni vado a parlare con Trista per scusarmi e raccontarle tutto "Ei T, mi dispiace moltissimo per come ti ho trattata ieri, è solo che quando salta fuori quella storia io non mi riesco a trattenere" dico senza lasciarla pronunciare nemmeno una parola. "Lo so Joe, e dispiace anche a me di averti trattata come una bambina dicendoti ciò che devi fare, è solo che non voglio che tu soffra..." dice buttandomisi addosso in un forte abbraccio.
Sono così felice di aver chiartio.
Decido di invitare Trista a casa per pranzo, ho già mandato un messaggio a mia madre e ha detto che non ci sono problemi. Prima di salire sulla moto, fumo una sigaretta e ne offro una a Trista, che stranamente accetta.
Appena arrivate a casa sentiamo un buon profumino di lasagne, ed è proprio ciò che mia madre ha preparato, adoro le lasagne che fa mia madre!
Durante il pranzo va tutto bene finché "allora, siete riuscite a finire quel progetto ieri sera?" Chiede mia madre.
Sul volto di Trista si intravede confusione, le prendo la mano sotto il tavolo e poi rispondo "Si, ci manca ancora qualcosa ma è a buon punto".
Decido di rispondere così perchè se dovessi andare un'altra notte da Carter avrei già una scusa pronta.
Trista ha capito di dover reggermi il gioco e quindi aggiunge "sta venendo davvero un bel lavoro!".
Alla fine del pranzo io e Trista andiamo in camera mia, e come immaginavo inizia subito con il terzo grado.
"Sei del tutto impazzita?! Hai detto a tua madre che stavi da me la notte per finire un progetto che nemmeno esiste? Ora mi devi spiegare! Dove cazzo eri ieri notte?!" Non è arrabbiata, sembra semplicemente infastidita perchè l'ho tenuta fuori dai miei piani.
"Beh ecco, non credo ti piacerà..." comincio a spiegare "dopo quel bacio con Carter, siamo usciti a pranzo e mi ha chiesto se, beh...mi ha chiesto se volevo essere la sua...uhm, la sua scopa-amica... io all'inizio non ho detto nulla ma poi, ho accettato. Eravamo lì noi due soli e ho sentito i miei ormoni partire e non sono riuscita a trattenermi dal saltargli addosso! Ieri ero da lui..."
L'espressione sul volto di Trista mi fa pensare che non avrei mai dovuto dirle dove mi trovavo ieri e nemmeno di tutta la situazione con Carter, ma lei è la mia migliore amica e deve sapere tutto ciò che mi riguarda.
Ci guardiamo negli occhi per uno o due minuti e finalmente si decide a parlare "Beh Joe, non mi aspettavo tutta questa situazione, ma... DEVI RACCONTARMI TUTTO DI IERI NOTTE! ANCHE I DETTAGLI..."
O mio dio, sono così felice che non mi abbia sgridato o rimproverata per la mia scelta!
Decido di raccontarle tutto, anche i minimi e più intimi dettagli, lei è Trista, non Luke.
Alla fine era felice per me anche se pure lei si è raccomandata di fare attenzione e di troncare se dovessi iniziare a provare qualche vero sentimento.
Sono le 18:47, Trista deve andare a casa per la cena e io devo assolutamente lavarmi i capelli.
Faccio una lunga doccia e quando esco noto allo specchio qualcosa di cui non mi ero resa conto prima, un grosso livido sul basso ventre, cazzo!
Deve essere un segno che mi ha lasciato Carter  ieri notte, in effetti il tutto è stato piuttosto passionale...
Mi metto il pigiama e lascio i capelli bagnati sciolti per tutta la notte, così che si possano asciugare prendendo la loro forma naturale, mossi sulle punte e abbastanza lisci sulla lunghezza.
Mia mamma è fuori per una cena di lavoro e io mangio del semplice gelato.
Alle 22:38 mi arriva un sms da mia madre "la cena si sta dilungando più del previsto, visto che il posto è lontano sta notte dormo da una collega, baci." Il primo pensiero che mi salta in mente è quello di scrivere a Carter, ma sembrerei disperata se lo volessi di nuovo il giorno dopo?
Ma non è proprio questo una scopa-amicizia? Chiamare l'altro quando hai voglia di sesso.
Decido di scrivergli un messaggio e dopo qualche minuto "arrivo baby, 20 minuti e ci sono" sono stranamente troppo nervosa del dovuto.
Alle 23:11 sento suonare il campanello, scendo per aprire, ed eccolo lì, così bello, sexy e muscoloso, non riesco a resistere.
Non gli ho dato nemmeno il tempo di dire ciao che lo tiro a me per la felpa e lo trascino in casa spingendo la porta dietro di lui.
La passione è tanta e cominciamo già a toglierci i vestiti sulle scale per andare in camera mia.
Una volta in camera lo spingo sul letto e mi tolgo la canottiera rimanendo in reggiseno. Sta notte voglio essere io a comandare.
Decido che prima di andare fino in fondo, devo fargli un "regalo", quindi gli slaccio i jeans e tiro giù i boxer.
Sento la sua mano sulla mia testa che mi dice di continuare e lo sento ansimare, penso che gli piaccia.
Non voglio che finisca già quindi gli chiedo di mettersi il preservativo mentre mi tolgo le mutande, ma "aspetta baby, tu sei stata così gentile con me, fammi ricambiare il favore..." e lo vedo scendere verso il centro delle mie gambe facendosi strada baciandomi la pancia.
Lo sento arrivare a destinazione, e wow, devo ammettere che nessuno mi aveva mai fatto questo, l'ho sempre impedito, non so perché, ma ora che lo fa Carter ne voglio ogni secondo di più.
È davvero bellissimo non riesco a trattenermi "Oh Carter, è stupendo..." e in men che non si dica, ecco ho raggiunto il livello massimo di sopportazione, sento i muscoli irrigidirsi e la bocca di Carter staccarsi da mio corpo lo vedo stendersi accanto a me.
"Bene, hai ancora un po' di forze per la vera azione?" Mi chiede in modo scherzoso e sexy allo stesso tempo.
"Lo sono sempre" rispondo mordendomi il labbro.
Ricordate quando poco fa ho detto che sta notte voglio comandare io? Ecco, è il momento di farlo capire anche a Carter.
Con una mano lo spingo giù e poi mi aiuto, tenendomi su di lui, a sedermici sopra.
Carter sembra felice della mia scelta di prendere il controllo e quindi mi lascia fare.
Il suo corpo scivola dentro il mio in una maniera perfetta, quasi fossimo fatti per completarci.
Dopo non molto Carter raggiunge il suo culmine, anche influenzato dal mio spettacolino di poco fa.
Guardo l'orologio, 1:03, mia madre sarà qui per colazione domani quindi dico a Carter "Ei, mi sa che te ne devi andare presto domani mattina, mia madre sarà a casa per le sette..." lui mi guarda e non sembra preoccupato da ciò.
Lo vedo impostare una sveglia sul suo cellulare alle 6:23, così avrà tempo per prepararsi e andarsene con tutta calma.
Ci addormentiamo abbracciati, io con la testa sul suo petto e la sua mano che mi accarezza la schiena.

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