capitolo 2

8 0 0
                                    

Non riesci a dormire perchè stai pensando al bacio passionale con Carter...
Il mio subconscio ha deciso di sfottermi tutta la notte.
Controllo l'ora e la sveglia segna 1:43, cazzo domani ho scuola e vorrei dormire ma il mio cervello è attivo come in pieno pomeriggio.
Forse non riesco a prendere sonno per via del bacio con Carter, ma preferisco pensare che sia per via della pizza enorme che ho mangiato per cena.
Chiudo gli occhi e mi sembra di poter sentire le mani di Carter sui miei fianchi e il suo profumo nel naso, non ha un odore particolare, odora di tabacco misto bagnoschiuma al cocco.
Quanto adoro al cocco, ecco ora ho di nuovo fame.
Mi alzo e vado in cucina a cercare qualcosa da mangiare, ah se non ve l'ho ancora detto io sono una tipa che mangia qualsiasi cosa le si metta davanti a meno che non sia marrone.
Ho 17 anni, sono alta 165 centimetri e peso 48chili, ma mangio come un obeso di 50 anni.
Torno a letto dopo aver mangiato una barretta ai cereali e vedo che la sveglia segna le 2:24, merda!
Cerco di prendere sonno e finalmente ce la faccio.

                              ***

La sveglia ha suonato come sempre ma sono rimasta a letto perchè sono troppo stanca.
Decido di uscire dal letto alle 7.30 e senza fare colazione mi vesto, indosso dei jeans neri con degli strappi un po' ovunque, un maglioncino azzurro che infilo nei jeans e delle scarpe da ginnastica bianche.
Indosso il casco e guido fino a scuola, dove in caffetteria prendo il solito doppio caffè con latte.
Incontro Trista sulla strada per andare a lezione e non posso fare a meno di raccontarle TUTTO.
"Oh Trista, è stata una cosa così bella, e sembrava fatto tutto di proposito, il suo sguardo completamente perso nel mio è la cosa più bella che mi sia capitata da giorni ormai..." dico completamente persa nei miei pensieri.
"Ei Joe, so come la pensi di Carter e di tutti i ragazzi in generale, e non posso non ricordarti di cosa è successo l'ultima volta che ti sei trovata in una situazione simile..."
Quelle sue parole mi fanno rabbrividire e raffiorano in me dei ricordi non del tutto piacevoli, anzi, per niente piacevoli.
Alla fine del mio primo anno di liceo, ero stata invitata, così come tutta la scuola, ad una festa di fine anno sulla spiaggia, organizzata dagli studenti dell'ultimo anno.
Per quella festa ricordo ancora che ho indossato una mini gonna in jeans a vita alta con una cerniera che percorreva tutto il lato posteriore e un top nero che lasciava scoperti 2 centimetri di pelle, dove si intravedeva il mio piercing all'ombelico.
Quella sera c'era alcool, davvero tanto alcool e tutti bevevano, nessuno escluso.
Io ero li con Trista, Luke e Ian, eravamo tutti molto ubriachi ma andava tutto bene, fino a quando non si è avvicinato a me Jessie, un alto ragazzo biondo del quarto anno.
Mi ha preso in disparte e riempito il bicchiere con un altro drink alla fragola, ed è stato anche il primo a farmi fumare una sigaretta, e il primo a cui ho dato un bacio, un vero bacio.
Fu un momento magico, seduti in riva al mare con la luna piena davanti a noi e il silenzio attorno, il suo braccio attorno alle mie spalle e l'altra mano appoggiata al mio ginocchio.
Era tutto ciò che potevo desiderare.
Dopo dieci minuti di baci passionali si offre di riaccompagnarmi a casa in auto e io accetto, ero ancora un po' ubriaca e lui non aveva bevuto.
Saliti in macchina ci baciamo ancora un po' e ad un certo punto sento che la sua mano dal mio ginocchio risale sulla coscia, fino ad infilarsi sotto la gonna.
All'inizio non penso a fermarlo ma poi pensandoci bene mi rendo conto che non era una buona idea, metto la mia mano sulla sua tentando di fermarlo ma lui me la sposta e continua con i suoi intenti.
In neanche dieci minuti mi sono ritrovata immobilizzata sotto il suo peso e mentre dimenandomi cercavo di liberarmi dalla sua presa lui si  infilava un preservativo.
Il ricordo di come ho perso la verginità è il più brutto per me, forse per questo il sesso non ha un valore tanto sentimentale per me come che per Trista.
"Lo so T, non ricordarmi di quella notte! Starò attenta con Carter ma lui mi piace e se vedo che non si sta prendendo gioco di me, nulla gli impedirà di infilarsi nelle mie mutande!" Urlo in faccia a Trista come non ho mai fatto prima, sono infuriata per aver usato quel ricordo orribile contro Carter.
Mi alzo e me ne vado a lezione, sono già in ritardo.
La lezione sembra durare all'infinito ma quando finalmente suona la campanella e vado verso l'uscita, noto Carter accanto alla porta.
Oddio, mi sta aspettando fuori dalla classe? Spero non voglia dirmi che ieri si è trattato di un errore...
Mentre esco dalla classe passo accanto a lui e appena mi vede mi prende il braccio tirandomi indietro e facendomi arrivare addosso a lui, il più vicino possibile.
Sento la sua mano sul mio fianco e dentro di me si accende un fuoco che non avevo mai provato fino ad ora, i suoi occhi color cioccolato puntati dritti nei miei mi mettono un po' a disagio perchè non so cosa pensare.
"Speravo di riuscire a parlare con te alla fine delle lezioni, magari pranziamo assieme?" mi chiede con una voce bassa e sensuale.
Io mi limito ad annuire restando in silenzio.
Dopo qualche secondo mi libera il fianco e il braccio dal calore delle sue mani e si allontana, girandosi a guardarmi prima di girare l'angolo.
Di martedì, non avendo gli allenamenti di boxe, di solito pranzo a casa e poi studio ma oggi, devo pranzare con Carter, quindi alla fine dell'ultima lezione, lo aspetto fuori da scuola. Nell'attesa fumo una sigaretta, ma quando sono neanche a metà lo vedo avvicinarsi da lontano, faccio come per buttarla via, ma quando vedo che anche lui sta fumando, decido di finirla.
Passeggiamo parlando della mattinata fino ad un bar in fondo alla strada dove fanno dei toast buonissimi, entriamo ed è quasi tutto vuoto, tranne cinque tavoli, compreso il nostro.
Dopo che il cameriere posa sul tavolo i nostri toast e l'acqua che abbiamo ordinato, mangiamo allegramente parlando di cazzate  varie, lui mi racconta di come, all'ultima partita di rugby della scuola sia stato facile vincere, l'altra squadra era la più scarsa del girone e non so nemmeno perchè ci abbiano provato.
Finito di mangiare abbiamo esaurito entrambi gli argomenti di conversazione e capiamo che è il momento di parlare di ieri.
"Joe, non so che idea tu ti sia fatta dopo ieri, ma devi sapere che io non voglio nulla di serio, ti ho baciata perchè mi andava di farlo, e non nego che vorrei fare anche altro, ma senza coinvolgere nessun sentimento..."
Queste parole distruggono una fantasia che la mia mente aveva creato, una fantasia certo, ma era davvero bella.
"Oh, io... uhm... beh, non so bene cosa dire ora, di certo non mi aspettavo che tu mi proponessi una cosa di questo tipo, io..." mi interrompe ancor prima che io possa finire la frase "so che è una richiesta un po' strana ma noi non siamo né amici né estranei, ed è evidente che tra di noi c'è un'attrazione puramente fisica, e per ciò ho pensato che non sarebbe un problema, sempre...sempre che tu sia d'accordo..." sul suo volto intravedo imbarazzo ma anche eccitazione per quello che mi ha appena proposto, mi ha proposto di essere scopa-amici, wow.
"Beh io ci devo pensare, certo tra di noi c'è attrazione, ma...posso darti la risposta tra un po'? Vorrei pensarci su" dico io un po' insicura.
"Certo" ribatte lui convinto.
Usciti dal bar ci andiamo a sedere sulla stessa panchina su cui eravamo il giorno prima, continuando a parlare.
Al momento di andare ognuno a casa sua lui si alza e mi chiede "Ehm...allora, hai già preso una decisione?" Io davvero non so come comportarmi in una situazione del genere, certo, mi piace fare sesso e per me non ha un significato troppo emotivo, ma avere uno scopa-amico?
Sto provando a pensare alle diverse situazioni che potrebbero verificarsi se io dicessi di si, e all'imbarazzo che si verrebbe a creare tra di noi se dovessi rifiutare.
Poi, d'istinto, gli prendo la maglietta e lo tiro con forza a me, attacco le mie labbra alle sue, quasi con violenza, a vedo che ne è felice.
Mi appoggia le mani sui fianchi e io gliele poso sulle guance.
"Joe...devo intendere tutto questo come un <si>?"
E io senza pensare rispondo "sta' zitto, e abbassa un po' quelle mani"
Posso sentire il suo sorrisetto compiaciuto contro le mie labbra.
Non sono del tutto sicura del perchè io abbia accettato la sua proposta, ma in fondo, perchè no?

aspettamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora