Chapter 2

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Seguo il giovane cameriere attratta come un'ape è attratta dal miele.
Chi è? Perché ho una brutta sensazione?!
"Da questa parte" mi dice con voce roca. Entriamo nella sala da pranzo.
"Mia zia?" chiedo non vedendola da nessuna parte.
"L'hanno chiamata per un'emergenza, non mangerà con lei".
"Oh... ok.."
Mi siedo e aspetto che il cibo arrivi. Harold è qualche passo dietro di me, come una guardia del corpo. Mi osserva, anzi, mi studia. Forse sta aspettando un qualche mio errore per deridermi? Delle cameriere vengono a riempirmi il piatto per poi andarsene.
Ma che..?!
"Che cos'è?"
"Fegato di maiale"
Fegato..
Fegato!
FEGATO
"Ah.. ehm... adesso che ci penso.. non ho.. molta fame.."
"Per caso gradireste qualcosa di più... leggero?" mi chiede con tono decisamente divertito.
Lo sapevo.
"No, grazie. Non ho molta fame, forse più tardi prenderò una mela."
"Una mela rossa o verde?"
"La differenza?"
"Il gusto" dice con aria superiore.
"Rossa" dico alzandomi e dirigendomi verso camera mia.
Prima di andarmene dò un occhiata alle mie spalle e vedo che Harold sta prendendo i piatti che ho lasciato a tavola. Ha un'aria così seria. Quasi da far paura.
Appena faccio un passo verso le scale sento di nuovo mancarmi l'aria.
Mi giro e non vedo nessuno, ma il mio respiro non vuole rallentare minimamente così corro verso la mia nuova stanza per cercare le mie pillole. Le sto cercando, ma non le trovo. Dove diavolo sono?!
Cerco, ma non le trovo.
E se sono in bagno?
Corro verso il bagno e per fortuna le trovo. Ne prendo due e le ingoio.
Il mio respiro torna pian piano normale.
"Tutto bene?" chiede una voce.
Mi giro con il cuore in gola per lo spavento, ma mi rilasso vedendo la figura di Harold.
"S-si, tutto bene..."
"Se mi posso permettere, potrei sapere cosa sono quelle pillole?"
"Certo.. sono dei calmanti"
"Perché ti servono dei calmanti?" chiede con tono curioso.
"Perché... come glielo posso spiegare..? Soffro di D.A.P."
"D.A.P.?"
"si.. adesso per piacere potresti.. ehm.. lasciarmi sola?"
"Oh, si giusto. Sono salito perché ho sentito degli strani rumori"
"Mh.."
Detto questo se ne va. Che strano ragazzo. Era curioso, molto curioso.. troppo per i miei gusti. Anche io sono abbastanza curiosa ma riesco a fermarmi prima di combinare guai. Mi stendo poi a letto e in poco mi addormento.
Sono in una stanza scura, non riesco a vedere niente. Cerco una porta, un'uscita, ma è troppo buio...
Dove sono?
Per orientarmi cerco di toccare le pareti. Sembra una stanza normale e tastando qua e là trovo quella che sembra una scrivania, poi un armadio e anche un letto. Mi siedo sul letto, è duro ma allo stesso tempo comodo. Mi sento strana, mi sento come se stessi aspettando l'arrivo di qualcuno. Il rumore di una maniglia che si abbassa mi fa risvegliare dai miei pensieri.
"Rose" dice una voce roca che mi fa scendere una moltitudine di piccoli brividi giù per la schiena.
"Harry".
Mi sveglio e mi guardo intorno, solo un sogno.. decisamente strano come sogno..
E poi.. chi era Han-Her-Harny..? Non ricordo più qual era il nome.
Sento un leggero bussare alla porta e sistemo l'ammasso di capelli che si è creato sulla mia testa.
"Chi è?"
"Signorina sono Harold, la cena è pronta"
"Già? Uh.. arrivo subito"
Mi guardo allo specchio, mi avvicino alla finestra e noto che è calata la notte. Esco e trovo Harold ad aspettarmi, gli sorrido debolmente e mi dirigo verso la sala da pranzo per cenare dove vedo mia zia.
"Ciao Rosette"
"Sera zia, cos'era quell'emergenza?"
"Abbiamo avuto dei problemi di organizzazione. Com'è andato il pranzo? Hai mangiato bene?"
"Sinceramente non avevo molta fame"
Parliamo per un po' e per fortuna mangiamo una normale insalata mista. Senza fegato.
"Adesso vado a dormire" annuncia mia zia sbadigliando.
Le cameriere prendono i piatti sporchi e se ne vanno. Mi sento osservata, mi giro appena e vedo una cameriera fissarmi con aria strana. Ma che vuole questa? Prima di andare nella sua camera mia zia mi passa vicino dandomi un bacio sulla guancia. Mi alzo allora anche io e mi dirigo verso la mia camera. Domani sarà il mio primo giorno di scuola.. non ne sono molto contenta. Il pensiero che però manca solo un anno mi aiuta. Un anno d'Inferno probabilmente, ma ce la farò.
Guardo l'orologio, sono le 23.45 e non riesco ancora a dormire,
Sento poi bussare alla porta e vado ad aprire stranita.
"Harold che ci fai qui? Soprattutto a quest'ora" chiedo con tono sorpreso e curioso.
"Sono venuto per portarvi una tisana, avete dormito molto oggi pomeriggio, perciò ho pensato che avreste gradito.. ho sbagliato?"
"No, anzi era proprio quello che ci voleva.." dico prendendo la tazza sorridendo. Era da molto che qualcuno non si prende cura così tanto di me. Anche se lo fa solo per lavoro mi piace pensare che forse, anche solo un po', si preoccupa per me.
"Grazie" dico sorseggiando la tisana.
"Non mi ringraziate, signorina"
"No, veramente Harold... grazie, grazie davvero" dico guardandolo negli occhi. Sono di un verde che fa invidia ai prati più belli del mondo.
"R-Signorina è meglio che vada"
"Chiamami Rosette, e non darmi del voi o del lei, sono più piccola di te, usa il tu"
"Ma.."
"Niente ma"
"Solo se anche lei non mi chiama con il lei, non sono poi così vecchio" dice sorridendomi.
Che bel sorriso...
"Ok.. Harold. Buona notte"
"Buona notte, Rosie" dice per poi andarsene.
Rosie..
La sua voce, quando mi ha chiamata per nome, mi ha mandato delle scariche elettriche in tutto il corpo che mi hanno fatto venire i brividi.
Che mi sta succedendo?

Il mio angelo si sta rilassando nella villa della strega ignara di tutto. Non sa niente e il suo sorriso riesce ad illuminare anche la notte più buia e senza stelle.
Lei è la mia ossessione...
Non riesco a smettere di pensare a lei...
La strega cerca di non farmi avvicinare, ma non sa che...
Sono più vicino di quanto pensa.

Stalker|| Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora