Chapter 5

1.3K 59 14
                                    

Mia zia non c'era e nemmeno Alec, non c'era nessuno... non si vedevano nemmeno le cameriere.
"Ma... gli altri ?"- chiesi ad Harold
"Mmh... ah oggi è il giorno libero per tutti"
"Allora anche per te ?"
"Si"
"Che ci fai allora ancora qui con me ?"
"Mrs Lucinda mi ha chiesto di tenerti in d'occhio".
"Harold ti prego dammi del tu..."
"Scusa, certe volte mi dimentico"- disse ridendo leggermente.
" Harold... se te ne vuoi andare fallo pure, non ti preoccupare ci penso io a mia zia quando ritorna"
"Preferisco restare con te"

"Piccola Rosette, la mia casa è sempre stata molto grande, anche quando vivevano i miei figli e il mio defunto marito, e io non sono mai stata molto brava nelle faccende di casa, così ho deciso di dare un lavoro ai più bisognosi."
"Che intendi con 'dare lavoro ai più bisognosi?"
"Vedi, tutte le cameriere che lavorano qui?- annuisco- erano ragazze povere che vivevano per strada prima di venire qui, con il passar del tempo ne ho radunate così tante che non posso fare più niente!"

Anche Harold ha avuto un vita così difficile ?

" A che pensi Rosie ?"
"I-Io ? A niente di importante ..."
"Uhm... ti va di fare un giro per la villa ? Credo che tu devi ancora vedere le parti più interessanti di questa casa"
"No, scusami ma sinceramente sono stanca.."
"Vieni con me"- disse tendendomi la mano.
"Harold io..."
"Ti fidi di me ?"

Mi fido di lui ?

"Si, mi fido di te Harold .."- dissi prendendo la sua mano.
Sapete quando qualcuno vi sorride e vi fa battere forte il cuore fino a farlo scoppiare ? ecco Harold aveva appena fatto uno di quei sorrisi che non smetteresti ma di guardi.
Harold mi fece vedere tante di quelle camere e non facevamo altro che ridere e scherzare.
"Ahahaha davvero ? Sai suonare il piano ?"- mi chiese Harold.
" Si ... da piccola mi piaceva tanto suonare ... con mio padre il piano"- dissi smettendo di ridere
"Ti ricorda il tuo passato ?"- disse guardandomi serialmente.
"Già ..."
"Se non vuoi parlarne io..."
"No no, mi farebbe bene parlarne con qualcuno".

Flashback
"Papà ! papà ! voiamo suonare il piano ?"
"Certo amore"
"Shii"

Iniziai a correre verso il piano, ma non riuscivo a salire sul sgabello.

"Aspetta tesoro ti aiuto"- disse mio padre prendendomi in braccio dandomi poi un bacio sulla guancia.

"Che vuoi suonare ?"- mi chiese mio padre.

"Twinkle Little Star !"- dissi battendo energicamente le mani.

"Ahahah la tua preferita, giusto ?"

Annuii.
"Pronta, ok tre, due, uno"

Papà iniziò a suonare e anche io dopo un po' lo feci.

"Twinkle, Twinkle, Little Star
Twinkle, twinkle, little star,
How I wonder what you are!
Up above the world so high,
Like a diamond in the sky.
Twinkle, twinkle, little star,
How I wonder what you are!
When the blazing sun is gone,
When he nothing shines upon,
Then you show your little light,
Twinkle, twinkle, all the night.
Twinkle, twinkle, little star,
How I wonder what you are!"
"Ma come è brava la mia bambina"- disse mia madre.
"Mamma !"- dissi scendendo dallo sgabello e andando verso di lei per abbracciarla.
Mia madre mi prese in braccio e io la strinsi in un abbraccio.
"Hai una voce melodiosa la nostra bambina, ha preso da te tesoro"- disse mio padre.
"E ha preso il tuo talento della musica da te caro"
"Uh, si, probabile"
Sbadigliai e mi misi più comoda su mia madre.
"La nostra piccolina ha sonno"
"Adiamo a dormire ?"- mi chiese mio padre. Io annuii troppo stanca per rispondergli.

Fine Flashback

"Tua madre non sapeva suonare ?"
"No, lei era negata a fare tutto. Non sapeva ne cucinare, ne fare le faccende domestiche e non era nemmeno molto intelligente. Le uniche cose che sapeva fare era cantare e poi era una donna bellissima"- dissi. Harold si avvicinò a me e mi asciugò una lacrima che era caduta senza che io me ne accorgessi.
" Ehi, tutto bene ? non eri obbligata a dirmi niente lo sai ?"
"Si lo sapevo, infatti non mi sono pentita per quello che ti ho detto, ma perché alcuni ricordi sono così ... Felici che mi viene da piangere. Sono così felici e stupidi che ci rimani più male sapendo che non potranno mai più tornare indietro"- dissi iniziando a piangere più forte.
"Shh va tutto bene"- disse Harold abbracciandomi- " Ci sono io adesso, con te"
"Ho paura, paura dei miei demoni del passato, dei momenti felici, ma ho sopratutto paura di rimanere da sola"
"Tu non sei sola, ci sono io con te... se mi permetterai di rimanere al tuo fianco Rosie"
Non mi accorsi che eravamo ancora abbracciati, ma sopratutto stavamo seduti a terra e lui mi stringeva forte e io stringevo la sua camicia bianca.

Mi svegliai con un mal di testa infernale, non mi ero nemmeno accorta che ero collassata in una maniera vergognosa, dovrei stare più attenta a ciò che faccio ed a tutto ciò che mi circonda. Mi ero addormentata senza volerlo tra le braccia di Harold, che figuraccia ...
Ripensai alle parole che mi aveva detto ieri sera Harold facendomi arrossire. Era stato così dolce con me, soprattutto in un momento tanto delicato.

"Buongiorno Rosie"- solo una persona mi chiamava così e infatti quando mi girai lo vidi con un sorriso stampato sul volto.
"H-Harold"
"Dormito bene ?"
"Si.. senti Harold, scusami per ieri, sono stata una stupida per essermi persa tra i vecchi ricordi"
"Fa niente, come hai detto tu, c'è bisogno di sfocarsi qualche volta"- disse ancora sorridendomi.
" Che ore sono ?"
"Le 9:30"
" Oh mio Dio ! È tardissimo !"- dissi alzandomi di soprassalto.
"Oggi non si va a scuola, forse si è dimenticata che oggi è sabato ?"

Sabato ? davvero ?!

"Ah giusto ..."- che imbarazzo.
Iniziai a mordermi il labbro inferiore guardando il pavimento.
"Non ti devi sentire in imbarazzo con me Rosie, se è per ieri io posso anche far finta di niente"
"No ! non è questo..."- cercai di trovare le parole giuste per esprimere i miei sentimenti, ma come potevo spiegare una cosa che non riuscivo a capire nemmeno io ?!
"Le va di fare colazione ?"- disse Harold facendomi un debole sorriso di incoraggiamento, credo...
"Certo, basta che non mi ritrovo del fegato, ma delle buonissime frittelle"- sorrisi come una bambina.
"Se è quello che desidera, sarò lieto di servila".

POVS STALKER
" Mi serve il tuo aiuto"- dissi chiamando il mio 'amico'.
"Come ti posso aiutare ?"- avevo un tono un po' scocciato, ma non mi interessava più di tanto.
"Mi devi dire tutto ciò che lei ti dice"- ordinai.
"Non so sinceramente ... non voglio finire nei guai come l'ultima volta.."- disse con voce un po' esitante.
"Me lo devi"- cercai di convincerlo.
"Ok, però non fare uno delle tue stronzate"
"Cercherò di non farle"- dissi sorridendo.
"Ci possiamo incontrare ?"- mi chiese.
"Non lo so"- risposi incerto.
"Ti prego ti vorrei parlare in faccia, per la questione di prima"- disse un po più convinto di prima, dovrà essere una cosa molto importante.
"Ok, ma solo per poco tempo... devo tenerla sotto occhio, è molto più sensibile di quanto abbia mai creduto ..."- dissi senza pensarci.

Stalker|| Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora