Chapter 3

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La camomilla mi ha fatto dormire come un ghiro e per poco non facevo neanche caso alla sveglia.. Mi alzo e mi faccio una doccia mentre indosso la divisa scolastica. Non capisco perché dobbiamo indossare delle divise scolastiche visto che gli studenti abbelliscono la propria divisa come vogliono, c'è chi aggiunge spille o accessori costosi e di marca, chi accorcia la gonna e chi invece non la indossa proprio.
Ma io non sono così.
La divisa mi cade perfettamente adattandosi alle mie forme, quasi fosse cucita sul mio corpo.
Metto la collana di mia madre, mio portafortuna e esco.
"Sei pronta finalmente, pensavo di trovarti ancora in pigiama" scherza una voce dietro di me.
"H-Harold?!" chiedo spaventata.
"Si, sono io, sbrigati se non vuoi arrivare tardi" mi dice mentre mi serve la colazione.
"Ha-ha-ha, molto divertente" dico mentre inizio a gustarmi la colazione.
Pane tostato con marmellata di frutti di bosco e un delizioso succo di frutta alla fragola.
"Non ti facevo il tipo da succo di frutta alla fragola" dice Harold quasi ridendo.
"Da quando hai tutta questa confidenza con me Harold?"
"I-io non volevo.." dice mentre il suo sorriso luminoso si spegne.
Merda.
"Mi piace" dico senza pensarci.
"Cosa?"
"Questo.. 'legame'.." gli dico arrossendo leggermente.
Guardo Harold negli occhi che luccicano in modo strano. Non è solo felicità, c'è anche qualcos'altro.
"Andiamo, ti accompagno a scuola" dice improvvisamente Harold.
"E.. mia zia?"
"E' già uscita, sbrigati o farai davvero tardi" dice rimproverandomi.
"Si"
Andiamo verso una macchina nera.. non sono un'appassionata di macchine... ma questa sembra molto bella e moderna.
"Che tipo di macchina è?"
"Un Audi R8 Coupé"
"Che bella.."
"Ti piace?"
"Si è molto comoda, è tua?"
"Certo, di chi se no?" dice iniziando ad accennarmi un sorriso.
"Beh.. non saprei.." dico vaga per poi ridere notando che anche Harold ha iniziato a ridere, silenziosamente, ma è comunque piacevole vedere questo suo lato.
Mentre Harold guida io osservo fuori, non so perché, ma mi piace osservare il paesaggio che muta intorno a me.
Ogni tanto mi sento osservata, ma sono troppo impegnata ad osservare le case grigie che sfilano davanti ai miei occhi per farci caso.
"Siamo arrivati" annuncia Harold.
Mi sveglio dal mio stato di trance e guardo l'edificio che incombe su di me.
"Wow, c-che scuola enorme" vedo Harold parcheggiare e scendere dalla macchina.
"H-Harold che fai?!"
"Vi accompagno a scuola"
"Si, ma questo non significa che mi devi accompagnare letteralmente fuori scuola"
"Miss Lucinda mi ha ordinato di accompagnarvi fuori la scuola, io sto solo seguendo i suoi ordini"
Solo gli ordini eh..
Harold mi accompagna fuori scuola e già tutti mi guardano in modo strano.
Per fortuna l'ho convinto a lasciarmi fuori e a non entrare.
Giro un po' la scuola in cerca della segreteria, ma non riesco a trovarla. Forse avrei fatto meglio a non lasciare Harold fuori...
"Ti serve aiuto?" mi chiede una voce.
"S-si, sai dove si trova la segreteria?" certo che lo sa, idiota! E' uno studente, deve per forza sapere dove si trova la segreteria!
"Certo, in fondo a destra, non è molto lontano... sei una studentessa trasferita?"
"Si, inizio oggi"
"Come si chiama?" che strano, ha usato il lei... i ragazzi di oggi sono così strani...
"Mi chiamo Rosette Christopher"
"Piacere, io mi chiamo Louis James Tomlinson" dice porgendomi la mano.
"Piacere" rispondo stringendola.
La sua mano a confronto della mia è molto calda.
"Adesso è meglio che vada, non vorrà mica fare tardi al primo giorno di scuola, no?"
"Certo che no, è stato un piacere Louis" dico salutandolo, vedo che stava anche per dirmi qualcosa, ma non riesco a sentirlo.
"Buongiorno" dico salutando la segretaria.
"Buongiorno, lei deve essere la signorina Rosette giusto?"
"Giusto"
"Io sono Barbara, questo è il vostro orario scolastico, la prossima lezione si terrà al secondo piano, si sbrighi se non vuole fare tardi. Per ogni cosa può chiedere a me cara" dice sorridendomi.
"Grazie" ricambio il sorriso. Che persona dolce.
Vado verso la mia classe e penso che forse questa scuola non è così male, no?
Ma mi sbaglio di grosso.
Vado a sbattere contro qualcuno e così cado a terra.
Che male!
"S-scusami i-io non volevo" dico sconvolta e imbarazzata per la figuraccia appena fatta.
"Che male... stai più attenta la prossima volta troia!" mi urla una voce femminile.
Troia?
Mi ha chiamato troia?!
Ma come si permette questa?!
La guardo meglio e la vedo.
E' la solita ragazza popolare.
Bionda tinta, occhi azzurri, fisico formoso, e la divisa.. ehm.. molto appariscente, sì, appariscente è la parola adatta per definire vestiti quelli che indossa, se così si possono chiamare..
"Clary, amore, stai bene?" chiede una voce femminile.
"No, questa stronza mi si è buttata addosso, se si è spezzata un unghia saranno guai per te ragazzina!" mi minaccia.
"Oh beh, puoi sempre rifarti le unghie finte" dico sottovoce ma per fortuna non mi ha sentito, o almeno spero...
La campanella suona e io mi alzo, senza aiuto, e mi dirigo verso la mia classe vedendo Louis in lontananza.
Lo saluto?
"Salve signorina Christopher" mi saluta prima lui.
"Ciao.." perché mi da del lei? Cioè, non credo sia molto più grande di me.
"Tutto bene? Sembra un po' spaesata" mi dice con tono un po' preoccupato.
Non ci conosciamo molto ed è già preoccupato per me?
"No, è solo che ho sbattuto contro una ragazza e lei e la sua amica non l'hanno presa molto bene" dico sospirando.
"In che senso?"
"Beh diciamo che mi hanno apertamente detto di andare a quel paese" dico facendo spallucce facendolo ridere.
"La sua prima lezione è letteratura inglese?" cambia discorso.
"Sì, è la mia preferita" dico felice.
"Oh, ne terrò conto"
"Anche lei ha come prima lezione letteratura inglese?"
"Beh.. diciamo.. io per la verità non sono uno studente" dice sorridendomi.
"Ah no? Pensavo di si, allora lei che fa?" chiedo mentre entriamo in classe insieme.
"Il prof di letteratura inglese" dice sorridendo e guardando la mia espressione sorpresa.
Oh cazzo.. ho appena parlato apertamente con il mio professore di letteratura inglese.
Oh mio Dio...
Rimango con gli occhi spalancati per la sorpresa.
"Salve professore" dice una voce maschile a cui non do molta importanza.
Ho appena detto ad un professore che delle ragazze, probabilmente sue alunne mi hanno appena mandato a quel paese?!
Divento rossa per l'imbarazzo e per non fare altre figuracce vado a sedermi all'ultimo posto vicino alla finestra.
In pochi minuti la classe si è riempita e il professore ha iniziato a spiegare.
Sconvolta ancora dalla notizia resto ad ammirare il professore senza accorgermi che qualcuno sta cercando di attirare la mia attenzione.
"E' libero questo posto?" chiede una voce dolce.
Mi giro e per poco non apro di nuovo la bocca.
Una bellissima ragazza, molto minuta, mi sta rivolgendo la parola.
"S-si è libero" la ragazza mi sorride sedendosi vicino a me.
E' una ragazza molto bella con chiari occhi blu e capelli biondi.
Qui sono tutti biondi con gli occhi azzurri?!
Beh tutti tranne Harold e il professore Tomlinson.
"Piacere, il mio nome è Deborah Watt, ma per gli amici Deb" dice sorridendo.
"Io mi chiamo Rosette Christopher, ma chiamami Rose" dico sorridendole di rimando.
"Sei nuova? Non ti ho mai vista nei dintorni"
"Mi sono appena trasferita da mia zia"
"Non sei degli Stati Uniti, hai un accento strano.. Australia?"
"No, Canada"
"Uh, io ho parenti lì. Io vengo dall'Inghilterra."
"Da che parte?"
"Londra, abitavo proprio nel centro, dovresti vederla, soprattutto di sera, è uno spettacolo magnifico"
"Ma io s-" mi fermo perché sento chiamare il mio nome.
"Signorina Christopher e signorina Watt vi chiedo gentilmente di seguire la lezione o potete anche uscire fuori" dice il professore osservandoci per poi continuare a spiegare.
"Parliamo dopo, ok?" dice Deborah.
"Certo" rispondo sorridendo.
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"Noooo, non ci posso credere!" dice Deborah senza smetterla di ridere. Abbiamo per fortuna una decina di minuti di riposo e io e Deb siamo andate al bar della scuola.
"Te lo giuro" dico ridendo "pensavo fosse uno studente, mi ha anche aiutato a trovare la segreteria. Non sai come mi ha guardato quando ho saputo che era un professore, se ci ripenso mi vengono i brividi" dico facendo finta di tremare.
"Ecco perché non smetteva di ridere quando ti guardava!"
"Mi guardava?"
"Si, forse non te ne sei accorta, ma quando si girava verso di noi aveva il sorriso stampato in faccia"
"Povera me, come farò a guardarlo negli occhi?"
"Non guardarlo negli occhi, hai visto che pozzi azzurri ha il professore? Secondo me era un modello!"
"Tu dici? Sinceramente non ho fatto molto caso al suo aspetto fisico"
"Come non ci hai fatto caso?! Cioè, non gli hai dato neanche un occhiatina?!"
Faccio segno di no con la testa.
"Di chi state parlando?" chiede una voce maschile. Mi giro e vedo un paio di occhi azzurri fissarmi con interesse.
E' un ragazzo alto e affascinante. Capelli biondi e occhi azzurri con delle leggere sfumature grigie.
Un mare in tempesta.
"Ciao Niall!"
"Debby vedo che ti sei ambientata subito"
"Si, grazie a Rose non mi sento sola" dice rivolgendomi un sorriso.
"Mmh, allora tu sei Rose?" dice guardandomi attentamente.
"S-si"
Si avvicina sempre di più fino a che non ci troviamo con soli pochi centimetri di distanza. Mi sorride e mi scompiglia i capelli.
"M-ma che?!"
"Niall! Di nuovo?! Non devi farlo con tutte le persone che incontri!"
"Uff, Debby non rompere. Piacere, io mi chiamo Niall Horan" dice sorridendomi.
"Io Rosette Christopher, ma chiamami Rose per piacere"
"Perché? Rosette non ti piace?"
"Preferisco Rose" dico immediatamente.
"Ok, adesso devo andare in classe, se non volete fare anche voi tardi dovreste sbrigarvi" dice prima di andarsene.
"Ha ragione Niall! Si è fatto tardi!" dice Deborah alzandosi e andando a pagare il caffè che ha preso.
"Che hai adesso?"
"Mmh.. ah, chimica, tu?"
"Non lo so, aspetta" dico prendendo il foglio con gli orari per controllare.
"Ho chimica anche io" dico felice.
"Ok, allora sbrighiamoci!" dice prendendomi per mano e iniziando a correre.
Sono felice.
Dopo tanti anni sono riuscita a farmi un amica.

P.O.V. Stalker
Il primo giorno di scuola e già l'angelo attira molte attenzioni. Mi è impossibile entrare a scuola, per adesso, ma per fortuna ho occhi e orecchie dovunque e perciò posso seguirla senza farmi notare.
Benvenuta all'Inferno mio piccolo angelo.

Stalker|| Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora