Capitolo 20 - Season of love

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Capitolo 20  Season of love

Quando Finn si svegliò il 4 luglio nella sua camera a Lima sentì una nota di nervosismo partirgli dalla punta dei piedi.

Oggi era il grande giorno.

Oggi avrebbe chiesto a Rachel di Sposarlo.

Oggi era il giorno dei giorni.

E Finn era nel panico.

Sapeva che Rachel lo amava, e lui amava la ragazza allo stesso modo, e sapeva che lei avrebbe detto si.

Ma Finn aveva paura di impicciarsi e fari casini come al suo solito.

Nessuno, ad eccezione di Santana, sapeva quello che Finn voleva fare, ma Carole si rese conto che Finn era nervoso da come mangiava il toast che era sul tavolo.

Finn era solito ingozzarsi a colazione, e quel giorno non lo stava facendo.

Kurt non ci faceva caso. Troppo preso dal rivedere Blaine non si preoccupava del resto.

“tesoro, stai bene?” chiese quindi la madre guardandolo bene

Lui la guardò per un secondo.

“si, perché?”

“hai mangiato solo un toast” osservò lei “ di solito ne mangi parecchi.”

Lui si grattò il collo

“evito di ingozzarmi, o lavorerei il doppio in palestra”

Disse lui veloce, ed era anche vero, in parte, ma la verità è che aveva un buco nello stomaco.

“ora vado, Puck ha promesso di prendere un po’ di botti e non voglio rischiare che faccia esplodere la casa.”

Detto ciò si alzò e in un secondo uscì dalla porta.

Kurt e Carole si guardarono e Kurt alzò le spalle.

“sarà preoccupato per la gravidanza”

“amico, questa festa sarà la più grande che si sia mai vista.” Disse Puck salendo in macchina accanto a Finn

“Puck, ti prego, ci tengo a casa mia. Non fare scherzi” rispose Finn uscendo da parcheggio.

La tasca del ragazzo sembrava incandescente.

“Sul serio, amico. Mike arriverà per cena con Mercedes. Quinn arriva per pranzo. Saremo tutti insieme come l’hanno scorso.”

Finn sorrise

“non ti facevo un tipo malinconico Puckerman” scherzò il ragazzo

Quello con la cresta scosse la testa.

“lo ammetto, ma non deve uscire dalla macchina. Mi manca passare i pomeriggi insieme a cantare.”

Finn sorrise all’amico.

“è solo grazie a loro e a te che sono riuscito a diplomarmi. Senza di voi starei ancora in quella scuola del cavolo.”

“non c’è di che.”

Dopo ciò scese il silenzio per qualche minuto, fino a quando…

“ma perché ti sudano le mani?”

Chiese ad un certo punto Puck.

“sono solo un po’ nervoso, tutto qui”

“è qualcosa inerente al bambino?” chiese preoccupato. Avendo una figlia, il ragazzo era preoccupato per quello del suo migliore amico.

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