Capitolo 11 Imagine

926 44 17
                                    

Capitolo 11 Imagine

Rachel rimase paralizzata alla vista del suo ragazzo fermo sulla porta, con ancora indosso il cappotto.

Gli occhi pieni di dolori mostravano che il ragazzo aveva ascoltato un bel pezzo della conversazione e non era decisamente d’accordo con la scelta della ragazza.

A Santana gli si strinse il cuore a vedere gli occhi dell’amico, perché Finn per lei era un amico, così feriti, traditi. Sembrava sul punto di scoppiare in lacrime.

“non farlo Rachel”

La ragazza riuscì in qualche modo ad alzarsi in piedi per avvicinarsi al ragazzo

“Finn, da quanto sei lì?”

“abbastanza da capire che se scoprirai che il figlio è di Brody non saprai che fartene”

Rachel scosse la testa “non è vero Finn, io …”

“Rachel, a che ti serve sapere chi è il padre?” il ragazzo la guardò negli cercando di ricacciare le lacrime

“a me non interessa se il padre sia Io o Brody o se ti fossi ubriaca e fossi andata a letto con Blaine. Non mi interesserebbe. Io ti amo e voglio vivere con te e passare il resto della vita con te.”

Rachel si mise una mano tra i capelli.

“ e poi sono sicuro che il bambino sia mio.”

“ma come possiamo saperlo con certezza?”

“io ne sono sicuro. So che questo bambino è mio, e come mio lo crescerò.”

Santana non sapeva come faceva Finn a resistere.

Guardava la scena con gli occhi sgranati, e più lo guardava, più si rendeva conto di quanto fosse speciale il ragazzo.

Al liceo l’ho trattato come una merda. Non se lo merita. Sul serio.

Rachel si chiuse gli occhi e si portò le mani sulla faccia.

“io voglio esserne sicura Finn. Voglio fare un test di paternità, che tu lo voglia o no.”

Quello fu il colpo finale, Finn si girò e si diresse verso la porta della camera da letto, chiudendola con un botto.

Rachel si ritrovò davanti alla porta della camera, senza sapere bene cosa fare per risolvere la situazione.

Santana si rese conto che Finn probabilmente era quello a cui serviva di più una mano, sorpassò quindi Rachel e entrò nella stanza, trovando Finn appoggiato al muro con la testa fra le mani e il corpo scosso dai singhiozzi.

Lei si sedette proprio accanto a lui e gli posò un braccio intorno alle spalle, cercando di fargli sentire il suo affetto.

Finn appoggiò la testa sulla spalla della latina mentre  continuava a singhiozzare, cacciando fuori tutto lo stress accumulato durante tutta la gravidanza.

Passò qualche minuto prima che Finn le parlasse.

“è come se non avesse fiducia in noi, sai?” le disse “ come se non avesse più fiducia in me”

La ragazza lo strinse di più a se.

“Ti ammiro, sai?” Disse lei “ La ami talmente tanto che sei pronto a prenderti la responsabilità di un figlio che potrebbe non essere tuo. Non è da tutti”

Finn sorrise “sono pronto a crescere un bambino che non è mio per lei. La amo più della mia stessa vita, e amo il bambino allo stesso modo. Non capisco perché Rachel vuole fare quel test.”

A Love StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora