eight!

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Il giorno dopo mi alzai, mi preparai e feci per andare a scuola, ma non ci andai. Attesi che tutti i maggiordomi e mio padre se ne andassero e poi tornai dentro e mi infilai mello studio di mio padre.

Guardai nel cassetto e trovai la chiave in questione e ne misi una a caso al suo posto. Poi la analizzai: era una normalissima chiave e non aveva scritte o segni particolari.

Iniziai a frugare tra i documenti: trovai alcuni giornali che riportavano l'incidente avvenuti al dottor Connors, Lizard, più diversi fogli con formule chimiche.
Sentii il rumore della porta di ingresso che si apriva, guardai l'ora: mezzogiorno, cavolo!

Scattai una foto a tutto e uscii e andai veloce in camera mia. Socchiusi la porta per guardare l'uomo appena entrato: non l'avevo mai visto prima, era alto, magro, castano, doveva avere la stesa età di mio padre, forse un po' più giovane. Notai che portava sulla giacca una spilla con uno smile verde acqua. Entrò e uscì dall'ufficio in fretta.
Chiusi la porta della mia camera e iniziai a guardare le foto che avevo scattato prima, ma non capii il nesso con la chiave... e con mio padre.

Nei giorni successivi evitai Peter; ogni tanto i nostri sguardi si incrociavano: lui sembrava triste e dispiaciuto, ma io replicavo sempre con uno sguardo impassibile, duro.

Uscii di nuovo con Allyson, anche se non arrivai molto lontano, perché a lei interessava solo uno: Spider-Man, o meglio Peter Parker.
"Alla fine non hai perso il braccialetto."
Lei lo guardò è disse: "Ah no, per fortuna, sai ci tengo molto: me lo regalò - si strinse nelle spalle - il mio migliore amico. Sai, lui è morto, qui a New York, dopo quell'incidente alla Oscorp, non ce l'ha fatta" poi scoppiò in lacrime e mi abbracciò, fui contento di poterla consolare.

Si asciugò le lacrime e infine disse: "Sai, anche mio padre non ha mai digerito la faccenda."

Quella sera pensai a quanto anche il più piccolo degli oggetti potesse avere un valore inestimabile per una persona e guardai la mia foto di famiglia.
Presi in mano il telefono e vidi quattro chiamate perse di Peter; ammetto che mi mancava, ma ero ancora troppo arrabbiato per far pace con lui, perciò posai il telefono e andai a dormire.

𝙃𝙖𝙧𝙧𝙮 𝙊𝙨𝙗𝙤𝙧𝙣 - 𝙩𝙝𝙚 𝙤𝙩𝙝𝙚𝙧 𝙛𝙖𝙘𝙚 𝙤𝙛 𝙩𝙝𝙚 𝙘𝙤𝙞𝙣Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora