Pensai che ero stufo di vedere Allyson, pazza di un supereroe che non avrebbe mai ricambiato. Durante l'ora di pranzo mi sedetti vicino a lei e lei chiesi di uscire e lei accettò.
Quella sera mi tirai a lucido, volevo essere perfetto per lei.Quella sarebbe stata la mia sera; basta timori, basta vergogna, non ne potevo più.
Andammo a cena in un bellissimo ristorante e poi facemmo una passeggiata e arrivammo davanti ad un laghetto.
"Allyson aspetta" dissi io fermandomi "ecco... devo dirti una cosa... io non ce la faccio più a tenerlo per me... quello che sto cercando di dire è che..." mi bloccai, non trovavo le parole; lei era lì, davanti a me, bellissima come sempre, e capii che l'unica cosa da fare era dirle sinceramente quello che pensavo: "Allyson, sei bellissima stasera, sei bellissima sempre a dire il vero; quando ti vedo il cuore mi si riempie di... gioia. Non riesco a non pensare a te quando sono felice, triste, arrabbiato, euforico... Tu mi piaci e molto e penso che farei qualsiasi cosa per vederti sorridere." Mi fermai per riprendere fiato e la guardai negli occhi, quasi per scrutargli l'anima, per sapere cosa stesse pensando.
"Oh Harry" esclamò saltandomi al collo e abbramciondomi "anch'io non faccio che pensarti, pensavo di avere una cotta per Spider-Man, ma tu, tu sei quello che voglio in realtà e lo capisco solo adesso. Anche tu mi piaci e... e..." non poté terminare la frase perché la guardai negli occhi e la baciai prima che potesse farlo.
Tutto intorno a noi sembrò fermarsi, c'eravamo solo noi, io e lei.
Quel bacio... fu qualcosa di incredibile che durò un attimo e un'eternità.Più tardi continuammo a passeggiare, mano nella mano, e parlammo a caso, ancora inebetiti da quel bacio, inaspettato per entrambi.
"Sai perché mi piaci?" disse lei dopo un po' "perché sei vero, sei umile, ma ti basta così. Avevo un ragazzo, che però mi mentiva, diceva di essere qualcuno... e invece era qualcun altro. Penso mi volesse solo per i miei soldi..."
"Allyson io..."
"Ma adesso ci sei tu... e sono felice." disse sorridendo. Mi sentii in colpa per non averle detto niente di mio padre, ma in quel momento mi trovavo bene con lei e non volevo rovinarlo.
La riaccompagnai a casa e poi io tornai alla mia.
Ero felice, anche se non capivo cosa fossimo ora l'uno per l'altra, ma non mi importava.Tornato a casa, mio padre non c'era: ciò mi parve strano, ma era la mia occasione per cercare indizi e tracce in casa. Andai perciò nell'unico posto in cui non entravo da tempo, l'unico che non avevo ancora controllato: la camera da letto di mio padre.
Era da un sacco di tempo che non vi entravo e non me la ricordavo quasi più. Girai un po' e analizzai la stanza, ma non trovai niente. Mi buttai sul letto sconsolato. Sbuffai e mi ritirai sù; notai qualcosa di strano: l'anta dell'armadio che un tempo era di mia madre era socchiusa; perché mio padre avrebbe dovuto aprire l'armadio di mia madre, morta molti anni prima?
ciao, sono di nuovo io, mi scuso con voi se questo capitolo fa schifo :)mony
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𝙃𝙖𝙧𝙧𝙮 𝙊𝙨𝙗𝙤𝙧𝙣 - 𝙩𝙝𝙚 𝙤𝙩𝙝𝙚𝙧 𝙛𝙖𝙘𝙚 𝙤𝙛 𝙩𝙝𝙚 𝙘𝙤𝙞𝙣
Fanfictionconosciamo tutti Harry Osborn come il migliore amico di Spider-Man, nonchè il figlio del grande Norman Osborn... eppure anche lui ha un'interessante storia che nessuno racconta... 𝒏𝒐𝒕𝒆𝒔 - questa è una F A N F I C T I O N; - fatta eccezione per...