Arrivai da Pete e lui mi tirò subito in camera sua e mi mise davanti al computer. "Ecco guarda" disse indicando lo schermo "ho cercato su internet il cognome "Joie" e Oscorp e mi è saltata fuori una lista dei morti dopo l'incidente di Lizard. Ecco, Benjamin Joie, 17 anni, deceduto per avvelenamento."
"Che possa c'entrare qualcosa con tutto questo..." pensai.
"Devi chiedere ad Allyson."
"Si... Allyson..." ripetei io malinconico; Peter non capì ovviamente e perciò gli spiegai tutto il casino che avevo combinato.
"Cavoli amico... sei un idiota." mi disse lui infine "Devi risolvere questa faccenda, perché Allyson è l'unica che può aiutarci a capire"
Annuii restando in silenzio. Aveva ragione.Nei giorni successivi io ad Ally non ci parlammo, cosa che mi fece soffrire molto.
O almeno tutto questo finché un giorno, mentre giravo nel corridoio, durante l'intervallo, con Pete ed MJ, vidi Flash appoggiato all'armadietto vicino a quello di Allyson intento a flirtare con lei. Non riuscii a trattenermi e, dopo aver dato prepotentemente i miei libri in mano a Peter, mi fionda verso di lui; "Ehi Thompson!" gli urlai prima di sferrargli un pugno dritto in faccia. Lui si pulì il sangue che gli uscì dal naso, poi mi prese e mi scaraventò violentemente a terra.
Non mi aveva mai picchiato o torto un capello fino ad allora, probabilmente perché sapeva che mio padre era Norman Osborn e non voleva mettersi contro di noi.
Attorno a noi i ragazzi nel corridoio ci accerchiarono per vedere meglio cosa stesse succedendo; mi tirai su, colmo di rabbia, mi passai un dito sul labbro sanguinante, schivai un suo pugno e lo spinsi contro l'armadietto.
"Non provare più ad avvicinarti a lei, è chiaro?!" gli gridai, poi mi feci spazio tra la folla, ripresi i miei libri dalle braccia di Peter che mi guardò stupito e me ne andai seguito dagli occhi sbalorditi di tutti.
Era appena uscita fuori una parte di me che non vedevo da tempo ed ora dovevo calmarmi.Quello stesso pomeriggio, dopo essermi tranquillizzato, avevo intenzione di andarmi a scusate con Allyson; perciò passai dal fioraio e comprai un mazzo di rose, poi mi avviai verso casa sua.
Arrivai davanti alla porta. Stavo per bussare, ma mi venne un'idea: andai in un negozio di articoli sportivi lì vicino e mi comprai uno skateboard, poi ritornai davanti casa sua e bussai.
Allyson aprì e appena mi vide sbuffò e fece per chiudere la porta, ma io la fermai:
"Allyson aspetta..."
Lei sbuffò nuovamente e roteò gli occhi, ma mi ascoltò.
"Mi sono comportato da stupido; avevo paura che tu non mi volessi perché pensassi fossi ricco e snob e quando poi volevo dirti la verità non ci riuscivo, perché stavo bene con te e non volevo rovinare tutto. Allyson, ti prego di perdonarmi, io... ti amo e non voglio stare senza di te." E detto ciò le passai il mazzo di rose.
Lei lo guardò, poi guardo lo skate dietro di me. "Te ne sei comprato uno anche tu, eh..." sorrise "... ti va di fare un giro?"
Io sorrisi e la abbracciai forte. Prese i fiori e lì posò, poi prese il suo skateboard e andammo in giro fino ad arrivare dall'altra parte della città.La sera stava scendendo e noi eravamo fermi su un muretto, schiena contro schiena.
"Harry?"
"Si?
"Di cosa mi stavi parlando l'altro giorno, al pub, prima che litigassimo?"
Ci girammo così da poter parlare faccia a faccia e gli raccontai quanto sapevo di tutta la questione. Lei ascoltava in silenzio e annuiva ogni tanto.
"Quindi... stai dicendo che mio padre è a capo di un'organizzazione criminale...?"
"Ally, mi spiace, non dico che... cioè, non vorrei ma..."
Mi mise un dito sul labbro per farmi tacere e poi aggiunse "Non fa niente. Io ti credo." E mi baciò.
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𝙃𝙖𝙧𝙧𝙮 𝙊𝙨𝙗𝙤𝙧𝙣 - 𝙩𝙝𝙚 𝙤𝙩𝙝𝙚𝙧 𝙛𝙖𝙘𝙚 𝙤𝙛 𝙩𝙝𝙚 𝙘𝙤𝙞𝙣
Fanfictionconosciamo tutti Harry Osborn come il migliore amico di Spider-Man, nonchè il figlio del grande Norman Osborn... eppure anche lui ha un'interessante storia che nessuno racconta... 𝒏𝒐𝒕𝒆𝒔 - questa è una F A N F I C T I O N; - fatta eccezione per...