Candela immemore

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11 giugno 2019

Desiderio acuto, acceso
che sfogo non potrà trovar,
nutrendosi dei sogni
di aerei pensieri
che non calmano la mente
e fanno ribollire le membra.

I miei occhi si sciolgono
sgorga della lava
ardente come questo
desiderio
che mi lacera.

Un demone instancabile
che continua a premere
contro questa facciata
di sorridente contentezza
di cauta indifferenza.

Cos'è che vuole?
Un bacio, un abbraccio,
subito diventa placido
si acquieta pago
del tenero tocco.

Intanto ribolle più forte,
a lungo nella notte
urlando nell'animo
le sue pretese
i suoi comandi...

Incontentabile.

Lottando a forza
vien spinto giù
dove non può gridare
represso sul fondo
ricoperto di lava.

Ma giunge la mattina
e pur non sentendolo
si sente qualcos'altro:
la vita perduta
voltando le spalle
a questo desìo
da me reso demone.

Altro non è
che pura naturalità
fulgida vitalità
per qualche ragione
ora un'eterna candela
che non brucia
ma resta lì,
immemore.

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