La civetta di Minerva

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15 maggio 2019

Remember... remember
what the bright owl said...

In questa fessura
che attraversa il buio
luminoso, abbagliante
vedo me stesso
straniato
accecato dalla fulgida
consapevolezza

del torbido urlare
di questo palpitante
cuore specchiato.

Te, stupida cicala
che non fai che ocheggiare
con i tuoi insignificanti
striduli
e nemmeno comprendi
la tua ipocrita falsità
il tuo profondo irritare
della mia mente
intransigente.

Gli occhi ti folgorano
con una sferzante verità.
Oh, ipocrita!
Un me stesso, ipocrita!
Stupido! Cosa pensi?
Perché quei tuoi miseri
occhi si accendono
di una tale lussuria?

Cos'è, l'infrangibile giudizio
cede alla sua cicaleggiante bocca
con quelle ammiccanti pupille
pregne di purpurea superficialità?

Ma dov'è il tuo giudizio?
Perché desideri averla?
Cosa ti spinge a contraddirti?

Eccola che parla
continua a ignorarti
perfida di inconsapevolezza
o forse giocatrice?

Disprezzo, di là
desiderio, di qua.
Abbandona questo inconscio, you fool!

Flush. Cos'era?
Nessun desiderio,
freudiane pulsioni non ne abbiamo!

Uno sguardo al mistero,
ride, ride,
sparisce ridendo!

Che strano sogno.
Well, quanto consola la veglia!
Mia bella consapevolezza.
Maestosa integrità.
Il dubbio, solo quello di Cartesio.

Wait, I remember...
I remember what the bright owl said!

Destati,
rimetti la maschera!

Poof, la fessura si è chiusa!
Toh, il nido di sempre!
What a beautiful way...

Voltati a sussurar
alla fulgida notte!

Wait, what did she say?
What did the owl say?

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