Un bravo attore

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16 luglio 2019

Sono forse un bravo attore?
Mi chiamano in scena,
rido, parlo, sorrido
ai destinatari
del mio più grande disprezzo.

Cos'è questa gabbia?
Cos'è questa maschera?
Perché esprimo il mio contrario
e delle mie più vere emozioni
divento il sicario?

Questo palcoscenico è immenso!
Una fine, non la si vede!
Cosa siamo, se non dei fantocci
sempre costretti a misurar le parole
lungi dall'ascoltare
il fuoco del cuore!

Attento al contesto,
calmati suvvia,
pensa al quieto vivere!
Ma tu intanto vieni pure
calpesta anche i più fragili steli
della mia pazienza,
poi ti sorrido!

Le fiamme al cervello
di certo, si estingueranno...
vedrai il mio pacato sorriso
neutro, così tollerante!

No, anche il sorriso è ormai fiacco
sciolto da un sole di rabbia
mescolato a un mare di repressione.

Giunto è il momento
di spezzare con un tonfo netto
queste radici intossicate!

Parassiti affamati
prosperano ormai
nelle loro ombre!
E l'ombra, quella del cuore
è il loro regno!

Essi temono solo il Sole, quello autentico
che rianima la fiamma vitale, prospera e libera
che è invece tenuta a bada, ridotta a misero guizzo
da queste ombre velenose!

Sono sazio
di questo veleno.
Non c'è più spazio.
Desidero solo il fuoco
che chiude le ferite
e accende la vita.

Che rende liberi.

Ma dove si inizia?
Magari da un bacio
non più trattenuto
a quel roseo volto
che rende qualcuna
di queste giornate
più soleggiata.

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