Nome: Jurgen (O "Giorgio", com'è da noi conosciuto, continua il nome latino imperiale "Georgius", ripreso dal bizantino "Georgios" e dal greco antico "Γεώργιος" ["Geṓrgios"]; è composto dai termini "γῆ" ["gê", "terra"] e "ἔργον" ["érgon", "lavoro"], e vuol dire letteralmente "contadino", "agricoltore", "lavoratore della terra". Lo stesso significato è condiviso con i nomi "Agricola", "Ortensia" e "Ortolano". Sostenuto dal culto verso san Giorgio, il nome ebbe inizialmente più fortuna nella cristianità orientale, dove era più radicata la devozione verso tale santo; la sua diffusione nell'Europa occidentale si ebbe con le crociate, allorché le storie del santo vi giunsero tramite i crociati e il santo venne eletto patrono dei regni di Portogallo, Catalogna, Aragona e Inghilterra. In quest'ultimo, però, l'uso vero e proprio cominciò nel XVIII secolo, quando Giorgio I salì al trono. Successivamente, in generale fu anche la fama di svariati sovrani europei e, infine, il successo dell'opera di Verdi "La Traviata", il cui protagonista si chiama "Giorgio", hanno aiutato la diffusione del nome.)
Katrijn (O, per meglio dire, "Caterina".
La prima attestazione di questo nome si ha nel VII secolo, con i primi documenti che parlano di santa Caterina d'Alessandria, una martire cristiana vissuta nel IV secolo [sebbene la sua reale esistenza non sia affatto certa]; il suo culto, originatosi in Egitto e giunto in Siria, venne di lì portato in Europa occidentale dai crociati nel X secolo dove grazie alla santa, particolarmente amata, il nome conobbe un'eccezionale diffusione.
Sebbene il nome venga spesso correlato al termine greco "καθαρος" ["katharos"], "puro", "sincero", "netto", questa è una paretimologia che risale al tardo latino, e la sua forma originaria greca è in realtà "Αἰκατερίνη" ["Aikaterinē"], la cui etimologia è fortemente dubbia; le ipotesi sulla sua origine sono numerose: si pensi possa derivare dal nome "Εκατερινη" ["Hekaterine"], basato su "ἑκάτερος" ["hekateros", "uno dei due"] o su "ἐκάτερα" ["ekatera", "ciascuno"], oppure potrebbe esser definibile come un "nome teoforico", contente il nome della dea Ecate [tuttavia il nome greco sarebbe in questo caso sintatticamente errato, a meno che non lo si consideri un'abbreviazione di "Hekatodorina", "appartenente a Ecatodoro", a sua volta "dono di Ecate"], ma potrebbe anche esser riferito a Ecatero [un dio minore, progenitore di oreadi, satiri e coribanti]. Da "Ἑκατος" ["Hekatos"], "che saetta", "saettatore", un epiteto del dio Apollo; basato sul termine "αικια" ["aikia", "tortura"] o, ancora,
derivante da un nome copto che significa "la mia consacrazione del tuo nome".
La sua diffusione in Italia è ampia in tutte le regioni, ma è particolarmente popolare in Calabria; si calcola che nel XX secolo sia stato il tredicesimo nome per diffusione nella penisola, anche se dal XXI secolo la popolarità tra le nuove nate è scesa oltre la trentesima posizione. La forma maschile Caterino predomina in Veneto. In Inghilterra il nome è usato dal XII secolo, attestandosi già nel tardo Medioevosoprattutto nelle forme "Katherine" e "Catherine".)Cognome: La giovane risponde esattamente al cognome irlandese di "Van Der Meer".
"Van" è una preposizione della lingua olandese e della lingua afrikaans, che significa "di" o "da"; "Van" è anche un prefisso in molti cognomi olandesi (noto come "tussenvoegsel"), come in Vincent van Gogh o di George Vancouver. Può comparire da solo o insieme ad un altro prefisso, come nelle forme "van de", "van der" e "van den" e i meno frequenti "van het" o "van 't"; il termine tedesco "von" corrisponde al termine olandese "van", anche se a differenza del tedesco "von", l'olandese "van" non è un segno di nobiltà o regalità. Queste preposizioni di solito si riferiscono a un luogo geografico. Nei Paesi Bassi, i nomi che iniziano con "van" sono considerati con la lettera iniziale del nome proprio seguente, in modo che l'iniziale del cognome "van der Waals" è la lettera "W", dunque, "Waals", "van der", "Johannes" oppure "Waals", "Johannes van der". La "V" di "van" è scritta in minuscolo, a meno che il nome o le iniziali vengano omesse, come ad esempio in "de schilder Van Gogh" ("il pittore Van Gogh") o "de heer Van Teylingen" ("Il signor Van Teylingen"); lo stesso vale per "Jacobus Henricus van 't Hoff" -notare lo spazio tra "van" e "'t"-. Questa regola vale anche per la lingua afrikaans.

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«𝐃𝐔𝐃𝐄 (𝐋𝐎𝐎𝐊𝐒 𝐋𝐈𝐊𝐄 𝐀 𝐋𝐀𝐃𝐘)» - 𝐨𝐫𝐢𝐠𝐢𝐧𝐚𝐥 𝐜𝐡𝐚𝐫𝐚𝐜𝐭𝐞
RandomEra: "Challenge e Cazzi Mazzi: la vendetta". Sì, insomma...L'altro libro aveva superato il limite massimo di capitoli, e cancellare i più -prova del mio passato trash- mi scocciava. Che tristezza.