Capitolo 21: La camicia vaporwave con i cammelli

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Ormai dormire con Ryouhei mi sembrava così naturale, contro il suo petto e stretta forte a lui, non importava se poi avevo caldo, non mi sarei staccata per nulla al mondo. Il mio futon era decisamente troppo piccolo per entrambi, ma in un modo o nell'altro riuscivamo a dormire comodamente, coperti come si deve. Avrei tanto voluto andare a vedere com'era casa sua, a dirla tutta, dato che mi aveva detto che viveva completamente da solo, ma mia nonna continuava a dire di volerci tenere sotto controllo, se ci trovavamo in una camera da letto e da soli. 
Pensava davvero l'avremmo fatto come due quattordicenni immaturi e in preda agli ormoni?

Ne avevamo già parlato qualche volta, sulla nostra prima volta effettiva, e nessuno dei due aveva davvero voglia in quel periodo, preferivamo aspettare un'po, affrettare avrebbe forse fatto male alla nostra relazione.
Certo, ogni tanto la sua manina finiva casualmente tra le mie gambe, quando ce ne stavamo tranquillamente a letto, e io ricambiavo poco dopo, ma non ci siamo mai davvero spinti più in la.

Tornando al punto di prima, scoprì proprio quella mattinata del fatto che doveva tornare a casa dai suoi per qualche giorno, una piccola gita di famiglia dato il compleanno della piccola Takai (Stava per fare nove anni, l'avessi saputo prima le avrei comprato qualcosa...). Me lo aveva detto mentre mi stavo lavando i denti per l'ennesima volta nel giro di dieci minuti, dato che i lavoretti di bocca non mi piacevano così tanto, soprattutto per il sapore che poi restava in bocca, decisamente orrendo.
Notai la sua testa affacciarsi dalla porta e lo guardai dallo specchio con fare interrogativo, la sua espressione mi diceva che doveva dirmi qualcosa, come quando un bambino fa una marachella e va a dirlo al proprio genitore.

Aspetta, ho appena paragonato Ryouhei a un bambino? Siamo sicuri io non sia una pedofila per davvero? Spiegherebbe molte cose, in realtà.

Sputai il dentifricio nel lavandino mentre gli feci segno di parlare, cercando con lo sguardo il mio solito bicchiere da cui bere. Possibile che, pur essendo fucsia fluorescente, non riuscivo a trovarlo minimamente? Riempì finalmente il bicchiere e iniziai a bere, tenendo le orecchie ben aperte per stare ad ascoltare quello che aveva dire.
Non che la mia attenzione fosse rivolta solo a lui, assolutamente no, il primo obbiettivo era quello di non strozzarmi con l'acqua come ogni singola mattina.

-Ecco...non prendertela o cose simili, ma tornerò qualche giorno dai miei per il compleanno di Takai, sono mesi che ho promesso una cosa del genere.-

Cosa ho detto riguardo all'acqua? Ah sì, non strozzarmi. Ma almeno l'ho solo sputata questa volta, proprio nel lavandino come previsto. L'avevo sempre detto di avere uno spiccato senso riguardante la mira.

Mi voltai velocemente verso di lui, con il mento bagnato e la guancia sporca di dentifricio (Che poi, non sapevo neanche come ci fosse arrivato fino a la), avevo sentito bene???
Ryouhei dovette capire male la mia reazione ed entrò rapidamente nel panico, dicendo qualcosa tra le linee del "Cioè, se proprio non vuoi che io parta, rimango qua! Sono sicuro che ai miei non darà troppo fastidio!". Andò avanti per parecchi minuti, creando scuse su scuse, mentre io stavo letteralmente programmando nei minimi dettagli quei giorni in cui sarebbe stato via.

Lo amavo alla follia, ma a me servivano davvero delle giornate per conto mio, passandole a riflettere sul senso della vita e capire se il ramen poteva andare cucinato nella caffettiera senza farla esplodere.
In poche parole, cose che una quattordicenne potrebbe chiedersi.

Ormai stufa del suo continuare a scusarsi, presi la prima cosa che mi capitò tra le mani e gliela piazzai tra le labbra, fortuna vuole fosse un'asciugamano pulito che usavo per asciugarmi il viso. Il suo parlare si bloccò all'istante (Non che poteva fare molto altro, in realtà...) e sfruttai l'occasione per spiegargli come stavano le cose. 

-Vai. Non sono tua madre e non ho nessun diritto per tenerti lontana dalla tua famiglia, okay?- 

Allora, io penso ormai di aver visto ogni tipo di espressione sulla faccia di Ryouhei, anche se stavamo insieme da poco più di un mese e mezzo, ma quella che vidi in quel momento fu forse una delle più strane.

Ma in un verso buono, ovviamente!

Le sue gote, solitamente leggermente più scure dato le leggere lentiggini che si vedevano solo da molto vicino, in quel momento erano così rosse da ricordarmi una rosa, mentre il suo sguardo era pieno di ammirazione e felicità, a quanto pare.
Lo so che dovrei smetterla di paragonarlo a un bambino, ma è più forte di me! Era così paciocoso, avrei voluto tiragli le guance fino all'esaurimento nervoso e ricordargli che era amato da così tante persone, ma forse avrei esagerato giusto un'po.

Tolsi l'asciugamano dalle sue labbra e gli presi il viso con entrambe le mani, abbassandolo un'po per iniziare a baciargli l'intera faccia velocemente, era così carino! E stava arrossendo perfino di più!
Dovette essere confuso, ma alla fine lasciò andare una risata e mi caricò in spalle senza il minimo sforzo, facendomi leggermente il solletico sui fianchi perché sapeva benissimo che sarei morta di solletico, un giorno o l'altro.

E infine, piano piano, l'intero appartamento si riempì delle nostre risate, insieme a qualche esclamazione del tipo "Sto per farmela addosso!".

///

-Hai il costume da bagno?-

-Akane--

-La crema solare?-

-No, ma--

-Ho capito! Non ho preparato il fornello da campeggio!-

-Ma mi ascolti?-

-No, strano, pensavo di averlo già messo dentro. E se si trattasse della tua orrenda camicia con i cammelli sopra?-

-Tesoro, amore, Akane, lo sai che sto via per solo tre giorni e vado a casa dei miei genitori? Ci sono letteralmente cresciuto, la.- E con la scusa dello guardarmi negli occhi, mi allontanò dalla sua valigia, sempre più piena di cose utili (O almeno per me, per lui dovevano essere inutili, a giudicare dal fatto che aveva finito di preparare una borsa parecchio più piccola con solo lo stretto necessario). Io ero ancora nella mia fase da "moglie del soldato che sta partendo per il fronte" e non riuscivo a comprendere quanto pochi fossero tre giorni, pensavo gli fosse servito perfino il giaccone invernale e le racchette da neve.

-Quindi non ti serve quell'orrenda camicia con i cammelli?-

-Due cose: Quella camicia è magnifica e non insultarla. Secondo, me l'ha regalata Kira per il compleanno, lui ha sempre buon gusto nei vestiti.- Rispose leggermente offeso mentre mi lasciava un buffetto sulla guancia.

Allora, lui riusciva a stare bene con ogni singola cosa, probabilmente sarebbe stato uno schianto anche con uno dei vestitini di Mina, ma quella camicia era impossibile da guardare. Lui era un fan del vaporwave e questo non me lo aveva mai nascosto, ma vedere una camicia con così tanti musi da cammello su uno sfondo fucsia-lilla-azzurro mi faceva andare in crisi epilettica.

-E allora perché diamine l'hai messa in fondo all'armadio?- E indicai il suddetto mobile, conscia del fatto che neanche lui la portava con tanta felicità.

-Perché qualcuno adesso sta facendo troppe domande in una volta sola.- Gli feci la linguaccia un'po offesa e tornai a sedermi sul suo letto (Non un futon, un vero e proprio letto!).

Eh già, alla fine una delle mie missioni era terminata! Vedere casa di Ryouhei!

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