Jealousy

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-Mi fanno male le gambe, non camminare così velocemente per favore-

-Questo perché non fai abbastanza sport- ride delle mie incapacità motorie.

-Sbagliato, questo perché prima sono stata inginocchiata e in altre posiz-

-Non devi essere così specifica- mi tappa la bocca, prima che io possa urlare a tutta Mykonos la nostra attività sessuale.

Rido e gli tolgo la mano dalla mia faccia -Ora fai il timido?-

-Ci tengo alla mia privacy-

-Ah ma perché voi superstar avete anche una privacy? C'è nel vostro contratto oltre ai soldi e alla fama?-

Mi guarda in tralice -Non è divertente-

Alzo gli occhi al cielo -Va bene, permaloso che non sei altro. Ma se osi fare un'altra battuta sui miei gemiti ti faccio tornare a casa a nuoto. E intendo a casa in Canada- lo minaccio.

Scoppia a ridere e mi avvicina a lui prendendomi per un fianco -Non ti ho preso in giro! Ho solo detto che sei molto carina quando-

-Ho detto basta!- mi tappo le orecchie per evitare di sentirlo.

Ride e intreccia le nostre mani, tenendomi stretta a lui.

-Sono felice di essere qui con te- dice, guardando davanti a se, dove le luci delle strade illuminano tutta l'isola.

-Anche io- ammetto, timidamente.

La strada di ritorno verso la casa dove alloggiamo è più dolorosa di quello che avrei mai potuto immaginare, perché le gambe mi fanno davvero tanto male ed è tutta in salita, piena di gradini che attentano alla mia giovane vita.

-Te l'ho detto, devi fare più esercizio. Possiamo farlo insieme se vuoi-

Prendo fiato e -Questo è tentato omicidio, lo sai?- dico, sospirando.

-Dai, domani mattina andiamo a correre-

-Non ti azzardare mai più a dire una cosa simile, ti denuncio alle autorità locali!-

Ridacchia -Esagerata- borbotta.

Finalmente arriviamo e appena Shawn apre la porta io corro su per le scale e mi lancio sul letto, felice di aver messo fine a quell'agonia.

Entro domani io lo so che mi ritrovo acido lattico ovunque.

Questo è triste per due motivi: il primo è che significa che quindi non faccio davvero nulla di attività fisica; il secondo è che vuol dire che la mia attività sessuale è veramente scarsa. Scarseggia come l'acqua nel deserto, ogni tanto si trova un'oasi, sporadica, ma per il resto è tutta sabbia secca.

Shawn mi raggiunge nella stanza, butta il telefono sul letto e -Vado in bagno- dice, chiudendosi poi la porta alle spalle.

Chiudo gli occhi per qualche secondo, poi il rumore di un messaggio mi fa aprire gli occhi e sbuffare. Controllo il mio telefono ma non torvo alcuna notifica, quindi è sicuramente quello di Shawn.

Non guarderò. È importante rispettare la privacy delle persone, non sono nessuno per invaderla.

Mi siedo a gambe incrociate, aspettando che esca dal bagno, e nel frattempo gioco con una ciocca di capelli.

Il telefono vibra di nuovo, illuminando lo schermo. Il mio occhio ci cade automaticamente sopra. Lo giuro, è stata un'azione automatica, come se il mio cervello nemmeno ci avesse pensato.

Cliché || S. M.|| [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora