Desperation

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Attenzione: potrebbe diventare a little bit spicy ad un certo punto. Io vi ho avvertito (pure l'immagine lo dice)!


Ho lo stomaco talmente pieno che se provo ad alzarmi rotolo fino al fondo della valle. Sono felice perché ho la pancia piena ma allo stesso tempo sento che non avrei dovuto mangiare così tanto dal momento in cui indosso dei jeans a vita alta e ora sembrerò incinta.

-Ragazze è un problema se dopo ci raggiunge anche Fede? Dice che deve dirmi una cosa-

Alzo le spalle -Figurati è da un po' che non vedo il signor Federico, mi manca sentirmi insultare perché non mi ricordi tutti i nomi dei senatori-

Sofia ride e mi da una leggera pacca sul braccio.

Usciamo dal posto e decidiamo di andare a bere qualcosa in un bar dove andiamo spesso vicino a dove abitano lei e Fede ed è anche vicino a casa mia.

Qui fanno un analcolico veramente buono e la cosa mi stupisce, non che lo facciano buono ma che io beva un analcolico e che decida di berlo più di una volta.

Ho promesso a me stessa che questa sera avrei fatto la brava e di alimentare la mia futura cirrosi epatica non ne ho molta voglia. Questa è una delle pecche di essere veneta, nasci con l'alcool nel sangue.

Amelia ci aspetta direttamente davanti al bar, non è riuscita a venire alla cena ma ha assicurato la sua presenza per il dopo cena.

Quando arriviamo la scena che si presenta è talmente diabetica che quasi mi devo avvicinare ad un cestino per vomitare cuori rossi e caramelle. In senso positivo, ovviamente.

Mi avvicino ad Anna, Emma ed Amy, mentre guardiamo la scena tutte e tre con gli occhi a forma di cuore. Spero proprio che Fede faccia la proposta a Sofia, stanno insieme da cinque anni e non ho mai visto una coppia più affiatata e innamorata di loro, ne hanno passate tante insieme eppure sono ancora qui.

Comunque, bando alle mie idee da romanticona, mi devo rassegnare che questo è solo un sogno che ho nel cassetto, quello di andare ad un matrimonio ed essere l'invitata ubriaca che canta al karaoke e che fa imbarazzare chiunque.

Fede ha tre rose rosse in mano, nonostante Sofia odi profondamente i fiori.

-Ma tu ne sai qualcosa?- chiedo, sottovoce ad Amelia. Lei fa no con la testa e alza le spalle -No, figurati, sono appena arrivata- dice, ammutolendosi subito dopo.

-E questi?- chiede, Sofia, con una smorfia schifata.

-Lo so che odi i fiori e che non ti piacciono, ma non potevo fare questa cosa con delle patatine fritte-

-Sarebbe stato meglio..- sbuffa.

Le lancio addosso un pezzo di carta -Smettila- le intimo, mentre lei mi rifila un'occhiataccia.

-Lo sai che i fiori non mi piacciono- dice, con quello spiccato accento sardo che mi fa ogni volta sorgere un sorriso spontaneo.

Federico le mostra una rosa -Questa rosa è il simbolo del nostro passato- le sorride e lei con lui, anche se vedo che osserva schifata quella rosa che tiene in mano -Questa, invece, il nostro presente- gliela porge e poi, inaspettatamente, si inginocchia e le porge l'ultima rosa -Questa rappresenta il nostro futuro. Sofia, vuoi passare il resto dei tuoi anni insieme a me, in questa città, nel nostro piccolo appartamento, con la nostra palma rosa che occupa metà salotto e che la fa sembrare la casa di una spogliarellista?- le chiede, estraendo dal bocciolo del fiore un anello.

Porto una mano alla bocca all'unisono con le mie amiche mentre io e Amelia ci stringiamo l'altra mano talmente forte che non sento più la circolazione del sangue.

Cliché || S. M.|| [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora