◊Capitolo 28

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Bakugou si trascinò fino al proprio banco grazie alle stampelle, lo sguardo tranquillo e gli occhi cauti. Io lo aiutai a sedersi, poggiando le due stampelle al muro, alle spalle del biondo. Uraraka mi affiancò, salutando prima me e poi Kacchan.

«Ehi, Uraraka-Chan!» sorrisi io.
Lei mi abbracciò e poi fece per abbracciare anche Bakugou seduto sulla propria sedia.
«Argh, risparmiami.» biascicò il biondo, irritato, non appena Ochako butto le braccia attorno al suo collo.
Uraraka lo mollò. «S-scusa. È solo che... sono molto contenta che tu stia bene, Bakugou-kun.»
Kacchan sospirò.

«E Iida?» le domandai.
Lei mi guardò sollevata. «Suo fratello sta bene. È stato dimesso da qualche giorno e Iida tornerà a scuola questo giovedì!»
Esultai. «Mi fa così piacere, sentirtelo dire!»

Kacchan incrociò le braccia e lanciò occhiate strane a tutti i presenti in aula. Kirishima attirò la sua attenzione e viceversa, perché, non appena i loro sguardi si incrociarono, il rosso si fiondò verso di noi.
«Katsuki, sono contento che tu sia tornato!» esclamò, abbracciandolo.
Kacchan sgranò gli occhi. «Ma che è oggi con tutti 'sti abbracci?!»
Kirishima sorrise euforico. «Beh, considerato che sei quasi morto, credo sia normale.»

Bakugou guardò altrove, imbarazzato. «N-non stavo per morire.»
Storsi le labbra contrariato, ma non ebbi il coraggio né la voglia di contraddirlo e rovinare quel momento. Nel mentre, Uraraka si voltò verso di me e mi diede uno scappellotto dietro la testa.

«Ahio!» esclamai. «E questo perché?»
«Non provare mai più a fare una cosa del genere, Midorya Izuku, o giuro che ti uccido io!» sputò fuori Ochako, stringendo i pugni. «Mi hai fatto prendere un colpo e io... io mi sono sentita così in colpa, perché in parte è stato anche a causa mia, se hai fatto...»
Non le lasciai terminare la frase, che la strinsi in un abbraccio. «Mi dispiace Uraraka. Tu non centri, davvero. E poi... è passato.»
Ochako-Chan ricambiò con più forza, mentre Kirishima mi fece patpat su una spalla. «Su, ragazzi! È passato, appunto. Godiamoci queste due ore di travaglio col professor Aizawa!»

Sorrisi divertito e guardai Uraraka avvicinarsi al proprio banco. Io ero sempre seduto accanto a lei, ma azzardai una mossa. Guardai Kirishima dritto negli occhi e, come se mi avesse letto nel pensiero, fece un cenno col capo, sorridendo, e fu lui a sedersi vicino ad Ochako-Chan.

Ringraziai che avesse capito al primo colpo e mi sedetti accanto a Kacchan, che rimase piuttosto confuso. «Ma... non stavi vicino alla faccia tonda?»
Scossi la testa. «Non oggi. Se posso, non voglio perdermi neanche un minuto con te.»
Bakugou socchiuse le labbra e abbozzò un sorriso. Fui travolto dalla gioia. Vederlo sorridere era sempre bellissimo. Quel suo sguardo felice era magnetico!

***

Al termine delle lezioni, portai Kacchan nella nostra stanza. Non avrebbe potuto fare granché senza le gambe, quindi il meglio per lui era restare a letto e riposare.

Mi chiusi la porta alle spalle e aiutai Bakugou a sedersi sul proprio letto.
«Spero di tornare a camminare in fretta.» borbottò. «Odio stare fermo.»
Annuii comprensivo. «Sì, beh... deve essere parecchio frustrante.»
Poggiai le stampelle al muro e mi sedetti accanto a lui. Cercai il suo sguardo, ma non venni accontentato. La faccia di Kacchan parve spenta, ferita. Allungai una mano per prendere la sua, ma poi la ritrassi. Fui sorpreso quando fu propriovBakugou a prendermi la mano per primo e a far intrecciare le nostre dita. Ebbi un tuffo al cuore.

«Promettimi che non farai mai più cazzate di quel genere.» mormorò Kacchan, girando la testa verso di me.
I nostri occhi finalmente si incontrarono e il mio cuore batté all'impazzata. «Lo prometto, se tu mi prometti di... di restare con me. Cioè... non voglio forzarti a vivere con me, ci mancherebbe. Solo che...» feci una pausa. «Fin quando vorremmo, mi prometti di restarmi accanto?»
Bakugou strinse di più le nostre mani. «Lo giuro su quello o chi vuoi.»
Sorrisi e poggiai la fronte sulla sua spalla. Lui strusciò le mani tra i miei capelli e sulla schiena. Era una sensazione magnifica!

Dopodiché, si sporse per baciarmi con passione e lentezza. Facemmo roteare le nostre lingue l'una contro l'altra, senza staccare le nostre mani ancora intrecciate. Poi Bakugou si sdraiò a pancia su e mi portò con sé. Mi accostai più a lui, poggiando il capo sul suo petto, gli occhi chiusi.

"Questa è la migliore sensazione nel mondo!"

Deglutii appena e, senza pensarci, me ne uscii con: «Ti... ti amo.»
Era imbarazzante da dire. Non ne capivo il motivo. Era una frase così semplice, bellissima e importante. Mi aspettai un commento rabbioso da parte di Kacchan. Non appena lui mi baciò la testa e mormorò: «Ti amo, nerd di merda.» avrei voluto piangere dall'emozione, come una ragazzina pimpante.

Avrei anche voluto parlargli di Shinsou, chiedergli magari di perdonarlo o di chiarire almeno, ma non ne ebbi il coraggio. Non volevo rovinare quel momento per nulla al mondo. Tutto ciò a cui pensai in seguito fu il mio futuro. Il mio futuro assieme a Bakugou Katsuki che, in qualche modo, e visto il passato, mi aveva salvato la vita in un modo a me inimmaginabile.

***

Where my Demons Hide [Bakudeku]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora