Preso dalla paura, feci cenno ad Uraraka di andare nella propria stanza. Lei obbedì senza batter ciglio, lanciando un'ultima occhiataccia a Kacchan ancora sull'uscio e con le mani in tasca.
Feci un respiro profondo e lo superai, dirigendomi verso il mio letto.
«Ah, non sei cambiato proprio.» borbottò il biondo, chiudendo la porta.
«Hai sentito tutto?» chiesi, senza incrociare il suo sguardo.«Ovvio. La faccia tonda ha una voce piuttosto sonora, non ti pare?» rispose.
Strinsi i pugni. «Smettila di fare supposizioni con quel tono così arrogante.»
Non avrei dovuto provocarlo, ma dentro di me c'erano una caterva di emozioni e la mia impulsività mi impedì di ragionare in maniera lucida.«Converrai con me che non sei cambiato.» ridacchiò Katsuki.
«Che te ne importa, eh?!» scattai. «Da che pulpito poi. Anche tu non sei cambiato, Kacchan.»
Bakugou storse le labbra, scrutandomi e fulminandomi senza pietà con quel suo sguardo di fuoco. «Ti sorprenderebbe, merdeku.»Digrignai i denti. Cercai in tutti i modi di non perdere il controllo e di evitare di replicare oltre. Kacchan si poggiò con le spalle alla porta, abbozzando un sorriso beffardo. «Che cazzo di coincidenza. Chi se l'aspettava che saresti anche tu venuto in questa università!»
«Chi se l'aspettava che tu fossi un tipo da università.» dissi, pentendomene subito dopo.«Che vorresti insinuare?» scattò lui.
Esitai, le mani che tremavano sopra le gambe. «Beh... tu non sei certo un tipo che studia.»
Katsuki piegò la testa di lato. «E che tipo credi che io sia, eh?»
Non riuscii a trattenermi. Era impossibile, perfino per me. Il Deku timido e spaventato si fece da parte, lasciando posto a qualcuno colmo di rabbia e rancore nei confronti di Bakugou.
«Sei quello che ferisce e picchia i più deboli, per sentirsi superiore. Sei quello che preferisce una rissa ad un confronto maturo e più umano!» mi alzai di scatto e mi piantai davanti a lui. «Sei quello che manovra le persone a proprio piacimento e gli urla contro! Sei quello che mi ha rovinato la vita!»Dopo quelle parole, afferrai i bordi della camicia grigia di Kacchan, stringendoli il più possibile, fino a rendere le mie nocche bianche. «Sei un grandissimo pezzo di merda!»
Gli occhi mi iniziarono a pizzicare e il cuore batteva all'impazzata. La testa pulsava e tutta la stanza mi parve un minuscolo cubo senza uscita. Ero inghiottito dalla rabbia, e più tardi realizzai che ero davvero fottuto.
"Perché mi sono lasciato trasportare dalle emozioni? Perché sono così impulsivo?"
Mi maledissi in silenzio, mentre le lacrime iniziarono a rigarmi il viso. Ciò che mi fece più spavento furono gli occhi rossi di Kacchan. Mi aspettai una reazione eccessiva, uno schiaffo, un calcio o qualunque cosa in stile Bakugou. E invece...
«Ho capito.» borbottò il biondo, prendendomi i polsi e scostandomi le mani dalla sua giacca. «Non hai dimenticato, eh? Però... non è colpa mia se sei sempre stato un buono a nulla.»
Sgranai gli occhi. Ero incredulo e disgustato. In ogni modo, cercava di scagionarsi da ciò che mi aveva fatto. Pur di non ammettere le sue colpe, era disposto a tutto.
Abbassai la testa, cercando di controllare il mio respiro.
«Per curiosità, baci mammina con quella bocca?» domandò sarcastico.
«Eh?» biascicai, rialzando il capo verso di lui.
«Da quando dici parolacce? Quelle sono solo mie, merdeku.» disse, senza levarsi quel sogghigno dalla faccia."Maledetto. Lo odio! Lo odio così tanto!"
Ansimai e, senza pensarci due volte, gli mollai un cazzotto in faccia. «Mi fai schifo! Quante altre vite hai rovinato, eh?! Dimmelo!»
Kacchan sollevò la testa e mi diede una spinta col busto. «Ma sei scemo?!»
Scagliai un altro colpo sulla sua faccia, gettandomi addosso a lui e facendolo cadere per terra. Gli ero praticamente sopra, singhiozzando e gridando: «Sei un mostro, ecco cosa sei! Non sei cambiato, sei solo uno stronzo, Kacchan!»Bakugou era esterrefatto, ma questo non gli impedì di ribaltarmi prendendomi per un braccio e scagliandomi al muro. Le posizioni si invertirono. Ora era lui ad essere sopra di me, gli occhi iniettati di sangue e il labbro sanguinante a causa del pugno che gli avevo scagliato.
Feci per reagire, ma Kacchan schivò ogni mio colpo, per poi bloccarmi gambe e le braccia con le proprie e tenermi la testa incollata a terra con la mano libera.
«Credi di conoscermi. La verità è che non sai niente, pidocchioso merdoso!» biascicò tra i denti.
«So chi sei! Lo so bene!» gridai isterico. «Tu mi hai rovinato! Tu mi hai... mi hai distrutto! Perché... perché?»
Il mio pianto isterico mi provocò affanno e stanchezza, mentre il braccio destro era tenuto saldamente dalla mano di Kacchan. Qualcosa lo fece tranquillizzare, perché avvertii che stava alleggerendo la presa.Mi scansai, con le spalle al muro. Strattonai il braccio, costringendo Kacchan a mollare la presa sul mio polso. «S-stammi lontano.» mormorai.
Kacchan si alzò in piedi, senza allontanarsi. Io rimasi incollato alla parete fredda, le gambe piegate contro il petto e il viso bagnato. «N-non toccarmi mai più!» esclamai.Bakugou sbatté le palpebre e la sua faccia era sbiancata, eccetto per quella macchia di sangue all'angolo della sua bocca. Non volevo più vederlo. Non volevo più che mi toccasse.
Lui avanzò verso l'armadio, prendendo un paio di sneakers nere e rosse per infilarsele. Io rimasi lì per terra, da solo, osservando le mani rosse e le nocche sanguinanti. Prima di uscire, Kacchan disse: «Sono cambiato pure io. Più di quanto immagini.»
"Che razza di frase sarebbe? Perché me lo sta dicendo?"
«E fatti una doccia. Hai un odore fetido.» così detto, il biondo uscì, lasciandomi a terra, spiazzato. Il dolore fisico era irrilevante rispetto a quello emotivo. Avevo perso il controllo. Che mi era saltato in mente?!
Mi alzai barcollando dal pavimento, pregando dentro di me che nessuno ci avesse sentito. Mi buttai a peso morto sul mio letto, fissando il vuoto e asciugandomi le guance con le maniche della mia divisa ormai sgualcita.
***
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Where my Demons Hide [Bakudeku]
Fanfiction⚠️CONTINTIENE VIOLENZA E SMUT⚠️ BoyxBoy Pace e amore cià~🖤 Dopo anni passati a tentare di cancellare il passato e voltare pagina, Izuku Midorya, un ragazzo ferito e con disturbo della personalità, viene spinto dalla madre a frequentare l'universi...