Capitolo I

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Pisces

Ci siamo, la guerra Sacra ricomincerà a breve.

-Signore, è tutto pronto. Possiamo procedere.-

-Perfetto Minos. Voglio tutte le legioni di Specters all'azione, non voglio perdere tempo.- -Certo mio Signore!

Spero vivamente che questa volta Athena sappia fare di meglio; sarà un piacere assistere alla sua lenta e dolorosa distruzione.

- La cosa è gravissima mia Signora, dobbiamo agire al più presto.-

- Lo so, ecco perché ho richiamato tutti i cavalieri d'oro. Questa non sarà una Guerra Sacra come nei secoli precedenti. Ade ha risvegliato tutti i suoi Specters, io non sarò da meno. –

Il Grande Tempio era in grave pericolo e la Dea Athena lo sapeva bene. Non c'era un minuto da perdere. Doveva agire al più presto, aveva un brutto presentimento.

Il Gran Sacerdote, sotto l'ordine della Dea Athena, fece richiamare tutti i cavalieri nell'anfiteatro al di sotto delle sue stanze. Sapeva dell'assenza di alcuni Cavalieri d'Oro della nuova generazione, ma non poteva aspettare.

– Albafica, tutto bene?-

- Sion, si ero solo pensieroso –

- Ti capisco, a detta del mio maestro, la situazione è grave.-

Albafica dei Pesci era turbato dalla situazione creatasi, non poteva credere di essere vivo dopo lo scontro contro Minos del Grifone. Ricordava bene quel giorno, perché fu l'ultimo della sua vita. Era un uomo solitario e pericoloso. Il suo sangue, così come quello di tutti i cavalieri dei Pesci, era velenoso come le rose del giardino della Dodicesima Casa. Sapeva di non essere l'unico e che in quell'anfiteatro c'erano tutti i Cavalieri d'Oro delle varie generazioni, ognuno seduto al proprio posto.

- Cavalieri, prodi guerrieri devoti alla Dea Athena. Se siete qui è perché è vostro diritto essere informati sulla situazione degli ultimi giorni. Ade, colui il quale vuole impossessarsi della terra e farne il suo regno, si è svegliato. Fra non molto darà inizio alla guerra sacra, ma questa non sarà come le altre. Potrebbe essere l'ultima in assoluto. Con ciò si spera che tutto finisca nei migliori dei modi. Conto sulla vostra lealtà e fedeltà alla vostra Dea. Dunque fate ardere i vostri cosmi, Cavalieri di Athena!-

Un grido di esultanza si alzò dalle tribune, il discorso del Gran Sacerdote era stato chiaro e coinciso anche se non era del tutto finito poiché tutti i cavalieri d'oro erano stati gentilmente pregati di raggiungere le stanze della Dea Athena.

Il silenzio all'interno della stanza era assordante. Al centro vi era il trono in pura pietra, placcata in oro bianco su cui sedeva la Dea, al suo fianco, il Gran Sacerdote in postura eretta. Il viso della Dea era turbato. Non volava una mosca,; i cavalieri erano preoccupati.

Tutto quel silenzio non era normale, ma non durò allungo. Il portone venne spalancato all'improvviso. Tre ombre al centro fecero il loro ingresso nella stanza. I cavalieri non riuscirono ad identificarle così si misero in difesa della dea.

- Non ce ne bisogno cavalieri, calmatevi- sentendo le parole della loro Dea, i cavalieri tornarono al loro posto, lasciando passare le tre figure arrivate all'improvviso. Erano delle guerriere in armatura, erano armature d'oro. Si fecero largo camminando a passo lento e calcolato fino ad inginocchiarsi di fronte la dea Athena.

- Siete in ritardo mie care – disse il Gran Sacerdote.

-Scusateci Gran Sacerdote ma, abbiamo avuto un contrattempo lungo il tragitto per arrivare al Grande Tempio.-

Il Gran Sacerdote fece un cenno alle tre ragazze,dopo di che si mise al fianco della dea Athena.

–Dea Atena, Pisces no Alrisha, Scorpio no Miu e Sagitter no Demetra siamo qui per fare rapporto.-

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