Blu ghiaccio

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Ero lì, che lo fissavo, con lo sguardo distratto dai suoi occhi. Lui era lì, che mi fissava. Dopo qualche istante che non rispondevo mi ha sorriso, e mi ha chiesto:
-'È bello?'
Io molto impacciatamente gli ho detto di si, e lui, con il suo bel sorriso mi ha domandato nuovamente di che parlasse il libro. Non sapevo cosa dire. Sono molto confusionaria nel parlare, nel raccontare le cose. Avrei dovuto raccontargli cosa accadeva in ogni pagina, ed essendo molto lenta nel spiegare, scommetto che ci avrebbe messo meno tempo andando in libreria, comprare il libro e leggerlo da sè. Allora semplicemente gli ho detto che parlava di amore infantile. A quel punto ha sorriso di nuovo e mi ha detto:
-'Sei davvero bella, lo sai?'.
Io lo guardavo dritto negli occhi, ci vedevo solo la verità. Lo pensava davvero. Mi sono salite le lacrime agli occhi, e lui continuava a sorridermi. Ho abbassato subito lo sguardo, ho guardato fuori e ho riguardato le pagine del mio libro. In quel momento lui mi ha chiesto:
-'Tutto bene?'
Io ho accennato un sorriso, finto, ho annuito, ho ripreso il respiro e ho alzato la testa. L'ho guardato e gli ho detto:
-'Tutto bene, grazie.'
E gli ho sorriso, per davvero, forse.

Stavo per riprendere a leggere quando mi ha interrotta dicendomi:
- 'Anche ieri eri molto bella.'
Ed è stato lui ad abbassare lo sguardo, ora. Di scatto ho alzato la testa e l'ho guardato, ho avuto l'impressione che fosse diventato rosso in faccia, ma forse era solo la luce. Mi sono voltata e ho alzato gli occhi al cielo, grigio, cupo, triste. Come me. In quel momento mi è scappato
-'Io non la penso così. Io mi faccio schifo. E a dire il vero, non solo a me. Forse sei l'unico che la pensa così, eccetto mia madre, ovvio.'
erano i miei pensieri a parlare, solo che, quella volta, le parole avevano un suono. Mi sono sentita nuovamente a disagio, come il giorno precedente, sapevo che un bel ragazzo come lui, non se li faceva questi problemi, e probabilmente dopo avergli detto quello che ho detto, penserà che sono una bambina, che voglio attirare l'attenzione e chissà cos'altro. A quel punto mi sono voltata rapidamente e ho detto:
-'Scusa, io non volevo.. Cioè stavo solo pensando e non so, le parole sono uscite. Scusa.. '
Lui mi guardava sorridente, e a quel punto mi sono fermata. Mi fissava negli occhi, e ad un certo punto mi ha detto:
-'Sei bella anche quando farnetichi. Non ascoltare chi dice il contrario. Pensa alle grandi opere d'arte, solo i veri intenditori riescono ad apprezzarle. E poi, non ti scusare, non devi, e non mi conosci, non hai motivo di chiedere perdono. A proposito, io sono..'
L'ho interrotto mentre stava per dirmi il suo nome, ma ero arrivata alla mia fermata, così rapidamente l'ho salutato, l'ho ringraziato per essere stato così gentile e mi sono scusata nuovamente.

Scesa dal pullman sono rimasta davanti alle porte a guardarlo, mentre si allontanava. Poi ho ripensato a quel che mi ha detto "solo i veri intenditori" cosa voleva dire? Lui era un intenditore? Forse si, con tutte le ragazze che sicuramente gli sbavano dietro.

Improvvisamente le lezioni mi sono sembrate interessanti, ho fatto un buon pranzo per la prima volta dopo settimane arrivata a casa, i compiti mi sono venuti e la cena mi è sembrata più vivace.

Quella sera, sono andata a dormire con il sorriso.

Sogni scadutiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora