Il Cassetto Dei Sogni

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Non ho seguito proprio un cazzo a scuola. Ero irritata, nervosa. Solo perché Dylan aveva detto quella cosa? Quanto ero patetica.

Domani verrà a prendermi a scuola. L'ho visto 'sta mattina, e già mi manca. Faró la fredda, la distaccata, e so già che non sarà difficile. Dovrò solo stare attenta ai suoi occhi, che potrebbero 'rovinarmi' i piani. Forse facendo l'antipatica questa stupida cotta mi passerà.

Intanto sono andata a casa e ho fatto il solito: cucinato per mio fratello, mangiato un frutto, fatto i compiti e aspettato che le ore passassero. Quando è arrivata mia madre ho fatto la gentile. E le ho chiesto se poteva darmi i soldi per la tinta e il piercing, e circa erano 35€ più magari altri 5€ per mangiare. Sbuffando mi mette 25€ sul tavolo e mi dice che avrei dovuto lavare i piatti quella sera. La ringrazio anche se i soldi non mi sarebbero bastati, ma non importa, mi toccherà fare il piercing più avanti, quando avrò i soldi. Solo in quel momento mi ricordo del mio cassetto dei sogni. Fin da quando ero piccola avevo un cassetto, pieno di letterine dove chiedevo quello che volevo, i miei desideri. Crescendo questi desideri sono diventati sempre meno materiali. Ora contiene solo un vaso pieno di soldi, soldi che ho messo da parte da tanto tempo per viaggiare, per il patentino, per i miei amati libri o i Cd dei miei gruppi preferiti, o per i tatuaggi che ho in mente di farmi. E in questo caso, anche per la tinta e il piercing. Il cassetto è anche pieno di puntine bianche e rosse. Sul muro, di fronte al letto, ho una grande cartina del mondo. Ci sono tante puntine bianche, e proprio poche rosse. Le bianche indicano i luoghi in cui vorrei andare, mentre le rosse, segnano i luoghi in cui sono già stata. E sono stata via solo con la mia 'famiglia', almeno quando lo era ancora. Quei viaggi peró li voglio fare da sola, o con Silvia, al massimo. In ogni caso avevo raccimolato parecchi soldi negli ultimi anni, ma io continuavo a chiederli ai miei genitori, cosicché i miei risparmi continuassero ad aumentare. Così mi addormento contenta, perché so che il giorno dopo, venerdì, avrei rivisto Dylan, ma più di tutto, avrei potuto realizzare due dei miei sogni.

La sveglia suona, ma io ero già sveglia. Non sono riuscita a dormire. Ero troppo contenta. Salto giù dal letto e corro a farmi la doccia. Poi mi lavo i denti e prendo i vestiti dalla cassettiera, indosso la calza-maglia, dei pantaloncini corti neri e le calze nere che arrivano al ginocchio e che vanno tanto di moda. Prendo la mia maglia dei Green Day, la indosso, metto le scarpe e vado a truccarmi. Velocemente esco con il sorriso stampato in faccia e mi incammino verso la fermata del pullman.

Le ore a scuola sembrano non passare più, ero nervosa, picchiettavo con il piede le gambe del banco, ma avevo comunque il sorriso. Silvia mi guarda stranita, e nell'intervallo le ho spiegato che sarei andata a farmi la tinta e il piercing, accompagnata da una persona 'speciale'. Quando gliel'ho detto Silvia mi guardava stupita. Come non faceva mai. Dopo mi ha abbracciata fortissimo, come non faceva mai. Quando si è staccata mi ha guardata dritta negli occhi, e li aveva lucidi, come non li aveva mai. Silvia è forte. Però aveva quel suo bel sorriso in faccia, e mi guardava, e rideva. A quel punto le ho urlato ridendo:
-'Ma che ti prende?' 
-'Emma, tu sei felice!'
mi ha detto esaltata. Non capivo.. io non sono felice, non lo sono mai stata, credo. E non lo saró mai.
-'Che cazzo dici? Sono al massimo contenta. Sai da quant'é che aspetto questo giorno.' 
-'No Emma, no. Dovresti vederli i tuoi occhi. Sono vivi, come non lo erano da tanto. Quando parli, la tua voce emana vita, tu emani vita. Questa persone speciale, Emma, ti ha resa felice. E non dirmi che è per la tinta. Puoi prendere per il culo gli altri quanto vuoi. Ma non prendi per il culo me. Ti conosco, non puoi nasconderti da me, non puoi. Allora, me lo fai conoscere?'
Io la guardavo meravigliata. Eh si, Silvia è il meglio che mi potesse capitare.
-'Chi ha detto che è un lui ?'
Le dico scherzosamente.
-'Tu le ragazze le odi, forse perché lo sei anche tu. E in ogni caso, sai che se ci fosse un'altra ragazza nella tua vita, che non sia io, la tua migliore amica, farà una brutta fine. Quella troietta se la vedrebbe con me. Quindi desumo, sia un lui. Su forza, chi é?' 
-'Lo conoscerai dopo'
e in quel momento, solo a pensarlo, il battito aumenta e le mani iniziano a sudare.

La giornata a scuola è finita, e voglio solo uscire da qui. Voglio solo vederlo.

Esco da scuola, e Silvia mi rincorre dietro. C'è troppa gente, non lo vedo. Inizio ad essere nervosa. E poi sento una voce provenire da dietro di me. La sua voce.
-'Sei bellissima'  mi dice. Di scatto mi giro,lo vedo. Vedo i suoi bellissimi occhi azzurri, sento il suo profumo e vedo il suo bellissimo sorriso, e non resisto. Gli butto le braccia intorno al collo e forse Silvia ha ragione. Forse avevo torto. Sono felice.

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