Dangerous friendship

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Alla x reader ci sto lavorando.

Intanto ho deciso di darvi la buona notte così.

Questa storia è presa da un film molto conosciuto.

Vi sfido ad indovinarlo, anche se so per certo che lo sapete.

E niente, enjoy :D

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"Germania! Non andare vicino al cancello! Se ti perdi nel bosco, saranno guai seri, hai capito?"

Il ragazzino sbuffò, roteando gli occhi vicino ad una porticina in legno scuro.

Era da tre mesi che suo padre gli proibiva di andare fuori dal cancello della loro villa.

E lui non capiva: come mai gli era venuto in mente quella idea ADESSO?

Lui voleva essere un esploratore, un avventuriero, e per di più quel bosco lo conosceva a memoria!

Tutto questo non aveva senso.
Poi gli venne una idea.

Germania si alzò dalla altalena, e sbirciò dalla finestra dell'ufficio del Terzo Reich.

La stanza era vuota, si vedevano solo le varie carte buttate sulla scrivania, e i quadri dipinti dell'assistente di suo padre, Annah, illuminati dal sole.

Il ragazzino scese, e prendendo la palla, si avviò verso la porticina, per poi scomparire in mezzo alla boscaglia.

Dopo dieci minuti, Germania si sedette sotto l'ombra di una grande quercia.

Sapeva che aveva fatto una stupidaggine, ma stare dentro una gabbia, quello no!

Mentre guardava intorno, vide, ai limiti del bosco, una recinzione, piena di uomini e soldati.

Spinto dalla curiosità, il ragazzino si fece strada tra i cespugli, fino ad arrivare davanti alla costruzione.

C'era una grande recinzione di filo spinato, che racchiudeva quello che sembrava un campeggio, ma gli uomini erano tutti con delle strane tute a righe, ed una stella a sei punte sul braccio.Sotto era targato un numero.

Germania, mentre osservava quel posto nuovo per la sua mente, vide in angolino un ragazzino.

Era abbastanza basso, come lui, e aveva come bandiera in faccia quella stella a sei punte con due strisce azzurre.

Il piccolo tedesco, con la palla sottobraccio, si avvicinò al suo nuovo coetaneo.

"Ciao!"

Il ragazzino, alla voce, fece un balzo indietro per lo spavento.

"Che ci fai li tutto solo? Perché non vai a giocare con gli altri bambini?"

Il Novellino restò in silenzio, a guardarlo impaurito.

"Il mio nome è Germania, qual'è il tuo?"

"I-sraele"

Germania lo guardò confuso.

"Che nome buffo, non ho mai sentito un nome così...Mi piace!"

Il Novellino guardò con una malinconica felicità il tedesco.

"Davvero?"

Germania annuì con la testa eccitato.

"D-devo dire che anche Germania e un gran bel nome..."

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