E ricominciamo.
Mi stava per venire il blocco dello scrittore help-
Enjoy :3
_______________Mosca, 1965
Sono ormai 20 anni che USA e Ussr si minacciano a vicenda con armi nucleari di ogni tipo.
È da quando sono nata che li vedo scontrarsi.
Mia madre diceva che hanno creato un vero e proprio "Equilibrio del terrore".
Chissà come finirà questa cosa.
Y/N chiuse il diario, sospirando.
Quella frase erano più più di 15 anni che la scriveva alla fine di ogni pagina.
Come finirà?
Alzandosi dalla scrivania, si appoggiò al davanzale della finestra, fissando il cielo stellato.
La madre della ragazza, M/N, gli raccontava sempre una storia quando era in tenera età.
E ogni volta, riusciva a catturare la sua attenzione.
Purtroppo, la donna morì dopo la guerra, lasciando la bambina, di appena 5 anni, tutta sola.
Negli anni successivi fu mandata in un piccolo centro di accoglienza, dove fu accudita e cresciuta con altri 29 bambini.
Si ricordava ogni particolare di quel posto, il salone dei giochi, tappezzato con disegni e figure di ogni tipo, poesie e regole da rispettare, e tanti, tanti giochi.
Si ricordava anche la sua piccolo stanza, con le pareti rosa confetto e ricoperti di disegni, il cesto delle bambole, il lettino bianco e una scrivania dove metteva i suoi ricordi.
Si era talmente affezionata a quel posto che decise di rimanere lì a curare i bambini orfani, ad accudirli come avevano fatto con lei.
Insomma, ogni ricordo era prezioso.
Ma c'era uno in particolare che non riusciva a toglierselo dalla testa.Quel giorno doveva venire Ussr, l'uomo che rappresentava la loro nazione, a visitare il centro di accoglienza.
Tutti i bambini erano seduti nel salone, con le magliette rosse, i pantaloncini per i maschi e le gonne per le femmine nere, e con la spilla che rappresentava il communismo.
Si ricordava che mentre il braccio destro parlava ai bambini, Ussr si era voltato verso di lei.
La ragazza se ne accorse e girò il volto dall'altra parte, come per timidezza.
Ci fu anche un momento di pausa, e mentre i bambini giocavano, l'uomo si avvicinò alla ragazza, ormai 18enne.
Avevano parlato per un po', o almeno, Y/N aveva cercato di tirare fuori qualcosa di sensato, mentre Ussr rideva alla scena.
Da quel momento si erano sempre sentiti, sembrava quasi che Ussr si stesse dimenticando della guerra con USA.
Si ricordava tutte le chiacchierate, le risate, ogni meeting al centro.
Poi dovette andare in missione.
E da li perse le sue tracce per 10 mesi.La ragazza al pensiero le veniva da piangere.
Avrebbe tanto voluto dirgli cosa provava.Ma ormai, pensava, era tardi.
E mentre piangeva, una figura si avvicinò al davanzale, e le accarezzò la testa.
Y/N sollevò lo sguardo.
"Buona sera, signorina Y/N"
La ragazza si coprì la bocca con entrambe le mani, prima di saltare addosso alla figura a lei conosciuta.
"USSR!"
Entrambi finirono sul prato, abbracciandosi.
"Pensavo di a-averti perso, n-non davi notizie...e...e..."
L'uomo accarezzò la testa della ragazza, tranquillizzandola.
"Tranquilla, ora sono qui.
E so come farmi perdonare."Detto questo, si alzarono, e Ussr mise una benda sugli occhi di Y/N, per poi guidarla attraverso un piccolo spiazzo.
Quando gli tolse la benda, la ragazza si meravigliò.
Il giardino del centro era abbellito di people luci colorate, nastri di ogni tipo, e una piccola pista da ballo era al centro dello spettacolo.
Y/N si voltò verso Ussr, che con un sorriso gli porse la mano.
"Mi concede questo ballo?"
La ragazza prese la mano e si lasciò cullare dalla musica che in quel momento riempiva la zona circostante con un'atmosfera rilassante.
Ad un certo punto si sentì una mano avvolgergli la vita e il corpo inclinato, sorretto sempre dal braccio.
Y/N guardò Ussr, ma prima di pronunciare qualche parola, le sue labbra si incrociarono con quelle del suo partner.
Quando si staccarono, Ussr guardò dolcemente la ragazza.
"Ti amo. Ti ho sempre amata. Fin da quel giorno in quel salone, la prima volta che ho sentito la tua voce mi sono incantato.
Spero che tu provi lo stesso."Y/N si sentì una lacrima scendere dalla sua guancia.
"Anche io provo lo stesso per te.
Anche io mi sono innamorata di te quel giorno.
Ti ho sempre amato."Per il resto della sera restarono uno accanto all'altro, abbracciato sotto il cielo stellato.
Angolino orribile
Qwq
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Stories About lands with emotions
RandomThey didn't say no homo so they are all gay lmao