The brave Angel - Switzerland x Vatican City

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Ok, volevo fare questa cosa mooolto tempo fa.

Ma non mi veniva l'ispirazione.

Ma ora mi è venuta.

Preparate a buttarvi tra i dolci per alleviare il dolore.
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Roma X/XX/XXXX

Il Papa sta vivendo ormai i suoi ultimi momenti di vita.

Tutto il mondo è ora in diretta ad assistere a questo evento prima che sua santità ci lasci.

Svizzera stava ascoltando tutto dalla sua postazione.

Fermo ed in piedi accanto al letto di Vaticano, sembrava quella notizia non avesse avuto alcun effetto su di lui.

Ma sotto quell'armatura forte e lucente, un mix di rabbia, tristezza e delusione stavano esplodendo dentro di lui.

Svizzera cercava il più possibile di tenere la sua posizione da soldato, ma ogni istante era sofferenza pura, e  sapeva che ad un certo punto non avrebbe più avuto la forza di resistere contro le sue stesse emozioni.

Ma non poteva.

Non poteva accettare tutto questo.

Non poteva sopportare l'idea che Vaticano saprebbe morto.

Ma cosa gli importava, tanto? Ne ha visti tanti di Papa morire qui, in questa stanza, cosa aveva lui di speciale?

La risposta la sapeva.

Era innamorato di Vaticano.

Possibile? No, non lo è...O forse si?

"Svizzera?"

Il soldato venne riportato alla realtà da Vaticano.

"S-si santità?"

Il Papa fece cenno di avvicinarsi con un debole gesto della mano, sorridendo.

Quel sorriso dolce e morente distruggeva il suo cuore.

Titubante si avvicinò al letto.

"Avete bisogno di qualcosa Santità?"

"Per favore, chiamami Vaticano..."

Disse con voce sottile e rauca, mentre gli prendeva la mano.

Quel tocco fece battere il cuore di Svizzera talmente forte che sentiva il rumore rimbombargli nella testa.

Si, era follemente innamorato, e lo sapeva.

"Svizzera, amico mio più caro, tu mi conosci più di chiunque altro...potresti esaudire l'ultimo desiderio di un umile uomo morente?"

Senza accorgersene, gli strinse la mano, mettendo l'altra sul cuore.

"Farei qualsiasi cosa per lei..."

Vaticano gli sfiorò la guancia, continuando a mostrare il suo puro sorriso.

"Ti ho visto...M-molto turbato...che succede?"

Svizzera sentì il corpo cominciare a tremare, per poi cedere completamente e cadere sulle sue ginocchia.

"Dispiace Vaticano....Mi dispiace...."

Disse Svizzera con la voce strozzata dal suo pianto incontrollabile.

"Non posso vederla morire...Non oggi...Non ora..."

Svizzera appoggiò la testa tra le braccia e si poggiò sul letto, distrutto emotivamente.

Vaticano gli accarezzò la guancia con la mano libera.

"Su...su...Non fare così...Ci sono stati così tanti Papa che hanno fatto la mia stessa fine...perchè ti disperi per me?"

Svizzera deglutì, per poi fare in respiro profondo.

"Perchè...sei speciale..."

L'uomo alzò la testa e si avvicinò al viso di Vaticano, con una lettera tinta rossa sulle guancie.

"È gentile...forte...servizievole...puro...positivo...

È un angelo sceso dal cielo...ed è...per questo...che...che...ti amo."

Per un attimo nessuno disse niente.

Svizzera ragionò su quello che aveva fatto.

Aveva fatto una cazzata?

Ora cosa penserà Vaticano?

"Oh Svizzera..."

Disse Vaticano guardandolo dolcemente.

"Davvero era questo che ti turbava?"

Il soldato lo guardò, stupito e confuso allo stesso tempo.

"Aspetta...no, io...che?"

Vaticano fece una risatina.

"Io...lo...sapevo di già...basta guardare come ti comporti...Buon... occhio non mente..."

Svizzera non sapeva cosa dire.
Era in stato di realizzazione.

"Quindi...tu...tu mi..."

Vaticano sorrise, per poi prendergli dolcemente il viso e con le sue ultime forze fece scontrare le loro labbra.

Il soldato ci mise un momento per realizzare, per poi ricambiare il bacio.

Furono pochi minuti di passione, ma per loro fu come se si amassero da anni.

In quel momento scattarono le 22.

La presa della mano di Vaticano si fece sempre più debole, e Svizzera smise di sentire il fiato dell'amato.

Il Papa era morto.

Svizzera strinse il corpicino fragile di Vaticano, mentre versava lacrime e lacrime di lutto.

Un lutto che fu condiviso in tutto il mondo.

Svizzera, mentre la salma veniva esposta in Piazza San Pietro, riuscì a notare il sorriso sulla faccia di Vaticano.

In quel momento si stava chiedendo:

"Gli angeli vengono considerati delle creature estremamente fragili e buone.

Ma alcuni di loro sono diversi, sono forti, giusti e servievoli.

Possibile che tu fossi uno di quelli?

A noi il Signore ha fatto un dono.

Ci ha mandato un angelo.

Un angelo che sembra fragile ma in realtà è forte.

Che sembra chiuso ma la sua mente è una delle più aperte...

Io mi chiedo...

Perchè il Signore ci ha premiato?

Che cosa abbiamo fatto per meritare te, l'angelo più coraggioso fi tutto il paradiso?"



Angolo Autrice.

Sono stanca-

Sono a corto di idee lol-

Commentate tanto che questo capitolo è un parto-

Grazie vi voglio bene grazie per il sostegno Grazie ciao-

Stories About lands with emotionsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora