Ecco. Ci siamo. L'appuntamento è in una zona periferica della città... un quartiere assai malfamato. Devo dire che andarci da sola non è stata proprio una buona idea. Avrei dovuto avvertire Arthur probabilmente ma non volevo fargli correre rischi. Questa è una situazione in cui sono capitata io e io dovrò risolverla.
Ignoro le mille chiamate di Arthur e i suoi mille messaggi con su scritto "Alexa, dove sei? Ti cercano tutti all'ospedale, ma tuo padre non si è proprio visto... ti prego scrivimi".
Il palazzo dell'appuntamento è decadente al massimo: solo una parte è ritinteggiata di un blu elettrico, mentre più in alto si guarda più è malridotto.
Il portoncino è aperto e ci sono delle frecce che indicano l'acronimo di un cognome che non mi è nuovo: J.M.
Le seguo e, dopo aver salito all'incirca duecento scalini, le frecce mi indicano di bussare ad una porta rossa in stile orientale. Busso. Aspetto dieci minuti ma niente. Busso nuovamente e sta volta la porta si apre... da sola.
Mi incammino per un lungo corridoio buio finché non arrivo in una sala a luci spente in cui si intravedono delle teche luminose con all'interno del liquido trasparente e dei corpi che galleggiano al loro interno. I corpi però non li riesco a distinguere. La mia visione viene poi interrotta da un rumore insolito che mi fa sobbalzare in aria e una voce modificata comincia a parlare: "benvenuta Alexa, ti stavo aspettando, anzi ti stavamo aspettando... ce ne hai messo di tempo per arrivare" si rivolge a me sogghignando.
"Ok, molto divertente... ora spiegami cosa sta succedendo, Mr. J.M...." "puoi chiamarmi anche solo Jack... e sono il proprietario della ex bottega sotto casa tua... ma non solo... come hai potuto scoprire, sono anche il rapitore delle famose Pietre del Potere, che ho usato per uno scopo ben preciso... conquistare il mondo! E tu cara sei stata una delle fortunate a far parte del mio piano diabolico...".
Ho una voglia matta di correre e andarmene da lì ma le gambe in un qualche modo non hanno intenzione di muoversi come per dire di restare ed ascoltare l'assurdo piano di quel tale.
"Per molti anni sono stato segregato in casa, a cercare un modo per poter essere il migliore, per poter eccellere in qualcosa rispetto agli altri... dopo accurate ricerche ho trovato la soluzione: le Pietre. Le ho sgraffignate a quella sciocca tribù nomade e le ho usate per fonderle con oggetti di uso quotidiano... e quelle che hanno abboccato all'amo siete state voi".
"Noi...?". In quel momento, il tale accende la luce e rivela ai miei occhi il contenuto di quelle teche: una cinquantina di ragazze segregate al loro interno che fluttuano in quell'acqua, tramortite. Al di sotto di ogni teca, una didascalia con su scritto il potere e il colore delle parti del corpo a seconda del loro umore, come ad esempio "capelli-viola=paura". Guarda caso, tutte quelle povere ragazze avevano occhi o capelli di colore viola proprio per paura di quell'essere meschino e ripugnante. "Cara Alexa... ora è il tuo turno. È giunto il momento di esaminarti e scoprire il tuo potenziale per usarlo al meglio..." e in men che non si dica, una teca vuota appare dietro di me.
"No... t-tu non stai bene... c-cosa tenti di concludere così?". In quel momento, la mia paura si trasforma in potere, riuscendo addirittura a lesionare e a frantumare tutti i vetri delle cabine dove sono rinchiuse le altre ragazze. I miei occhi viola paurosi da cui si origina tutto il mio potere si trasformano improvvisamente in rosso fuoco non appena vedo che anche le altre ragazze hanno azionato i loro poteri. Anche i loro occhi sono rossi. Sembriamo delle furie e con tutto il potenziale che insieme abbiamo, siamo riuscite ad intimorire J. M.
"Allarme rosso. Codice KxJ. Si sono liberate tutte. Trasferitemi al centro CkZ velocemente" urla ad un microfono il tale, scomparendo con codardia nel nulla.
Io e le altre allora ci plachiamo ma per poco: dobbiamo trovare J.M. assolutamente.
"Grazie per averci liberato... è stato incredibile quello che è successo... ma come hai fatto? Comunque piacere mi chiamo Veronica".
"Piacere, Alexa e non so come ho fatto a fare tutto ciò...". "Beh, l'importante è che ora siamo tutte salve, ma ancora per poco: J.M. è ancora in libertà e pronto per distruggere il pianeta servendosi di noi. Potrebbe creare un'altra orda di ragazze cadute nella sua trappola... e non possiamo permetterlo".
Dopodichè, usciamo tutte dal palazzo e le altre si dirigono in alto nel cielo... stanno volando! Con gli occhi o i capelli gialli quasi accecanti, si può ammirare l'imitazione di uno stormo di uccelli, che però in questo caso è uno stormo di... ragazze.
Veronica prima di "prendere il volo" anche lei, mi chiede: "Allora, vieni con noi?". Mi sento spaesata: insomma, sta accadendo tutto troppo in fretta e non so ormai se questo sia un sogno o davvero la realtà. Se vado con loro, cosa penserà Arthur? E gli altri? Beh... ma la voglia è molta...
"Okay, vi raggiungo ma... come si fa questa cosa?" chiedo con imbarazzo a Veronica. "No problem: pensa alla cosa o alla persona più importante della tua vita e trai forza da essa. Dovresti fluttuare automaticamente".
Ci provo e subito ci riesco. Oh wow, è davvero incredibile! Assurdo ma... sono sicura di non star sognando? Perché se è così, non mi vorrei mai più svegliare!Hello raga! Oddio che capitolo strano, non credete? Secondo voi, dove andrà Alexa insieme a Veronica e le altre? Lo saprete solo nel Capitolo 5!

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Multicolor Eyes
Fantasy[COMPLETATA] Alexa è una normale ragazza con dei problemi tipici dell'adolescenza. Finché un giorno la sua vita non viene cambiata radicalmente da un curioso e strano evento che ha a che fare con... il colore dei suoi occhi! La ragazza farà di tutto...