Capitolo 4

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Seguo sconsolata Reiji al piano inferiore, domandandomi se è stato informato del fatto successo qualche ora prima a scuola.
Mi accomodo senza permesso nella sua poltrona e lo vedo sospirare irritato.
"Allora... vuoi dirmi come mai hai picchiato una ragazza a scuola?" Mi domanda, come se stesse parlando ad una bambina capricciosa.
Sbuffo e incrocio i piedi sul tavolino davanti a me.
"Non ho bisogno di spiegarti assolutamente niente." Rispondo nervosa.
"Sarei il tuo tutore quindi devi darmi spiegazioni e subito" mi riprende.
"È stata legittima difesa: mi ha definita una puttana davanti a tutta la scuola." Rispondo irritata.
"E non lo sei?" Mi domanda leggermente divertito.
Spalanco la bocca indignata.
"Non so quale sia la definizione di puttana per voi vampiri, ma a casa mia essere una puttana significa darla al primo che capita e nel caso mio non è così: ti sarà chiaro che Laito è l'unico che mi scopa in questa casa, anche se scommetto che qualche pensierino lo hai fatto anche tu." Dico divertita, incrociando le braccia sotto al seno.
"Non mi abbasso al tuo livello" mi dice altezzoso.
Scoppio in una risata sincera.
"Questa si che è bella" asserisco divertita, stiracchiandomi.
"Bene, vedi di non alzare più le mani su nessuno, ora veniamo ai fatti." Mi dice serio, infilando i guanti.
Lo osservo curiosa e lo vedo armeggiare con delle fialette.
Alla velocità della luce mi blocca contro la poltrona e mi costringe a berne il contenuto.
Che schifo!
Immediatamente smetto di respirare: sento la gola stringere, non riesco a muovere un muscolo, ne a parlare.
Sto soffocando.
Osservo il contenuto della fialetta: veleno.
Tossisco in preda al panico; non voglio morire così.
All'ultimo minuto Reiji mi fa bere altre cose e riprendo a respirare normalmente.
Aspetto qualche minuto e mi allontano strisciando via dal suo corpo.
"Sei un maledetto sadico Reiji!" Strillo, ancora scossa.
"Sei un mostro!" Urlo risentita: ha rischiato di uccidermi per testare le mie reazioni.
"Esagerata" mi dice noncurante.
Mi intrappola alla Liberia enorme che ha in camera sua e mi morde il collo, tenendomi ferma.
"Reiji maledizione lasciami!" Mi divincolo.
"Se non stai ferma dirò tutto a Laito." Mi ricatta.
"Sei un maledetto bastardo! Non puoi farlo!" Urlo fuori di me.
"Non ne hai il diritto! Questa è una cosa che non ti riguarda maledetto maggiordomo!" Strillo, tirandogli una ginocchiata.
Mi lascia immediatamente e corro verso la porta, ma prima che possa raggiungerla, mi fa cadere e mi sbuccio il braccio.
"Maledetta puttana non osare farlo mai più!" Mi Strilla contro, bloccandomi le braccia dietro la schiena, in modo tale che la mia faccia sia appoggiata al tappeto.
Sale sopra di me e mi morde la spalla: sono in trappola e non riesco a muovermi.
"Maledetto stronzo lasciami!" Grido disperata.
"Smettila di urlare!" Mi riprende.
Il dolore si fa più intenso e strillo: sta iniziando a fare davvero male.
"Little bitch che hai da urlare così forte?" Mi domanda Laito, osservandomi.
"Laito..."
I suoi occhi verdi mi squadrano e si apre in un sorriso sbarazzino.
"Da come urlavi sembrava che ti stessero sgozzando" mi dice divertito.
"Il mio dolore ti fa divertire eh stronzetto?" Domando, irritata, cercando di levarmi di dosso Reiji.
"Maledizione Reiji togliti dalle palle!"strillo nervosa, mentre lo sento alzarsi finalmente dal mio corpo.
Sospiro e mi ricopro.
"Questa non la passerai liscia maggiordomo: osa dire una parola su quello che sappiamo e a usare un altro dei tuoi maledetti veleni su di me  e ti ci affogo con quelli!" Lo minaccio, accarezzandomi il porta coltello.
Non avrò il coraggio di farlo su Laito ma su Reiji si di sicuro.
"Uomo avvisato mezzo salvato" aggiungo, sbattendo la porta con forza, con Laito al seguito.
"Di che stavate parlando?" Domanda curioso, stendosi sul mio letto.
"Fa pure con comodo damerino" lo rimprovero, andando verso la mia scrivania e continuando a svolgere i miei compiti.
"Oh little bitch come puoi pensare alla scuola quando ci sono io davanti a te?" Mi domanda divertito.
Gli alzo il dito medio e sento uno spostamento d'aria, segno che è vicino a me.
Prende il mio dito tra le labbra calde e inizia a succhiarlo, senza usare i canini.
Rimango concentrata in quello che faccio, ma sentirlo così vicino a me mi irrita e mi piace al contempo.
"Piantala" lo riprendo.
"Perché mai? Hai un buon odore" risponde.
Sospiro e mi massaggio la testa dolorante: ho bisogno di una maledetta vacanza, lontana da questi impiastri.
"Little bitch dovresti rilassarti, sei così tesa." Mi dice, malizioso massaggiandomi le spalle.
"Ho bisogno di un giorno in una SPA" dico, sognante.
"Preparati, usciamo". Mi dice, sorridente.
Mi giro di scatto e lo guardo incredula.
"Dove andiamo?" Domando.
"In una SPA" dice.
"Eh?"
"Hai capito little bitch, sbrigati e porta dietro un cambio, stasera non si va a scuola ne saremo a cena" aggiunge.
Il mio cuore trabocca di gratitudine.
"Laitoooooooo" strillo felice.
"Ti emozioni con poco bitch chan" mi riprende divertito.
In mezz'ora sono pronta e ci dirigiamo in questo centro, lontano dalla città.
Una giovane ragazza mi porta prima in una stanzina e si mette a lavoro: mi depila ascelle, gambe, inguine, sopracciglia e baffi, anche se non ne avevo necessariamente bisogno, visto che i peli me li faccio per conto mio, ma visto che Laito ha gentilmente offerto, non vedo perché rifiutare.
Una volta finito mi sento leggere di 20 chili, senza peli: sembro una bambina da quanto sono liscia.
La solita ragazza mi fa stendere su un letto, mi fa girare a pancia in giù e inizia a massaggiarmi la schiena, le spalle, il collo: sono una fottuta gelatina.
Quasi gemo quando la sento sciogliere i nodi che avevo in tutto il corpo.
Dopo un'ora mi spalma uno strano olio profumato che mi fa brillare come una stellina per poi impiastricciarmi la faccia con una maschera e due cetrioli sugli occhi.
Gesù sono in paradiso: sorrido soddisfatta e aspetto che la maschera faccia effetto.
"Ce la stiamo godendo qui" la sua voce è inconfondibile.
Mi levo un cetriolo dall'occhio e lo osservo: è bagnato, le gocce d'acqua raggiungono velocemente il pavimento.
"Dove eri?"domando visibilmente piu tranquilla e rilassata.
"Nella piscina idromassaggio" risponde.
"Tu?" Chiede.
"Prima a fare una depilazione completa, poi un massaggio e ora la maschera." Dico.
"Depilazione?" Ovviamente si interessa solo a quello.
Rido e mi rimetto il cetriolo, rilassandomi.
"Goditela Bitch chan te la sei meritata, quando hai finito raggiungimi nella stanza 101" mi dice.
"Che? Stanza? È un hotel?" Domando, stupita.
"Che domande ovvie" mi risponde divertito.
Mi lancia un mazzo di chiavi che prendo al volo e sorrido.
"A dopo little bitch"
"A dopo Laito" rispondo.
Mezz'ora dopo la ragazza mi sciacqua il viso con acqua tiepida e mi osservo allo specchio: hanno fatto un capolavoro con la mia faccia.
Nessuna impurità è presente sul mio volto, nessuna macchina, è perfettamente pulito a dovere.
"Grazie" ringrazio la ragazza che mi sorride e mi avvio verso la stanza.
Apro la porta e mi sembra di svenire: che razza di posto è questo?!
Lo amo: la stanza che Laito ha scelto non è lussuosa, di più.
Ha un salottino, un divano, una tv, dietro ad una parete la camera con un letto grandissimo e coperte nere di seta.
Mi avvio verso il bagno e spalanco la bocca: una vasca idromassaggio si erge nel bel mezzo della stanza, le piastrelle di marmo rendono questo posto bellissimo.
"Ti piace Little bitch?" Mi domanda dal nulla Laito.
Annuisco incantata.
"È bellissimo." Dico solamente continuando ad osservare la stanza.
"Sei abituata a tutto questo lusso?" Domanda Laito divertito.
Nego con la testa e lo sento ridere.
"Little bitch fatti guardare." Mi dice, osservandomi.
Vedo i suoi occhi verdi indugiare sul mio volto: sulle mie sopracciglia, sulle mie labbra, su tutto.
"Sei bellissima" mi dice incantato.
Arrossisco violentemente, mentre le sue dita prendono ad accarezzarmi il volto liscio e glabro.
"Ottimo lavoro" mi dice, sorridendo.
"Hai voglia di fare un bagno?" Domanda.
"Certamente" dico.
"Allora seguimi"
"Fammi mettere il costume prima " gli ricordo.
"Ti aspetto".
Annuisco e mi cambio velocemente indossando un costume a brasiliana e un reggiseno normale.
Mi incammino in punta di piedi nel bagno, ma immagino che Laito mi abbia già percepito a distanza, infatti appena entro il suo sguardo indugia sul mio corpo.
"Girati" mi ordina.
Mi giro e lo sento ridere.
"Ahh Little bitch.. non dirmi che lo hai fatto apposta" mi dice.
Inarco un sopracciglio.
"Fatto cosa?" Domando, infilandomi nella vasca  e rilassandomi.
"Metterti questo costume par farmi impazzire" risponde, tirandomi per il piede verso di lui.
"Era l'unico che ho trovato in stanza" rispondo semplicemente.
Si apre in un bellissimo sorriso malizioso e osserva il mio seno.
Stranita da tanta insistenza abbasso lo sguardo e noto che i miei capezzoli sono esposti.
Mi copro con le braccia, imbarazzata: non ci voleva proprio.
Laito ride e mi osserva.
"Hai dei bellissimi capezzoli" mi dice e rimango di sasso.
"Stai parlando dei miei capezzoli come se tu stessi facendo un complimento ai miei capelli, capisci il paragone?" Domando indecisa se ridere o continuare a guardarlo stranita.
"Ti da fastidio il fatto che sia così esplicito?" Mi domanda.
"No, mi lusinga" rispondo, facendogli un occhiolino.
Sorride e prende un mio piede tra le mani, iniziando a baciarmi la caviglia e proseguendo in su.
Le sue labbra scivolano sulla mia pelle bagnata come se niente fosse e ringrazio mentalmente l'estetista per aver fatto un lavoro brillante.
"Sei più liscia del sedere di un bambino" mi dice sorpreso.
"Effetto ceretta" rispondo divertita.
Lui non dice più niente e continua a baciarmi la gamba.
Ad un certo punto un lieve pizzicore mi percorre la coscia e noto che ha affondato i denti nella mie pelle.
Gemo e lo lascio fare: non riuscirei comunque a negargli il mio sangue, non ci riesco quando si tratta di lui.
Lascia la mia gamba e mi fa girare di schiena: le sue labbra si posano dolcemente sulla mia spalla bagnata e sussulto, mentre milioni di brividi mi percorrono il corpo.
"Di questo non ne hai bisogno" mi dice, slacciando il costume di sopra.
Mi copro il seno con le mani e lo sento regalarmi baci bollenti su tutta la schiena, facendomi accaldare.
Mi fa appoggiare la testa alla sua spalla, mentre le sue mani racchiudono il mio seno, facendomi da reggipoppe.
Questa posizione mi risulta strana e mi fa ridere.
"Lo trovi divertente?" Mi domanda Laito.
"Mi fanno ridere le tue mani.. mi fanno da reggiseno, nessuno prima d'ora lo aveva mai fatto, mi risulta strano e inusuale" Dico divertita.
Laito sorride e me li stringe delicatamente.
"Alla faccia del senza tette Little bitch, che taglia porti?" Mi domanda sorpreso, continuando a giocare con il mio seno.
Bah maschi.
"Terza" rispondo.
Lui annuisce e improvvisamente diventa serio: mi addenta il collo, mentre la sua mano si sposta verso il mio basso ventre.
Mi fa aprire le gambe e tento di richiuderle imbarazzata.
"Apri le gambe little bitch" mi ordina in tono autoritario.
Al secondo richiamo decido di accontentarlo e le sue dita si intrufolano dentro il mio costume.
"Dio amo le donne che si depilano laggiù." Mi dice, mordendosi le labbra.
Un dubbio, anzi una curiosità mi spinge a fargli questa domanda:
"Con quante donne sei stato Laito?" Domando.
"Troppe" risponde evasivo.
Decido di lasciar perdere e continuare il discorso in un momento meno imbarazzante.
Il suo dito bagnato si infila dentro di me, mentre i suoi canini perforano di nuovo la mia pelle.
Gemo e mi abbandono contro di lui, sopraffatta dal piacere.
Le mie dita si infilano tra i suoi capelli bagnati e chiudo gli occhi, sentendo la mia pelle andare a fuoco.
"Così little bitch" mi dice con voce roca, sentendo il mio cuore aumentare i battiti.
Vengo in una manciata di minuti e mi accascio contro di lui, ancora col fiatone.
Mi prende in braccio e mi sposta sul letto, togliendomi anche la parte di sotto.
Arrossisco violentemente e lo vedo abbassarsi sul mio corpo completamente nudo.
Lascia baci umidi sul mio seno, sul mio collo, sulla mia pancia, facendomi accaldare.
Presa da un impeto decido di sovvertire le nostre posizioni: io sopra, lui sotto.
Sorride furbo e posa le sue mani sul mio sedere.
Gli blocco i polsi sopra la testa e mi abbasso sul suo collo: succhio e lecco e gli mordo l'orecchio sentendo il metallo freddo del suo piercing contro le mie labbra.
Sospiro nel suo orecchio e sento qualcosa muoversi in lui: sorrido soddisfatta.
Lo libero dal costume e continuo a stuzzicarlo, per poi farlo entrare con delicatezza dentro di me.
Mi muovo su di lui lentamente, forse troppo lentamente, perché lo sento ringhiare, chiedendomi di più.
Sorrido e decido di accontentarlo, mentre le mie labbra si posano sul suo addome, facendolo gemere.
Mi sposta i capelli dal viso e mi guarda con i suoi maledetti occhi che amo alla follia.
Infilo le dita tra i suoi capelli, e mi tira verso di lui, iniziando a torturarmi il collo con baci e morsi leggeri.
Gemo e sento il sangue fluire dappertutto: sto alzando la voce in maniera esagerata.
"Little bitch fa più piano!" Mi riprende divertito. Sospiro di piacere e chiudo gli occhi mordendomi le labbra.
Quello che sto provando adesso mi manda fuori di testa: mi fa battere il cuore, sudare le mani e diventare gli occhi lucidi.
Quello che mi fa provare non si può spiegare, è irrazionale.
Stringo le nostre mani e mi lascio sopraffare dal piacere; gemo il suo nome e stremata mi accascio su di lui, venuto pochi minuti dopo.
La mia guancia brucia a contatto con la pelle fredda di Laito.
Mi accarezza dolcemente i capelli lunghi per poi iniziare a farmi i grattini nella schiena.
Sorrido e nessuno parla.
"Little bitch... come al tuo solito sei stata fantastica" mi dice, mettendo una mano dietro la testa e rilassandosi.
Annuso il profumo della sua pelle e lascio un ultimo bacio sul suo petto.
Sono nuda, sopra di lui, a sua volta nudo e non ci interessa minimamente della nostra nudità.
Lo osservo e mi soffermo sui piccoli particolari del suo volto: il piccolo neo, le labbra rosse e delicate, le ciglia lunghe, i capelli scompigliati, le guance rosse.
Laito è la perfezione, è un ragno che ha tessuto una tela e mi ha intrappolata senza lasciarmi vie di scampo.
Mento a me stessa, ma il mio cuore lo sa: mi sono innamorata di lui, non so quando, non so perché; è successo e basta.
Ma adesso, vedendolo rilassato, con gli occhi chiusi una profonda tristezza mi investe e davvero non so come farla scivolare via.
Lo sento lontano, anche se è così vicino e l'unico momento in cui lo sento davvero mio è mentre è dentro di me.
Quasi disperata, riprendo a baciarlo e lui mi osserva quasi sconvolto.
"Little bitch?" Mi richiama.
Mi fermo e lo guardo.
"Si?" Domando.
"Che stai facendo?" Mi chiede.
"Ehm.. mi è presa voglia di nuovo, spero non sia un problema per te" lo sfido apertamente e i suoi occhi si illuminano.
"Sei insaziabile" mi dice, sospirando.
Con un gesto fulmineo mi mette sotto di lui e finalmente respiro per la seconda volta: sentirlo così vicino mi fa stare bene e male insieme.
Un'unica, incredibile verità mi colpisce come un fiume in piena: morirei per lui, se mi chiedesse di gettarmi nel fuoco lo farei, ma non mi brucerei, perché lui è il fuoco che alimenta le mie passioni, le mie voglie, le mie perversioni.
Tutto con lui ha un profumo dolce e intenso che sa di broibito, di sesso sfrenato, da fare fino a quando fa male, fino a quando c'è n'è per poi crollare dolcemente nelle braccia di Morfeo e iniziare tutto da capo.
Lui è il SESSO: labbra gonfie, baci fino si brividi, fino ai lividi.
Laito Sakamaki è in grado di trasportarti all'inferno solo con una semplice domanda, o una semplice parola, sussurrata da quelle labbra che sono la fine del mondo.
È un demone? È un angelo? Ha la faccia di un angelo e il carattere del diavolo e io non sono mai stata attratta dal male fino a quando ho conosciuto lui.
La mia mente brulica di immagini oscene, di mani sul collo, mani sul culo, baci sul seno, baci sulla schiena.
La mia testa, anche quando non cel'ho vicino mi tortura con le immagini, con i flash back.
È attrazione fisica e sessuale quella che c'è fra di noi, ma non solo: il suo stile molto "Dandy", il suo tipico viso da bad boy, Le labbra sempre stese in un sorriso malizioso e sbarazzino.. tutto di lui incredibilmente mi attrae e non so come fare per fermare gli istinti violenti che mi colpiscono l'anima, il corpo, il cuore quando sono con lui.
Lui è una Ferrari, e io sono la conducente: non so come frenare e ho paura di andare inesorabilmente in rotta di collisione, ammaccando me stessa e i miei sentimenti.
"Little bitch piantala di pensare, non ti si addice" mi riprende divertito, dopo aver portato a termine il secondo round.
Sospiro, presa dalla malinconia.
"Non riesco a farne a meno" rispondo, accarezzandogli i capelli e godendomi la sua vicinanza.
"A cosa pensi di così intenso per far abbuiare il tuo volto?" Mi domanda serio.
"A te" dico semplicemente prendendo ad osservare i nostri corpi nudi.
"In particolare?" Sento la sua curiosità e sorrido.
"Che ti importa? Finché bevi il mio sangue mi scopi non vedo perché farti conoscere ogni mio piccolo segreto, in fin dei conti, a dire la verità, non so nemmeno perché ti permetto di avere tanto potere su di me.
Dovrei iniziare semplicemente a strillare e cercare di divincolarmi dalla tua presa quando mi mordi e bevi il mio sangue, come faccio con tutti gli altri.
Non so se ne sei a conoscenza, ma hai creato caos all'interno della famiglia, solo per il fatto che sei il prescelto, il mio preferito." Lo informo, studiando la sua reazione.
"Little bitch in realtà quella che ha creato disordine sei proprio tu, sei tu che mi hai scelto , non io." Mi risponde divertito.
La sua risposta mi fa infuriare.
"E allora cosa ti porta a dedicarmi tutte queste attenzioni? Sai che ti do il mio sangue e il mio corpo ogni volta che vuoi, perché mi devi trattare con riguardo? Perché mi stai vicino, perché sei così? Per quel che mi riguarda inizio a pensare che sotto c'è di più e tu non mi dici niente.
Per quel che mi passa per la mente e conoscendo il tuo carattere potrebbe anche essere che mentre mi sbatti, pensi ad altro, o ad altre..." dico leggermente infervorata.
"Little bitch tel'ho già detto e ripetuto: sono così, non posso farci niente e parlando dell'ultima parte del discorso: ti posso assicurare che quando sono dentro di te e ti sento umida e calda, il mio unico pensiero è quello di farti urlare e nient'altro.
Il tuo corpo per me non ha segreti." Mi dice con voce calda.
Credo di avere qualche problema perché ogni volta che Laito mi parla così, in maniera diretta e volgare, non riesco a non mordermi le labbra.
"Dai preparati, ti porto a cena fuori" mi dice alzandosi e vestendosi di tutto punto.
Annuisco e prendo quello che devo per farmi bella (anche se sono comunque un cesso a pedali).
Indosso una brasiliana di pizzo, reggiseno abbinato e infilo un vestito corto, stretto ai punti giusti, con una cerniera in mezzo, che lascia scoperto la parte sopra del seno, già prosperoso di suo e reso evidente dal push up del vestito.
Amo questo vestito, sopratutto in estate, mi lascia libera di respirare e di essere decente, senza scendere nel volgare.
Arriccio i capelli, che ricadono nella mia schiena nuda in morbide onde e mi trucco: ombretto oro, mascara, eye-liner e per finire un rossetto color prugna.
Mi metto due gocce di profumo e infilo i tacchi a spillo.
"Pronta!" Esordisco, mentre lo vedo aggeggiare con il telefono.
Posa il telefono e il suo sguardo passa ad essere annoiato a incantato.
"Dove pensi di andare con questo vestito?" Domanda osservandomi il seno, il collo e le spalle nude.
"A cena fuori?" Domando, incerta.
"Che ha che non va?" Chiedo insicura.
Sarò brutta?
"A me piace molto" aggiungo, imbarazzata, spostando il mio peso da un piede all'altro.
"No è che avrei voglia di strappartelo.." mi informa, facendomi arrossire.
"Dovrei prenderlo come un complimento?" Domando divertita mettendo il giacchetto di pelle rossa, sopra le spalle.
"Direi" risponde con ovvietà, chiudendo a chiave la stanza e porgendomi il mazzo, che metto nella borsa.
Con i tacchi riesco quasi ad arrivare alla sua altezza: gli arrivo sotto al mento e contando che ho un tacco 12 immagino di essere davvero bassa.
"Amo le donne che sanno andare con maestria sui tacchi a spillo" mi dice, chiamando l'ascensore.
"Grazie" dico, osservandomi allo specchio: si faccio decisamente cagare.
Lui mi osserva e scuote la testa.
Arriviamo con la macchina in un ristorante in mezzo alla natura, tutto illuminato da delle luci che danno a questo posto un tono quasi fatato.
Rimango ad osservare a bocca aperta, ma occhi di volpe mi riprende ed entriamo.
Accavallo le gambe e mi concentro sui piccoli dettagli del suo volto.
Mangiamo con calma e dopo cena, ci sediamo fuori dal ristorante in una panchina.
Prendo il pacchetto di sigarette e ne accendo una.
"Vuoi?" Domando.
Lui annuisce e gli passo la sigaretta sorpresa.
"Da quando fumi?" Domando, aspirando e buttando fuori il fumo.
"Non fumo quotidianamente come fai tu, ma se ogni tanto qualcuno me la offre, accetto volentieri." Risponde.
Annuisco ed entrambi fumiamo in pace.
Una stella cadente passa nel cielo chiaro e pieno di stelle.
"Hei Laito, guarda una stella cadente! Esprimi un desiderio!" Esclamo emozionata.
Le stelle cadenti e le stelle in generale mi hanno sempre suscitato un certo fascino.
Laito chiude gli occhi e rimane in silenzio, per poi aprirli.
La notte ha reso le sue iridi più scure ed è passato da un verde smeraldo acceso, ad un verde smeraldo un po' più spento.
"Sei bellissimo" mi lascio sfuggire.
"Anche tu" mi risponde.
"Mi chiedo come sarebbe avere un figlio da te." Esordisce ad un certo punto, facendomi andare la saliva di traverso e tremare le mani.
"C-c-come mai questa affermazione?" Domando, spaventata.
"Così, stavo ripensando alla pillola che prendi e mi domandavo come sarebbe vedere un piccolo pargolo in mezzo ai piedi che abbia i tuoi occhi e il mio colore di capelli" dice pensieroso.
Il cuore mi batte ad un ritmo che non avevo mai sentito.
"Non ti prenderesti mai le tue responsabilità come padre Laito... per quanto mi piaccia il tuo modo di essere, non ti ci vedrei nei panni del genitore." Confesso, risentita.
"Ti sbagli" mi dice serio.
"Laito nemmeno mi ami, un figlio si fa perché si vuole, non per gioco" Dico irritata.
"E se succedesse per sbaglio? Cosa faresti?" Mi domanda, osservandomi.
Che sappia tutto?
"Non voglio parlarne Laito, non è successo e non succederà mai." Mento, allontanandomi.
Il mio aborto è ancora una ferita aperta che sanguina da morire e brucia come il fuoco.
"Parli con un tono di voce così risentito che sembra quasi che sia accaduto davvero.. me lo diresti se tu rimanessi incinta, non è così?" Domanda autoritario.
"Certo" che no.
Mi prende dal braccio e mi trascina vicino a sé.
"Sento odore di menzogna" mi dice gelido.
"Ti sbagli" Maledizione Hana! Tenta di controllare il tuo cuore.
"Non mentirmi Little bitch sai che non lo sopporto" mi ringhia contro, stringendomi il polso.
"Tu parli di non mentire?! Sei il primo che nasconde sempre tutto! Non puoi accusare me di cose che non ho mai fatto!" Ringhio, cercando di dominare i battiti furiosi del mio cuore.
"Io sono sempre stato sincero con te fin dal primo momento little bitch" mi dice.
"Non so se posso dire il contrario" mi riprende.
"Possiamo tornare in stanza?" Chiedo scossa con le lacrime agli occhi.
Lui annuisce e visibilmente più tranquillo mi prende per mano.
Arriviamo all'hotel, mi spoglio in fretta e mi metto a letto, nascondendomi dal suo sguardo.
"Little bitch ti sei offesa?" Mi domanda serio.
Annuisco, anche se so che ha perfettamente ragione lui e sapere che Laito ha sempre il coltello dalla parte del manico mi irrita profondamente e mi fa sentire vulnerabile.
"Ti chiedo scusa". Mi dice e spalanco la bocca, girandomi immediatamente verso la sua direzione.
Scoppia a ridere e lo osservo sconvolta.
"Cosa?" Domando, assicurandomi di aver sentito bene.
"Ti ho chiesto scusa" aggiunge.
Improvvisamente la mia rabbia, il mio risentimento spariscono come polvere al vento e apro le braccia, invitandolo a venire.
Accetta di buon grado e lo stringo a me, facendogli poggiare la testa sul mio seno, coperto dal pigiama.
Le sue mani mi circondano i fianchi e sembro una piovra.
"Ti basta così poco per essere felice bitch chan" mi dice divertito, mordendomi un capezzolo.
"Maledizione Laito!" Ringhio dolorante.
Lo vedo sorridere e chiudere gli occhi, addormentandosi sotto le mie dolci carezze.
Io dal mio canto, rimango sveglia ad osservare le stelle, domandandomi come sia possibile che Laito Sakamaki abbia rubato il mio cuore e il mio sonno.




Spazio autrice: ragazzi ma siamo davvero già a 48 visualizzazioni?! Ma io vi amooooooooo davvero tanto tanto!
Grazie! E grazie per seguire la mia storia!
Buona lettura e buona giornata!

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