Capitolo 23

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La mattina vengo svegliata da delle urla infantili.
Mi copro, sapendo bene chi sta per arrivare.
"No la mia rovina!"mi lamento.
"La nostra"Ribatte Laito, sbadigliando.
"Mamma papà!"urlano.
Sbadiglio sonoramente anche io, stropicciandomi gli occhi.
"Gesù ma non potevamo giocare a carte quel giorno?"domando.
"Ci abbiamo giocato davvero, ma in un gioco diverso chiamato scopa."
"Simpatico Laito"commento.
I gemelli ridacchiano, ignari di cosa ho detto e mi sommergono.
"Andate anche da vostro padre! È grosso e forte"li prego.
Ren si mette a sedere sulla mia pancia, poggiando il viso sul mio seno scoperto.
Inizia a succhiare facendomi male.
"Ren sei cresciuto per il latte, non riesco più a produrlo" dico esasperata.
"Ma io lo voglio!"
Mi metto le mani nel volto, stropicciandomi il viso.
Laito ridacchia.
Ren non dice più niente e gioca con i miei capelli.
Sto per chiudere di nuovo gli occhi quando uno strillo mi arriva dritto nelle orecchie.
"Sveglia pelandroni!"
"Zio Ayato!"strilla Ren, levandosi dal mio seno.
Mi copro imprecando; proprio ora doveva levarsi?!
"Morirò giovane" dico premendomi il cuscino in faccia.
"Zia Mad!"Nives salta addosso alla ragazza che la prende al volo, facendola però cadere.
"Maledizione Nives ti ho sempre detto di non saltare addosso alla gente"la rimprovero.
"Scusa mamma."
"Non devi chiedere scusa a me"aggiungo,infilandomi una maglia di Laito e alzandomi.
"Gesù cristo Hana! Copriti!"mi riprende Laito.
"Che ho?"domando.
Guardo in basso, la sua maglia mi arriva a metà coscia.
"Tieni rincoglionita".
Mi lancia le mie mutande e avvampo.
"Arrivo subito".
Vado in bagno e mi do una sistemata, per poi uscire.
"Pardon"chiedo scusa.
"Niente che non abbia già visto"afferma Ayato.
"Cosa?"strilla Mad.
"Beh eravamo soliti fare una cosa a tre quando tettona, che a quel tempo non era tettona, era ancora un'umana."
"Tempi passati"la rassicuro.
"Che poi però in realtà era Laito che mi convinceva, io all'inizio ero contraria"affermo.
"Ew anche basta"propone la ragazza irritata.
Sospiro, buttandomi addosso a Laito che impreca.
"Mamma non ci si butta addosso alle persone"afferma birichina Nives.
"Chissà da chi hai preso la lingua lunga"dico divertita mentre stampo un bacio sulle labbra di Laito.
"Little bitch se volevi scoparmi bastava chiederlo invece di distruggermi  lo stomaco"ride divertito.
"Mamma cosa significa scopare?"Chiede Ren.
Do una gomitata nelle costole di Laito che si lamenta di nuovo.
"Niente, tuo padre non sa di cosa sta parlando, va a giocare" dico scompigliandogli i capelli .
"Io lo so"dice con nonchalance Nives.
Sgrano gli occhi e Laito mi butta a terra preso dall'emozione.
"Laito!"sbraito dolorante.
"Come fai a saperlo?"domando sconvolta.
"L'ho letto su internet"afferma.
"C-che hai letto?"Chiedo.
"Scopare significa quando un maschio, in questo caso papà, infila il..."
Le tappo la bocca.
"Basta così Nives, sintesi illuminante"asserisco.
"In più vi ho visti!"dice birichina.
Osservo Laito che ha la bocca spalancata, a metà tra lo sconvolto e l'emozionato.
"In che senso ci hai visti?"chiede Laito.
"Hehehehe".
"Credo di sentirmi male"lo informo.
Chiudo gli occhi e svengo.
Quando li riapro ho addosso gli sguardi identici e curiosi di Nives e Laito.
"Little bitch tutto bene?" chiede.
"D-dove sono?"balbetto, massaggiandomi il capo.
"Nella mia stanza"risponde Laito.
"Tu, lei, lui.."balbetto nuovamente.
Laito ridacchia.
"Mamma ma è vero che tu e papà fate quella cosa?"chiede Nives.
"Ma chi glielo ha detto?!"strillo, alzandomi.
"Tu! Sei stato tu sai"accuso il padre.
"Ti giuro che non sono stato io, ma sicuramente Nives diverrà la pervertita per eccellenza.
Sangue del mio sangue"dice emozionato.
"Laito!"dico indignata.
"Maledizione è tua figlia! Non ha manco un anno e già sa leggere, parlare e sa già queste cose!
Non ti pare prematura?"Chiedo.
Lui si stringe nelle spalle.
"N-Nives va a giocare"la riprendo, ancora sconvolta.
"Va bene mamma"
Le mani mi tremano e sembra un'idiozia ma non capisco come possa essere arrivata a questa cosa da sola.
"Ma che intendeva con.. vi ho visti?"domando preoccupata a Laito.
Lui mi stringe nel suo abbraccio.
"Che probabilmente ci ha visti mentre beh hai capito."
"È orribile"affermo.
"Non capisco... lo abbiamo sempre fatto con la porta chiusa"aggiungo.
"Si ma loro erano dentro"mi ricorda Laito.
"Porca puttana!"esclamo.
"D'ora in poi chiederemo la porta prima e ci assicureremo che loro non sono dentro.
Sono sconvolta io per lei!"dico.
"Ahh la mia discendente".
"Laito sono seria!"lo riprendo irritata.
"Tesoro stai tranquilla! È una bimba in gamba, intelligente, era normale che lo venisse a scoprire".
"Ma non a questa età!"ribatto.
"Se è per questo anche io da piccolo mi ritrovavo davanti a mia madre e mio padre che scopavano"dice pensieroso.
"Non voglio assolutamente che loro, senza offesa, crescano nella maniera in cui sei cresciuto tu e nel modo in cui sono cresciuta io.
Io e te siamo più simili di quanto crediamo e loro non dovranno essere mai come noi.
Voglio che abbiano una vita normale: masochista, sadico, pervertito non ci nasci, lo diventi"asserisco.
Gli occhi di Laito mi osservano e senza dire niente mi bacia.
Mi sposto i capelli dal viso, osservando successivamente il sole che penetra nella finestra.
"Davvero sei così preoccupata?"chiede, accarezzandomi il braccio.
"Certo, Ren non è così avanti... anzi.. ha iniziato a parlare prima di Nives, ma sembra indietro con la crescita.
È.. non lo so, diverso, diverso dalla sorella e io davvero non capisco perché".
"Hana solo perché sono gemelli non significa che debbano essere uguali."
Laito mi posa un bacio sulla spalla.
"Non sto dicendo questo.. sembra sempre così chiuso, così introverso, mi preoccupa.
Ren non è come me, non é come te, né come Nives e mi domando: da chi diavolo ha preso?".
"Probabilmente da uno dei miei fratelli o da tua madre o da tua nonna.. non ne ho idea" dice pensieroso.
"Ma il fatto che sia diverso non deve fermarci dal volergli bene Little bitch, è pur sempre nostro figlio"aggiunge.
"Chi ha mai detto che non gli voglio bene?"
"Era per dire".
"Credo di aver capito da chi ha preso!".
Laito mi osserva curioso.
"Tua nonna: ti ricordi quando tuo padre la prima volta che lo vide affermò che l'eterocromia l'aveva presa da tua nonna?"Chiedo.
Lui annuisce.
"Non so molto di mia nonna Little bitch"dice dispiaciuto.
Sorrido e gli salgo sopra, mentre le sue braccia mi circondano.
Affondo in viso nel suo collo, mentre lo vedo stendere le labbra in un sorriso sbarazzino.
"Ti amo con tutta me stessa"sussurro nel suo orecchio.
Non c'è malizia, non c'è imbarazzo: siamo io e lui contro il mondo.
Noi contro l'odio, noi contro i nostri problemi, noi contro il caos che ci circonda.
Mi posa un bacio sulla fronte.
"Anche io" risponde, continuando a stringermi.
Mi prende in braccio e ci ritroviamo in poco tempo in giardino a guardare i gemelli giocare, con i 5 fratelli a farsi tutti gli affari propri.
"Mamma!"strilla contento Ren.
"Dimmi piccolo eroe".
Laito molla la presa su di me e mi alzo per dirigermi da lui.
"Guarda!"mi mostra un fiore.
Lo osservo stranita e lo annuso, starnutendo.
"Ren dove lo hai trovato?"domando, inziando a tossire.
"Verbena!"dico, togliendolo dalle sue mani.
"Hana!"mi richiama preoccupato occhi di volpe mentre il respiro mi si mozza.
"Ayato porta via i gemelli!"strilla Laito, venendomi in contro.
Tossisco pesantemente mentre vedo la vista appannarsi.
La voce di Laito mi arriva ovattata e vengo portata nel castello.
Mi fanno ingurgitare qualcosa e tutto torna normale.
"Altezza come è venuta a contatto con la verbena?"domanda il medico di corte.
"Mio figlio ci stava giocando e me lo ha mostrato"dico.
"Ren! Come sta?"domando a Laito, alzandomi.
"Non molto bene".
"Devo vederlo."
Corro nella sua stanza e il suo respiro è affaticato, arranca.
"Ren.."sussurro preoccupata, osservandolo.
Gli occhi gli lacrimano.
"Gli avete dato qualcosa?"domando all'altro medico.
Lui annuisce.
"Tra qualche ora starà bene: voi maestà avete un organismo più sviluppato, vostro figlio ancora non del tutto".
"Mamma"sussurra Ren.
"Piccolo mio sono qui" mi metto vicino a lui.
Si stringe a me, abbracciandomi.
Nives osserva il fratello preoccupata.
"Papà cosa ha mio fratello?"chiede, con le lacrime agli occhi.
"Non voglio che muoia!".
Questa scena mi fa lacrimare: Ren è fuori pericolo, ma la preoccupazione della sorella ha raggiunto le stelle e non sappiamo come farla calmare.
"Nives amore mio stai tranquilla! Tuo fratello sta bene, ha bisogno di riposo e tranquillità.
Se continui a strillare e a piangere non gli farai del bene"dice Laito, accarezzandole i capelli.
Nives si stringe al fratello, baciandogli una guancia.
Osservo Laito: ha lo sguardo lucido.
Sorrido e unisco le nostre mani.
Siamo tutti e 4 dentro il letto, io tra poco sto per cadere, ma dettagli.
Nives e Ren dormono profondamente: io e Laito monitoriamo la situazione.
Ren ora sembra stare bene, dorme tranquillo e le macchie rosse che lo hanno ricoperto sono del tutto sparite.
A turno vengano i 5 fratelli a vedere come stanno i gemelli.
"Abbiamo corso un bel rischio oggi e io ho bisogno di capire se quella verbena era già presente o se cel'ha messa qualcuno e nel secondo caso ho bisogno di capire chi lo ha fatto.
La cosa che mi pare strana è che qui dentro siamo tutti vampiri e la verbena fa male a tutti quelli come noi.
L'unica umana è Mad"dico.
"Non penso little bitch che sia stata lei" Ribatte Laito.
"La cosa mi puzza"affermo.
"Era insieme a noi quando è successo"continua.
"Bisogna che vi porti via da questo posto il prima possibile.
Non è sicuro per voi"affermo affranta.
"Non è sicuro nemmeno per te".
"Mamma" Ren apre gli occhi.
"Piccolo mio come ti senti?"domando, alzandogli la maglia per guardarlo in maniera meticolosa.
"Ho sete."
Mi monta addosso e mi azzanna il collo.
Gli accarezzo i capelli e lo lascio fare: noto nello sguardo di Ren gelosia.
Osserva Laito quasi con sfida.
Beve una gran quantità di sangue per poi scendere dal mio corpo e rimettersi a dormire.
La testa mi gira leggermente e quando provo ad alzarmi cado dal letto.
Laito scoppia a ridere e lo mando a cagare.
"Hai notato little bitch che Ren sembrava guardami con sfida?"domanda pensieroso Laito.
"Ah allora non me lo sono immaginato" dico divertita.
"Che ci trovi di divertente?"mi chiede irritato.
"Il fatto che il grande e potente Re delle tentazioni venga scavalcato da un bambino"rido.
"Pf da grande non riuscirà a fare un terzo delle cose che so fare io"afferma.
"Hei non sottovalutare la tua prole"ribatto.
"Tel'ho detto che Nives sarà la mia discendente."
Inizio ad innervosirmi.
"Sono tutti e due figli tuoi! Non cominciamo di nuovo con questa storia Laito".
Lui sospira e osserva i gemelli.
"Tesoro ma Ren cel'ha sempre avuta questa voglia?"domanda.
Poso lo sguardo dove Laito ha il dito.
Annuisco.
"Davvero?"
Annuisco di nuovo.
"Ho del lavoro da fare, ma non voglio lasciarli da soli."
"Ahh Reiji, capiti proprio al momento giusto!"sorrido.
"Come sta?"domanda.
"Bene ora, ma ho bisogno che tu li guardi per un momento."lo prego.
Lui annuisce e io mi alzo.
Mi dirigo a gran velocità verso la stanza di Pierre e busso.
"Si altezza entrate."
"Pierre ho bisogno di parlarti: mio figlio e io stamattina siamo stati "avvelenati" da della verbena".
"Verbena?"domanda sconvolto.
Annuisco.
"C'era sempre stata qui o qualcuno cel'ha messa?"domando.
"No mai stata"afferma.
"Come state?"chiede.
"Bene grazie".
Esco dalla stanza e mi dirigo in quella di Ayato e Mad.
"Mad!"strillo.
"Si?"domanda col sorriso.
La appiccico al muro con violenza.
"Sei l'unica umana qui dentro! Cel'hai messa tu la verbena?"domando ringhiando.
"Hana non può essere stata lei! Era con noi!"tenta di levarmi dal suo corpo Ayato.
Lo spingo lontano.
"Silenzio!"sbraito.
"Sei stata tu?"chiedo.
Lei scuote la testa, ma vengo portata via da Laito che mi allontana da quel luogo, da quel posto.
"Credo di essere impazzita"affermo.
Laito sospira e mi bacia la tempia.
"Tutti lo siamo qui dentro"mi da spago.
"Voglio andarmene stasera stessa".
"Come vuoi tu".
Occhi di volpe mi prende in braccio: le mie gambe a circondargli i fianchi, le sue mani sopra il mio sedere.
Appoggio la fronte al suo collo, ispirando il suo profumo.
"Sei l'unica persona di cui mi importa davvero Laito..." dico, baciandogli le labbra.
Lui sorride nel bacio e sembra che il mio cervello ogni volta che ci baciamo faccia una fotografia esatta di quel momento.
Le nostre immagini vorticano nella mia mente e fanno breccia nel mio cuore.
Non dimenticherò mai tutte le volte che mi è stato vicino (a suo modo), tutte le volte che le nostre labbra si sono toccate, tutte le volte in cui lui mi ha salvata da me stessa e dalla bestia che stavo diventando.
Lui è e sarà per sempre il mio salvatore, se mi metto a pensare alle volte in cui io invece mi sono messa nei suoi panni.. beh mi sento in colpa, tremendamente in colpa.
Dovrei chiedergli scusa per tutte le volte che gli ho sbattuto la porta in faccia o tutte le volte che le mie labbra hanno pronunciato "No" ad una sua richiesta.
La verità è che sono una bugiarda e un'ipocrita: non l'ho mai ripagato a dovere, lo accuso sempre di avermi trasformato in una schiava, in un mostro, ma se vado ad osservare e indagare per bene, profondamente la sua anima, togliendo la parte perversa che lo caratterizza, Laito non farebbe male ad una mosca.
Io fino a qualche tempo fa gli urlavo contro di avermi fatto del male, ma mi sono mai realmente domandata quanto io in realtà glielo abbia procurato, quando ho preferito le labbra di Shu alle sue e non lo biasimo per avermi spiattellato in faccia il fatto che si stava scopando altre persone che non erano io.
Ripenso ai momenti in cui le sue mani mi hanno accarezzato il volto dolcemente, ai momenti in cui le sue labbra hanno asciugato le mie lacrime.
Sono un mostro: alla fine Laito è influenzato da me, quanto io da lui, non fa altro che procurarmi piacere e la maggior parte delle volte che nasce un litigio è esclusivamente per colpa mia, del fatto che non mi va mai bene niente.
Sono bipolare, lunatica, non concepisco come lui, il re della perfezione si sia innamorato di una come me, mediocre.
Ero una semplice umana, trasformata successivamente in vampiro per errore tra l'altro.
La mia ex gravidanza mi torna alla mente e mi mordo le labbra: sono davvero una cattiva persona.
Stare dietro ad ogni mio piccolo cambiamento, fa girare la testa pure a me.
Osservo le sue braccia che ora mi stringono con dolcezza, il suo volto pacato che per molte volte ho schiaffeggiato senza alcun senso e all'improvviso mi rendo conto che io sono sempre stata il mostro che aspettava il suo arrivo e non il contrario.
Il mio sguardo diventa lucido come la notte dinnanzi a noi, mi trema il labbro e grosse lacrime rotolano giù dal mio volto dispiaciuto.
Tutte le volte che lui soffriva io non ne sono mai resa conto, mentre lui invece si accorge di ogni mio piccolo cambiamento.
"Little bitch perché piangi?"mi chiede sorpreso.
Mi stringo a lui, affondando il viso nel suo collo, il mio porto sicuro, il mio posto sicuro, il mio rifugio.
Non rispondo e bagno la sua maglia per colpa delle lacrime.
"Little bitch guardami"mi ordina.
Guardarlo negli occhi fa ancora più male, perché per tutto questo tempo io sono sempre stata in primo piano con i miei problemi, i miei pensieri.
Altre lacrime mi scorrono sul volto e lui le asciuga con il pollice.
"Hei ragazzi!"ci interrompe come al solito Ayato.
Laito gli scocca un'occhiata severa e il gemello scompare.
"Perché piangi?"
Mi mordo il labbro, tirando su col naso.
"Perché vedi.. per tutto questo tempo tu mi sei sempre venuto dietro, sopportando ogni mio sbalzo d'umore, ogni mio piccolo cambiamento, mentre io? Io cosa ho mai fatto per te Laito?
Ti ho urlato contro i peggio insulti, ti ho accusato di essere un pervertito, all'inizio, senza sapere bene la storia che c'era dietro; ti ho ferito, fatto del male, tradito e non mi sono mai accorta di quanto in realtà tu avessi bisogno di me mentre io mi lamentavo dei miei problemi.
Ti ho sempre accusato di essere un mostro, di avermi fatto diventare la tua schiava, senza il mio consenso, ma quanto potevo sbagliarmi? Io ci ho messo del mio, lo volevo davvero, tu invece dal canto tuo mi hai sempre dato tutto, senza volere nulla in cambio.
Se analizzo profondamente la tua anima, togliendo la tua perversione e il tuo lato sadico, tu, Laito sei perfetto in ogni tua piccola cosa.
Il modo in cui ti mordi le labbra, il modo in cui le distendi in un sorriso sbarazzino, il modo in cui ti aggiusti i capelli, il tuo estetismo...
Guardami Laito: sono diventata questa grazie te e mi sento tremendamente in colpa per non esserti stata vicina come avresti voluto, facendoti affrontare la vita in questo modo.!"
Singhiozzo, stringendo la sua maglia tra le dita.
La colpa mi sta mangiando viva, il rimorso mi sta entrando dentro le vene.
"Little bitch non devi sentirti in colpa: tutto quello che ho detto, che ho fatto, è stato esclusivamente perché ti amo e l'ho sempre fatto.
È grazie a te che oggi riesco a dirti ti amo senza avere problemi, è grazie a te che oggi sono qui e non covo rancore.
Tu mi hai dato la cosa più bella che potessi desiderare: una vita con te e una famiglia.
Non devi mai più pensare ad una cosa del genere, perché sai bene anche tu che non è vero.
Entrambi abbiamo avuto problemi e tu ci sei stata per me, come io per te.
Ci siamo sempre sostenuti a vicenda in egual modo e non c'è niente che potessi desiderare di più."dice convinto.
Le sue labbra catturano le mie in un bacio dolce, ma salato al contempo.
"Non lasciarmi mai andare"lo prego.
"Nemmeno tu".
Ci stacchiamo, ma le mie braccia e le sue continuano a stringersi.
Pare che sia passata un'eternità da quando ci siamo seduti qua e dopo poco Laito inizia a lamentarsi.
"Little bitch ho il culo quadrato"afferma, facendomi ridere.
Mi alzo dalle sue gambe e impreca.
"Perfetto mi è informicolato il piede"dice esasperato.
"Perché non mangi banane"ribatto col sorriso.
"Eh?"
"Potassio!"rispondo.
"Le banane tesoro dovresti sbucciarle tu: io non scopo, fotto!"dice con voce strascicata.
Lo osservo due minuti e mi accascio al terreno con le lacrime agli occhi per il troppo ridere.
Mi fa male la pancia da quanto sto ridendo.
"No ti prego, hahahahahahah ridillo"lo prego.
"Vaffanculo"ribatte.
"Assomigli ad un influencer del mondo del web"dico, cercando di calmare la mia risaiola.
"Simpatica."
Mi prende per mano e torniamo al castello dove vedo già tutti seduti al proprio posto per la cena.
"Maestà stavamo aspettando voi"dice una nobildonna.
Eh?
Osservo l'ora.
"Scusatemi, non avevo visto l'ora"ribatto mortificata.
Mi siedo al mio posto con Laito accanto e Ren lo osserva.
"Ren che c'è?"domando.
"Ma perché papà ti deve sempre stare addosso? Non lo sopporto!"
Spalanco la bocca e Laito mi osserva.
"Che domande sono Ren?"chiedo.
"È tuo padre!"ribatto.
"Ma..."
"Niente ma, accetta la cosa Ren! É tuo padre e l'uomo che un giorno sposerò!"dico rendendomi conto di cosa ho detto solo dopo.
"Hai intenzione di sposarmi davvero se te lo chiedessi Little bitch?"domanda.
Mi stringo nelle spalle: in realtà è solo quello che sto aspettando da quando mi ha detto ti amo.
"Certo che si"rispondo, evitando il suo sguardo.
Lui sorride birichino e continua a mangiare indisturbato.
"Mamma ma tu ami papà?"domanda Nives, montandomi in braccio.
Sorrido.
"Con tutta me stessa."
"Che bello! Anche io un giorno voglio avere qualcuno come papà al mio fianco"dice sognante la piccola.
Le bacio la fronte.
"E l'avrai piccola principessa".
"Ayato senti un po', ma quando che si fa un figlio io e te?"domanda irritata Mad.
"È da tre mesi che bisognava farlo"Continua.
Ayato ingoia il boccone, a disagio.
"È da tre mesi che..."domando al ragazzo, guardandolo sconvolta.
"Cosa?!"strillo.
"Tre mesi? Per Dio mi sento male"affermo.
"Concordo"mi da spago Laito.
"Sempre sulla stessa lunghezza d'onda tesoro eh?"domanda malizioso.
Annuisco, ricambiando lo sguardo.
"Ma voi siete voi"Ribatte la ragazza.
"Credimi Mad anche se non avessimo avuto i gemelli adesso probabilmente ci saremmo andati vicini e li avremmo avuti comunque... non si fa altro che quello"dico divertita, scoccando un'occhiata a Volpe.
"A proposito.." Laito mi trascina via dalla cena e chiude a chiave la porta.
"Ma..."provo a lamentarmi, ma i suoi occhi verdi smeraldo mi scoccano un'occhiata che mi fa desistere.
"Dimmi... dove vorresti essere morsa? Sento il tuo desiderio da chilometri" si inginocchia ai miei piedi e mi alza la maglia, togliendomi i pantaloni, baciandomi la gamba.
"Ma io"provo di nuovo a parlare.
"Bitch chan se non rispondi mi toccherà punirti".afferma.
Arrossisco, per non so quale motivo.
Le sue labbra percorrono le mie gambe nude e sento che sto per crollare da un momento all'altro.
"P-possiamo andare sul letto? Non mi reggo in piedi"Confesso.
Lui sorride malizioso e mi prende in braccio portandomi sul letto.
"Allora bitch chan?"domanda accarezzandomi le gambe.
"Nella coscia"rispondo, arrossendo nuovamente.
La sua lingua bagnata e calda percorre il mio interno coscia, si mette in mezzo alle mie gambe, baciandomi successivamente l'intimo nel punto più sensibile.
Gemo e lo vedo sorridere.
I suoi canini si infilano nella mia pelle e emetto un singhiozzo a metà tra il dolore e il piacere.
Sento i suoi denti affondare dentro la mia carne, facendomi andare di traverso la saliva.
Stringo le lenzuola e presa da un piccolo lapsus gli do una piccola spinta che lo fa cadere col culo per terra.
Apro gli occhi quando non sento più i suoi canini e lo osservo.
"Scusami!"
"A cosa è dovuto? Al troppo piacere o al dolore?"domanda divertito.
"È stato istintivo, il mio piede ha reagito al posto mio" dico imbarazzata.
Si mette di nuovo in mezzo alle mia gambe, tenendomi ferma e giocando con il mio intimo.
La sua lingua e le sue labbra baciano e leccano proprio quel punto mentre mi dimeno sotto il suo tocco.
Il suo respiro è accaldato, rumoroso.
"Impaziente Little bitch"ridacchia mentre lo osservo con gli occhi lucidi.
Mi toglie l'intimo e infila i canini nel mio punto più sensibile, leccando e succhiando al contempo.
Mi sfugge un gemito più alto degli altri e di nuovo il mio piede tenta di spostarlo ma è del tutto innaturale da parte mia.
Troppo piacere in pochi secondi.
"Little bitch"geme sopra la mia pelle e io ho già salutato amici e familiari, sto in paradiso ormai.
"L-Laito" piagnucolo dalle norme piacere che sto avendo.
Il suo respiro si infrange contro la mia pelle accaldata e io non riesco davvero a resistere più.
Vengo sotto il tocco della sua lingua e per tutto tempo i suoi occhi verdi smeraldo mi fissano con insistenza studiando ogni mia mossa, ogni mia smorfia.
Si lecca le labbra lucide.
"Ancora non è finita Little bitch".
Cosa?!
Sgrano gli occhi.
Si lecca le dita e le infila dentro di me: il suo sguardo è lussuria pura.
"Sempre detto che ami giocare col fuoco bitch chan".
"Non farlo"lo imploro.
"Non parlarmi sporco, sai che non riesco a resistere"dico sempre più accaldata.
Ho bisogno di aria.
Mi levo la maglia, cercando respiro.
Inizia a muovere il dito e io nuovamente non ragiono.
Mi porta una seconda volta all'orgasmo e sbadiglio.
"Hei Hei Little bitch... non hai ancora capito?"chiede spogliandosi.
"Ti scoperò così forte, che dovrai implorarmi di smettere perché non ce la fai più.
Non ti preoccupare il tuo Re darà il meglio stanotte."
"Un terzo orgasmo?"domando sconvolta.
"Terzo, quarto, finché non ti vedrò urlare di dolore: il tuo dolore è il mio piacere".
Spalanco la bocca, sorpresa e lui ne approfitta  per infilarmi dentro le sue dita che mi ritrovo a succhiare senza un motivo preciso.
"Little bitch cosa fai con quella lingua..."
Sono in mezzo alle sue gambe e il mio sguardo si incatena al suo.
"Maledizione bitch chan.."impreca mordendosi le labbra.
Mi lecco le mia, che hanno assunto un sapore salato.
Mi mette sotto di lui, le mani nella sua presa, lui dentro di me.
"L-Laito piano per favore." Lo prego.
Lui ride.
"Che piccola puttana, fingi che ti faccia male"dice divertito.
Inizia a muoversi subito, facendomi gemere un po' per il dolore, un po' per il piacere.
"Mi piace l'odore della tua pelle e il suono che produce quando mi infilo dentro di te."
"Lo stai facendo apposta?"domando.
"Probabile".
Chiudo gli occhi mentre i suoi sospiri si infrangono contro il mio orecchio.
Sento le sue labbra sul metallo freddo del mio piercing, identico al suo.
"Little bitch fammi sentire la tua voce"mi implora.
Scuoto la testa, intesa a non dargliela vinta: lui aumenta il ritmo e le spinte.
Ogni spinta un succhiotto.
Unisco le mie labbra alle sue, mordendogliele.
"Maledizione Laito"impreco sospirando di piacere.
Vengo una terza volta seguito da lui.
Tutto comincia di nuovo e mi ritrovo davvero a urlare.
"L-Laito per favore b-basta non reggo più"lo imploro sudata, dolorante e pulsante.
Il mio basso ventre si sta contraendo contro ogni mia previsione e mi fa male.
"Ripetilo".
"Basta, mi fa male! Mel'hai letteralmente sfondata!"Sbraito.
Un ultimo potentissimo orgasmo mi fa scoppiare in lacrime, ma le asciugo subito e nascondo il viso tra le lenzuola.
"Bagno?"domanda.
"Se mi prometti che non mi tocchi si"dico.
"lo prometto".
Mi alzo dal letto con troppa velocità e impreco.
"Fa male!"ringhio.
"Aspetta li".
Mi prende in braccio, infilandomi in vasca che piano piano si riempie.
Arriva al mio collo e Laito entra.
Prende a lavarmi con cura, e le sue mani raggiungono ogni mia parte.
"Ma non avevi detto che non mi toccavi?"domando, facendo fatica a mantenere l'attenzione.
Sento gli occhi così pesanti e mi addormento con la testa poggiata alla sua spalla.
Quando riapro gli occhi è pomeriggio inoltrato, Laito non è accanto a me, dal giardino sento arrivare delle voci.
Infilo una maglia lunga e esco scalza.
Come previsto in giardino Laito e tutti i fratelli, più i gemelli.
"Little bitch buon pomeriggio."
Mi lamento e gli salto in braccio, chiudendo gli occhi.
Ieri notte mi ha del tutto distrutto.
"Hana"
"Mh!"sbraito irritata.
"Ci sei andata giù pesante ieri?"domanda Mad divertita.
Non mi piace quando cerco di dormire e qualcuno mi interrompe, mi snerva.
"Beh sicuramente abbiamo scopato più di te e Ayato"ribatto nervosa.
"Uhh che giornatina"commenta la ragazza.
Laito ridacchia, posandomi un bacio in fronte: sorrido e lo stringo.
"Mamma!"
"Oh no! Aiuto!"
"I miei figli saranno la mia rovina!"sbiascico.
Apro gli occhi un'altra volta mezza addormentata.
"Cosa c'è?"domando.
"Niente"rispondono in coro.
Appoggio il capo sulla spalla di Laito e cerco di rilassarmi.
"Mamma!"
"Cosa c'è?!"strillo.
"Niente!"
"E allora perché mi chiamate?"domando esasperata.
"Per darti fastidio"asseriscono in coro.
Piagnucolo.
"Io lo avevo detto che quel giorno potevano tenere anche le mani apposto"affermo.
"Non hai voluto" ribatte Laito divertito.
"Tu sta zitto se sono così è anche perché ieri ci siamo andati giù pesantemente.
Hai presente?"domando rivolgendomi a Laito.
"Scusa eh ma quante volte ti ha fatto venire?"domanda curiosa Mad.
"5 volte?"chiedo.
Strabuzzano gli occhi e osservano me e Laito.
"Cosa?!"strilla Nymeria.
"Perché voi quanto volte venite di solito?"domando alle ragazze.
"Io ancora mai"commenta Eveline.
Spalanco io la bocca.
"Sei vergine?"chiede senza tatto Nymeria.
"Nymeria!"la riprendo.
Eveline annuisce.
"Cambiando argomento: Mad quante volte vieni?"domando io.
"Beh una volta, barra due."
Scoppio a ridere.
"Sfigata!".
"Non ho come ragazzo una macchina del sesso" commenta.
"Ma ti piacerebbe hehehhehe"
"Beh.."fa per iniziare, ma uno sguardo di Ayato la fa desistere e lei alza le mani.
Rido.
"Beh almeno noi non litighiamo mai"Ribatte Ore-Sama.
Laito scoppia a ridere.
"Davvero fratellino?"domanda ironico.
"Voi invece siete sempre a ribattere, ad urlarvi contro." Continua Mad.
"Beh ma quando si fa pace tutto torna alla normalità in maniera assai piacevole"commenta Laito.
"D'altronde anche Nymeria e Subaru faranno così no?"Chiedo.
"Cioe?"domanda Subaru, prendendo a giocare con i capelli della ragazza.
"Non vi prendete a manate per poi copulare come se non ci fosse un domani?".
Nymeria diventa bordeaux e si scambia un'occhiata col ragazzo.
"Me li immagino sai?"dico a Laito.
"Anche tu?"domanda divertito lui.
"Immaginare cosa?"chiede imbarazzata Nymeria.
Io e Laito ridacchiamo.
"Niente"rispondiamo in coro.
"Ragazzi!"strillo.
"Dove sono andati i gemelli?"domando.
Tutti si guardano attorno.
Spariti nel nulla.
"Mamma!"sento in lontananza.
Mi alzo alla velocità della luce e li raggiungo.
"Ma come diavolo ci siete finiti li?!"domando, osservando l'enorme albero.
"È stata Nives!"accusa la sorella, Ren.
"Ma tu eri d'accordo!"strilla la piccola.
"Idiota"aggiunge.
"Nives non dare dell'idiota a tuo fratello"la riprendo severa.
Con un balzo sono sull'albero.
"Ma come ci sono andati lassù?"domanda Laito stupito.
"E che ne so"rispondo, portandoli nuovamente a terra.
Loro mi abbracciano.
"Lontani dai guai la prossima volta"affermo severa.
"Dai tutti a prepare le valigie, si torna a casa" dico.
Loro annuiscono felici e ci incamminiamo nel crepuscolo verso il castello, diretti ad una vita più tranquilla.


Spazio autrice: hei lovers! Sono tornata! Non che me ne fossi mai andata, però... vabhe.
Che devo dire? 414 visualizzazioni... io non ho nient'altro da aggiungere, se non il fatto che domani ho la prima prova di esame scritto e ho voglia di buttarmi sotto un treno.
Fatemi un grosso in bocca al lupo, io in caso accendo un cero e prego San Gennaro... non si sa mai!
Grazie a chi segue la storia, a chi la visualizza... (ma le persone lo leggono mai la parte del : spazio autrice? Secondo me no).
Birichine/i vi vedo che leggete heheheheh.
Vabbè anche oggi ho inserito fin troppo trash.. addio.

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