Capitolo 1

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I miei occhi verdi smeraldo sono fissi su quel maledetto pezzo di carta ingiallito.
Le parole scritte su esso rimbombano nel mio cervello come un disco rotto.
Ho perso, ho perso la mia battaglia, ho perso la battaglia contro quei dannati boriosi puro sangue.
Osservo la stanza dove sono rinchiusa da 4 anni e i miei occhi tornano a posarsi sulla pergamena.
"Noi, membri della Chiesa affidiamo all famiglia Sakamaki la prescelta, che possa essere di vostro gradimento e che non disobbedisca mai ai vostri voleri.
Con ciò spero vivamente che Vampiri e Chiesa, dopo questa offerta possano vivere pacificamente."
La rabbia mi scorre nelle vene: sono stata scelta come carne da mandare al macello, la loro vittima, la loro sposa sacrificale.
Ancora dopo 4 anni il tradimento della Chiesa non mi va giù, magari è solo una punizione, una punizione inflittami per il mio essere miscredente.
Odio Dio e odio la chiesa, le cicatrici che porto nella schiena per colpa loro sono ancora vivide dentro di me.
Stringo la presa sul ripiano di legno e mi abbandono alla malinconia: nessuno si ricorda più di me, il dolore che credevo ormai assopito si ripresenta e cado in ginocchio.
Sto lottando per la mia vita in un gioco in cui sono in svantaggio e so che perderò in partenza, ma la speranza è l'ultima a morire e io continuo a usare le unghie e i denti, urlando e scalciando per scacciare quegli animali che prendono il nome di vampiri.
Osservo la notte stellata e di nuovo la nostalgia si unisce alla rabbia: non sarò il giocattolo di nessuno.
Tiro contro un muro un vaso rompendolo in mille pezzi e mi sento meglio.
<< Nervosetta little bitch?>>
Laito.
I suoi occhi verdi smeraldo, identici ai miei (tanto che per molto tempo ho pensato di essere parente sua) mi squadrano con insistenza, ma se da una parte il mio sguardo è tagliente e irritato, dall'altra il suo è calmo e sereno.
<< Grazie Laito, molto felice di averti sentito chiedermi come sto.>> Sono palesemente ironica e questo lo diverte.
Ha la perversione stampata in faccia, ma la domanda a cui non so rispondere è: perché mi piace quel volto così liscio e malefico?
In un secondo me lo ritrovo addosso e mi accarezza dolcemente i miei lunghi capelli viola.
La prima volta che Laito mi ha vista mi ha scambiata per sua madre, tanto le somiglio.
<<Laito va via>> lo imploro mentre la nostalgia mi circonda nel suo gelido abbraccio.
<<Non ne ho voglia>> mi risponde malizioso, prendendomi in braccio e posandomi con poca grazia sul mio letto.
<<Per favore!>> Continuo mentre sento delle calde lacrime scorrermi sul volto.
<< Little bitch qualcosa non va?>> Mi domanda, ghignando.
Il mio sguardo lo trafigge.
<<Me lo chiedi pure?>> Rispondo furiosa.
<<Sono dentro queste maledette mura da 4 anni, non mi è rimasto più niente! Non ho più un'anima, non ho più un corpo, sono diventata esclusivamente il vostro giocattolo e io vi odio con tutta me stessa!
Vi vorrei vedere bruciare tutti quanti nel fuoco infernale!
Quale uomo d'onore tratterebbe così una donna?! Ayato per esempio: odio il suo modo di essere violento e possessivo, continua a dirmi che sono una cosa sua, ma non capisce che alla prima occasione che mi capita tra le mani, lo uccido senza esitare.
Reiji sempre così controllato, ma sotto quella maschera da nobil uomo si cela un lato sadico che mi fa voglia di sbattere la testa contro il muro e ricordarmi come mi chiamo.
Kanato e teddy.. ti basta o devo aggiungere altro? Shou, il maggiore e il più idiota di tutti: non fa altro che ascoltare musica, musica e ancora musica e ah dormire.
Quando ha la possibilità di salvarmi il culo dalla violenza di Ayato non muove un dito, e gli spaccherei volentieri la faccia.
Subaru ne vogliamo parlare? Quel dannato ragazzo è sempre arrabbiato! Ma perché?! Ha tutto ciò che molti desidererebbero e ha la faccia tosta di venirsi sempre a lamentare?!>> Urlo innervosita, mentre Laito mi osserva senza dire una parola.
<< Te ne sei dimenticato uno.>> Mi dice, sorridendo.
<<Tu... indefinito.. sei come l'aria Laito.. hai una maledetta faccia a schiaffi e una perversione che va oltre ogni mio limite.
Perverso, sadico, masochista, ma sei diverso Laito, diverso da tutti i tuoi fratelli e questa cosa mi destabilizza.
Non ti capisco e non mi fido per niente di te.>> Dico.
<<Non mi hai ne criticato e ne offeso, Little bitch mi stupisci>> Ribatte sorridente.
<< Chichinashi cosa hai da urlare a quest'ora?>> Domanda Ayato con un ghigno stampato in faccia.
<< Ayato maledizione quante volte devo dirti che il mio nome è Hana?! E poi ti sei reso conto da solo che il mio seno non è per niente piatto, infatti non mi mordi sempre lì vero?!
Lo hai sempre sotto il naso e non riconosci nemmeno che taglia porto?! Coglione.>> Sussurro furiosa.
<<Come scusa?>> Mi domanda alzandosi, mentre Laito osserva la scena.
<<Prego Laito, vuoi anche dei popcorn?>> Domando, nervosa.
"Mh non mi vanno, continua pure." Mi dice sorridente.
Stronzo.
"Ti ho fatto una domanda" mi riprende Ayato facendomi appiattire contro il muro.
"Come mi hai chiamato?" Chiede di nuovo.
"Coglione. È il tuo nome no?" Domando.
"Brutta puttana ripetilo se hai il coraggio!" Strilla.
"Brutta?! Coglione ma ci vedi?! Io sono fantastica." Lo derido, mentre sento ridere sommessamente Laito.
"Basta giocare col fuoco Chichinashi" mi dice furioso facendomi girare di spalle e mettendomi il braccio dietro la schiena.
Gemo di dolore e mi mordo le labbra: non gli darò soddisfazione.
Mi abbassa la spallina del reggiseno e la canotta leggera, affondando i canini nella mia spalla.
"Ayato lasciami! Maledizione!" Mi dimeno, mentre lui mi spinge ancora di più contro il muro.
"Zitta" mi riprende.
"Lasciami!" Urlo, mentre tento di levarlo dal mio corpo.
Il suo bacino è appiccicato al mio sedere e mi irrita i nervi.
"Leva immediatamente il tuo coso dal mio culo" lo riprendo furiosa.
"Non ti piace?" Mi domanda deluso.
"Morirei piuttosto che farmi toccare da uno di voi." Ringhio, mentre sento il suo respiro caldo nel mio orecchio.
Mi gira di nuovo verso di lui e mi sento la testa girarmi come una trottola, tanto che barcollo disorientata.
Ora il viso di Ayato è davanti al mio: mi tiene i polsi fermi sopra la testa ma ho le gambe libere.
Gli assesto una ginocchiata che lo fa piegare in due e sorrido vittoriosa.
"Ben ti sta stronzo!" Lo insulto cercando una via di fuga.
La mia unica salvezza è bloccata da Laito.
"Ah ah non così veloce Little bitch" mi riprende sbarrandomi la strada.
Indietreggio, per niente spaventa da lui, ma comunque intesa a mantenere una certa distanza.
Nel frattempo si è presentato nella stanza anche Subaru che assesta un pugno nel muro, mancando di poco la mia testa.
"Subaru ma sei deficiente?!" Sbraito, allontanandomi da lui, colpendo il petto di Laito.
Maledizione sono in trappola.
"E ora?" Mi domanda divertito Ayato.
Cazzo.
Non rispondo e non riesco più a muovermi.
"Per favore non.. fatemi male" li imploro disperata.
"Sta tranquilla Little bitch cercheremo di essere più gentili possibili." Mi rassicura falsamente Laito.
Mi immobilizzano: Laito da una parte, Ayato dall'altra e Subaru ai miei piedi.
Laito e Ayato infilano i loro canini nel mio collo, mentre Subaru mi morde la coscia.
Urlo di dolore: la mano di Laito mi tappa la bocca mentre quella di Ayato mi stringe il fianco.
Brucia da morire, sembra che il mio intero corpo stia andando a fuoco.
Mi dimeno, peggiorando la situazione: stringono la presa ancora di più e sento improvvisamente la mano di Ayato scendere lungo la mia pancia, per poi accarezzarmi l'inguine.
Lacrime calde rigano il mio volto.
"Sta tranquilla, non ti farà del male, non è così Ayato?" Domanda Laito al fratello.
Lui annuisce e infila un dito dentro di me.
"Maledizione è più secca delle terre del deserto" informa Ayato.
"Lascia fare a me fratellino." Dice Laito.
Si scambiano ruoli e altre lacrime mi scorrono sul volto.
"Va già meglio.." asserisce Laito leccandomi il collo.
Quello che sento in questo momento mi fa vergognare da morire: da una parte non voglio che Laito mi tocchi, dall'altra invece si.
Le mie lacrime smettono di scendere e sento le guance farsi più calde sotto il tocco delicato di Laito.
"Maledizione non capisco perché da te si fa sempre toccare e da me invece diventa rigida come un palo." Si lamenta Ayato.
"Ma che dici? Non è affatto vero" Ribatte Laito.
"Questa è la prova." Laito toglie il dito e sta volta tocca di nuovo a Ayato.
Le lacrime riprendono a scorrermi e divento rigida come una corda di violino: Ayato non è Laito.
Le mani di Laito sono diverse da quelle del fratello: sono mani da pianista, dolci, delicate, ma decise quando serve.
"Visto?" Domanda annoiato Ayato, lasciandomi stare.
"Ah bah significa che finirò il lavoro io." Asserisce malizioso Laito.
"Subaru tu ancora non hai finito?" Domanda Ayato.
Il diretto interessato scuote la testa.
Le mani di occhi di volpe come lo chiamo io, si infilano di nuovo dentro di me e sorride divertito.
"Ho sempre saputo che preferisci me agli altri e questa ne è la prova: sei maledettamente fradicia e sento il tuo corpo reagire al mio.
Fingi che non ti piaccia ma io so che è il contrario.
Dimmi ti vergogni un po' per te stessa? Non sei la solita che implora di non essere toccata per poi diventare creta nelle mie mani?
Ai ai Hana... fai pace con te stessa" mi sussurra all'orecchio, facendomi andare in tilt.
Quello che mi sta facendo non può essere descritto, il parcere che provo ad essere toccata da lui solamente mi destabilizza e mi fa odiare me stessa.
Mi chiedo come sono finita a farmi toccare da uno di loro, forse il piacere che mi sta regalando Laito è da ricollegare al fatto che è stato lui il primo a profanarmi; è sempre stato lui il mio maestro, la mia guida.
È colpa sua se sono schiava dei miei peccati, è colpa sua se sono così legata a lui da un sentimento che per me è nuovo, è colpa sua se ora mi ritrovo a gemere sommessamente il suo nome.
"Brava piccola." Mi dice, togliendo il dito e leccandolo.
"Il tuo sapore mi rende fiero del mio lavoro" asserisce con le guance rosse e gli occhi lucidi.
"È proprio la tua puttana Laito... l'hai educata a dovere" ride Ayato.
Sono venuta con lo sguardo di Ayato puntato addosso.
Mi sento umiliata, odio me stessa e le mie emozioni.
Quello che ho sentito oggi, non è giusto, è tremendamente sbagliato, ma perché allora il mio corpo reagiva al suo?
Perché mi sembrava in quel momento tremendamente giusto?
Crollo in ginocchio e scoppio a piangere sotto lo sguardo divertito di Laito e Ayato.
"Little bitch perché piangi? Ti vergogni per caso?" Domanda occhi di volpe.
Il mio sguardo lo trafigge.
"Sei un maledetto stronzo! Non volevo tutto questo, non volevo te! Non..." interrompo il mio discorso vergognandomi come non mai.
Si inginocchia difronte a me e prende il mio viso tra le mani.
"Non puoi negare che non ti sia piaciuto: il tuo corpo parlava al tuo posto, hai stretto il mio dito con così tante forza, mentre gemevi sommessamente il mio nome." Mi dice Laito mentre altre lacrime mi scorrono sul volto.
"È colpa tua se sono così Laito! Prenditi le tue maledette responsabilità! Non puoi negare pure tu che mentre gemevo il tuo nome ti sei tremendamente eccitato.
Ho un corpo e sono umana: ti ho sentito e ho sentito anche come il tuo corpo reagiva al mio.
Una cosa tira l'altra Laito.
Tutto è partito da quel maledetto giorno in cui sono caduta nella tua trappola e hai deciso di prenderti la mia verginità; da quel giorno non riesci a starmi lontano, non perdi occasione per toccarmi.
Mi sembri un po' eccitato: voglie represse Laito?" Domando irritata, spiattellando in faccia la realtà.
"Laito che storia è questa?" Chiede sconvolto Ayato.
"Le hai preso la verginità, davvero?" Domanda di nuovo Ore-sama.
"Storia vecchia" taglia corto, osservandomi stupito.
"Storia di un anno fa" lo riprendo io.
"Ahh la puttanella ha deciso allora a chi tiene di più." Dice Ayato furbo.
"Non confondere il piacere sessuale con il sentimento.
Vivo come una bestia e tale sono abituata ad essere: perché non trarne qualche vantaggio anche io?" Domando subdolamente continuando ad osservare negli occhi Laito.
Ayato scoppia a ridere e alzo gli occhi al cielo.
"Ti ha fregato Laito.. e pensare che eravamo noi ad usare lei... la puttanella è più furba di quanto crediamo." Asserisce divertito Ayato.
"Sta zitto Ayato e togliti dalle palle, io e bitch chan bisogna fare un discorsetto in privato." Ringhia Laito e ingoio la saliva.
Che lo spettacolo abbia inizio.

Spazio autrice: heilaaaaaaa, ciao, buona sera.
Sono tornata con una storia, per chi non lo sapesse ho pubblicato nel mio profilo un'altra storia che però non è su Diabolik Lovers, chi si vuole accomodare faccia pure.
Niente premetto che non ho mai scritto sui Diabolik Lovers quindi abbiate pietà di me.
Spero che la storia vi piaccia, buonanotte.

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