Capitolo 10

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È passato un mese da quando Cordelia è morta e mia madre è rientrata a far parte della mia vita e un mese che io e Laito ci stiamo allontanando, o meglio lo sto allontanando, senza sapere bene perché.
Il fatto di averlo quasi perso ha creato in me ansia e stress più di quanto voglia ammettere a me stessa e l'idea di poterlo perdere di nuovo, per cause esterne non fa altro che allontanarmi da lui e difendermi.
La mia mente non concepisce quel dolore che ho sentito quando ha inalato l'ultimo respiro, era come se tutti i vinicoli che ci tenevano uniti si fossero spezzarti in milioni di fili rossi.
Mi accarezzo il ventre cresciuto, sorridendo debolmente e guardando la luna dal terrazzo enorme di Villa Sakamaki.
"Madre".
La sua presenza in questa casa mi rassicura e sapere di averla vicino durante la gravidanza mi fa piacere e sorridere: non mi sento più sola.
"Tesoro, pensierosa?" Domanda, accarezzandomi il volto, con fare dolce.
"Un po" Confesso, sconsolata.
"Madre come era mio padre?" Chiedo, mentre la vedo buttare giù un sorso di vino.
Sorride, per niente turbata dalla domanda e uno scintillio le illumina gli occhi verdi smeraldo.
"Tuo padre all'epoca era un uomo bellissimo, carismatico, duro lavoratore: io ero una semplice ragazzina, che faceva parte dell'alta nobiltà.
La classica situazione: io ricca e lui povero.
Mi ricordo che non si dava per vinto mai, sempre con un sorriso sbarazzino sulle labbra, molto simile a Laito in certi aspetti.
Ci siamo innamorati perdutamente, ma la mia famiglia non voleva assolutamente che una nobildonna come me stesse con uno di rango inferiore e mi proibirono di vederlo.
Il problema è che ero rimasta incinta e non poterono fare niente per me.
Mi affidarono segretamente a lui e il periodo in cui aspettavo te fu bellissimo, il più dolce di tutti.
Poi sei nata tu e sono iniziati i problemi per tutti e due" il suo sguardo si fa triste.
"Io avevo istinti omicidi e una voglia di sangue senza precedenti, tuo padre iniziò a bere.
Un giorno stanca di trattenere i miei impulsi ti ho abbandonata a lui e sono scappata via.
Poco tempo ho visto tuo padre affidarti alle cure di due genitori che non eravamo noi e qualche mese dopo è morto.
Soffrivo molto per la perdita tua e quella di tuo padre: il dolore che hai sentito quando Laito è morto era lo stesso che attanagliava il mio cuore e non mi stupisco che tu abbia paura ora a stargli accanto di nuovo.
È il motivo principale che mi ha portata a non amare più nessun altro uomo." Conclude, mentre lacrime cristalline mi ricoprono il volto.
"Ma tu sei giovane figlia mia e tutta una vita davanti: non puoi chiedere il tuo cuore adesso, Laito ha bisogno di te, soprattutto per affrontare il ritorno alla vita.
Essere riportati indietro non è una bella cosa e ora il suo cuore, la sua anima è piena di oscurità e tu devi essere la luce che lo ripoterà completamente alla normalità " dice mia madre.
Sospiro pesantemente e la ringrazio del consiglio.
"Buona notte tesoro".
"Notte madre".
Rimango nuovamente sola con i miei pensieri e sento delle mani prendermi per i fianchi: Laito.
Mi sposto infastidita  e lo osservo.
"Laito" dico cercando di non essere gelida.
Non ci tocchiamo da un mese e sembra che il mio corpo, la mia voglia sessuale si sia inibita anche difronte al Re delle tentazioni.
"Hana che fai in piedi a quest'ora?" Domanda.
"Nulla, tu?" Chiedo continuando ad osservare la luna.
"Niente."
Il nostro dialogo si interrompe e si crea un disagio e una tensione assurda.
Io guardo la notte, Laito guarda me.
Mi poggia una mano sulla coscia e mi irrigidisco.
"Hana parlami!" Mi implora disperato.
Il mio sguardo gelido si concentra su di lui.
"Cosa dovrei dirti?" Domando.
"Qualsiasi cosa!" Sbraita.
Rimango in silenzio e mi mordo la lingua per non parlare, visto che di cose, di spiegazioni gliele ne dovrei tante.
"Sembravi così felice quando tua madre mi ha riportato indietro, se avessi saputo che ti saresti ridotta a trattarmi gelidamente e con indifferenza sarei stato più contento di rimanere lì dove ero!" Mi dice, facendomi male al cuore.
"Non dire stronzate Laito" asserisco fredda.
"Maledizione guardami quando ti parlo!" Ringhia.
I miei occhi lo fulminano.
"Ma che avete da sbraitare nel bel mezzo della notte?!" Chiede Subaru.
"Brontolo fatti i cazzi tuoi e sparisci!" Ringhio furiosa.
Non se lo fa ripetere due volte e scompare.
"Facciamo due passi in riva al fiume, ti va?" Domando.
Lo vedo annuire e ci incamminiamo ad una distanza minima verso il fiume.
La luna si specchia nelle piccole onde del fiume, colorando l'acqua di un denso bianco, mentre le stelle brillano nel cielo e si riflettono nei suoi occhi, mozzandomi il fiato.
"Spiegami perché non mi consideri più; ho fatto qualcosa di sbagliato? Cosa?" Domanda esasperato e facendomi esasperare, così scoppio.
"Avevo paura va bene?! Avevo e ho tutt'ora paura di soffrire come un dannato cane bastonato!
Più ti allontano e più non sento l'ansia, lo stress di un'altra ipotetica morte!
Laito maledizione quando te ne sei andato ho sentito il mio intero corpo morire con te e io mi sono spaventata così tanto per questo nuovo tipo di dolore che ho pensato che fosse più giusto allontanarti.
Io non voglio soffrire così, sempre con l'ansia e la paura ad attanagliarmi il cuore e la mente.
Quando tu sei morto, ogni vincolo che mi legava a te si è spezzato, facendomi urlare dal dolore.
Non pensavo si potesse stare così male!" Sbraito senza fiato.
Lo vedo aprirsi in un sorriso dolce.
"Hai paura che ti abbandoni una seconda volta, è così Little bitch?" Domanda più tranquillo.
Annuisco.
"Baka! Sei proprio una baka! Farmi preoccupare così dal niente!
Little bitch non ho intenzione di lasciarti mai più, ovunque tu andrai io verrò con te, qualunque cosa tu faccia, io sarò con te: ora e per l'eternità.
Non devi temere piccola, io sono qui per te" mi confessa dolcemente mentre il suo discorso mi fa straripare in un mare di lacrime.
Mi stringe nel suo abbraccio possessivo e gentile, per poi appoggiare le labbra sulle mie, dando vita ad uno dei baci più belli che ci siamo mai scambiati.
"Non ti permettere mai più di andartene in quel modo! Se tu muori muoio anche io con te! Se tu soffri, soffro anche io con e per te" dico, piangendo.
"Shh piccola" mi tranquillizza, baciandomi la fronte.
Improvvisamente il mio corpo assopito, riaccende la fiamma e do vita ad un bacio più esigente, passionale.
Le mie dita fanno a finire tra i suoi capelli, le sua invece prendono a spogliarmi velocemente, adagiandomi nella tenera erbetta.
La brezza notturna mi rabbrividire e le foglie fredde sono in netto contrasto con la mia pelle accaldata.
Rimango in intimo, mentre occhi di volpe mi lascia bollenti baci sul corpo: parte dal collo e arriva al mio intimo, che toglie con i denti, facendomi ridacchiare.
La sua lingua gioca con il mio corpo, facendomi gemere: il suo respiro caldo si infrange contro le mie cosce e le mie gambe.
Lo sento infilarsi dentro di me con dolcezza,  quasi inaudita e mai provata prima, mentre il suo lato sadico e il mio masochista si uniscono: mi prende le braccia e me le porta in alto, bloccandomi i polsi, con le sue mani grandi.
"Mi mancava il tuo lato sadico" sussurro contro le sue labbra rosse.
"E a me mancava il tuo masochista e passivo" risponde succhiandomi un seno.
I suoi movimenti si fanno esigenti, violenti, passionali e lo sento bruciare contro di me, trasportandomi nel suo mondo di piacere.
Ho ceduto di nuovo alle tentazioni del Re delle tentazioni e non posso che esserne felice, mentre le sue fiamme mi divorano nel più ardenti dei fuochi infernali esistiti.
Gli mordo il collo, mentre faccio mia la sua linda calda e rossa, gemendo ad ogni suo colpo e rischiando quasi di soffocare con il suo sangue.
Mi lecco le labbra e unisco le nostre mani, sentendo l'orgasmo montare.
Esplodo nel più piacevole dei piaceri e gemo a voce alta il suo nome.
Si accascia al mio fianco con il fiatone e mi stampa un bacio dolce sulle labbra.
Tira fuori dal niente una coperta morbida e due cuscini.
"E questa?" Domando divertita, sdraiandomi, mentre lui mi circonda nel suo abbraccio.
"Sono pieno di risorse" risponde.
Rido e chiudo gli occhi.
La mattina il sole colpisce i nostri occhi e mi copro il viso infastidita.
"Laito spegni la luce!" Sbraito, girandomi dall'altra parte.
"Non posso spegnare il sole Little bitch" mi dice divertito.
Eh?
Apro prima un occhio e poi l'altro e noto che siamo in un prato.
Oh.
"Torniamo alla villa?" Domando, cercando i miei vestiti, non trovandoli da nessuna parte.
"Hai visto i miei vestiti?" Chiedo.
Lui annuisce e mi presenta i residui.
"Maledetti animali!" Ringhio.
"E ora?" Domando.
"Ti copri con la coperta" mi dice divertito.
"Cosa ridi?!" Sbraito.
Mi tocca coprirmi con la coperta, che arriva a malapena sotto il culo.
Sento un fischio di apprezzamento e non ho bisogno di girarmi per capire che il coglione è Ayato.
"Bel culo" mi dice anche Shou.
"Laito stammi dietro, per favore" dico imbarazzata, coprendomi il più possibile.
"Nel senso che ti piace prenderlo da dietro?" Domanda Kanato.
"No idiota! Ma tu poi cosa parli che sei pure vergine! Va a giocare con Teddy!" Ringhio.
"Cattiva"
"Laito se non la smetti di ridere e non mi copri il culo ti giuro sul Dio a cui non credo che ti taglio gli attributi!" Sbraito minacciosa.
"Mi fai toccare le tette?" Domanda Ayato.
Mi copro come meglio posso.
"No!" Urlo, dileguandomi alla velocità della luce.
Mi infilo dei vestiti velocemente e torno giù, decisamente più tranquilla.
"Già finito lo spogliarello?" Domande Ayato.
"Fanculo" rispondo, sedendomi al sole, bevendo un caffè.
Oggi fa particolarmente caldo, nonostante sia quasi dicembre.
Così decido di mettermi in costume vicino alla piscina e prendere un po' di sole, visto la mia pelle bianca.
Mi infilo un costume intero, a brasiliana e mi spalmo la crema solare, infilando gli occhiali da sole e chiudendo gli occhi.
Sento un fischio di apprezzamento e non rispondo: non mi interessa chi sia, voglio solo relax adesso.
Mi giro di schiena, abbassando le spalline del costume, sempre facendo attenzione a non farmi vedere nuda e mi rilasso.
Sto quasi per addormentarmi, quando una mano mi schiaffeggia il culo.
Il bruciore è istantaneo.
Mi ritiro su le spalline e mi levo gli occhiali.
"Chi è stato?!" Urlo furiosa.
Osservo i 6 fratelli con faccia indifferente.
"Voglio sapere chi è stato!" Sbraito, tenendomi la chiappa con la mano.
"Va bene allora significa che dovrò controllare di persona!" Sbraito.
"Laito ha un tocco che decisamente non ha niente a che fare con quello che ho ricevuto, quindi lo lascio perdere e poi ha la possibilità di schiaffeggiarmi il culo quando vuole..
Ayato, fa vedere le mani, subito!" Ringhio.
"Sei proprio la mia little bitch.. adoro quando riesci a riconoscere il mio tocco" mi dice emozionato Volpe.
Lo lascio perdere e osservo le mani bianche di Ayato.
"Avanti il prossimo!" Sbraito.
Continuo a controllare tutti, finché arrivo a Subaru.
"Le mani" Ringhio, vedendo che non le tira fuori.
"Subaru fammi vedere le mani".
"Ah ah! Trovato il colpevole!" Dico felice.
"Mi spieghi per quale cazzo di motivo mi hai schiaffeggiato il culo, facendomi anche male?!" Strillo furiosa.
"Hai un bel culo" risponde.
"E ti pare una buona ragione?!" Ringhio.
"Laito lo fa sempre" mi riprende per niente turbato il minore.
"Ma Laito è il padre dei miei figli e ragazzo! Lui può tu no! Osa di nuovo toccarmi con un dito e ti affogo!" Sbraito, rimettendomi sulla sdraio.
Chiudo gli occhi e mi spalmo altra crema, sentendo il sole picchiare alto.
Mi addormento sul lettino e mi pare di aver dormito per quelle che mi paiono ore.
Apro gli occhi a pomeriggio inoltrato e noto che mi sono scottata.
Sono rossa... come un peperone.
Vedo Laito venire sopra di me, tutto bagnato per il bagno in piscina.
"Little bitch sei un forno a microonde da quando scotti; ma ha messo la crema?" Domanda osservandomi.
"Due volte!" Dico, sentendomi meglio stando a contatto con il suo corpo bagnato, che da sollievo al mio asciutto e accaldato.
"Vieni, facciamo un bel bagnetto, almeno ti riprendi un po'" mi dice sorridente, prendendomi per mano.
Mi alzo, ma ricado sul lettino, barcollante, sentendo la testa pesante.
"Mi sa che hai preso una bella insolazione" dice Ayato.
Mi faccio accompagnare in piscina da Laito, a mo' di sposa, ma all'ultimo mi lancia in acqua e strillo.
Riemergo, sentendo il mio corpo bruciare per il dolore dell'impatto.
Mi sposto i capelli dal viso e esco subito dall'acqua spaventata a morte: essere buttata così in piscina mi rimanda a brutti ricordi.
Sembro un piccolo chiwawa, tremante e bagnata.
Non ho nemmeno il coraggio di urlare contro a Laito e occhi di volpe sembra accorgersene.
"Hana tutto bene?" Domanda.
Continuo a tremare e non gli rispondo.

#flasback
"Non so nuotare!" Strillo, rivolgendomi al vecchio prete.
"Esagerata, muovi quelle braccia!" Mi urla contro.
"Non sono capace!" Dico col fiatone.
Annego, sempre di più, quando all'ultimo vengo salvata da un ragazzo biondo: Luke.
"Siete dei mostri!" Urla il ragazzo, salvandomi praticamente la vita.
Il vecchio prete mi prende in braccio e mi rigetta in acqua, con violenza.
"Questo è perché non hai giurato fedeltà a Dio" mi dice duro, lasciandomi lì ad annegare.
Vengo salvata nuovamente dal ragazzo e lo ringrazio, sputando acqua.

#fineflshback

"Hana..." Laito mi richiama, svegliandomi dal mio sonno.
"Va via!" Strillo traumatizzata.
"Perdonami Little bitch non avevo intenzioni di ferirti" mi dice dispiaciuto Laito.
Non rispondo e evito rigorosamente il suo sguardo e quello dei 5 fratelli sorpresi.
In fondo si domanderanno come mai ho reagito in questo modo esagerato.
"N-non è colpa tua è solo che mi hai fatto tornare in mente scene orrende" mi giustifico.
"Piccola... hai voglia di parlami della Chiesa?" Mi pone quella fatidica domanda Laito.
Sospiro e annuisco, rientrando sta volta in modo tranquillo e pacato in acqua.
Un nuovo capitolo si sta per aprire e nuove colazioni si formeranno: non vedo l'ora.

Spazio autrice: vado di fretta; scusate gli errori se ci sono!
Buona lettura!

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