Nel bel mezzo della notte una voce dolce mi chiama, destandomi dal mio sonno.
Alzo gli occhi e intravedo nell'oscurità due occhi verdi brillare scintillanti e un sorriso apparentemente semplice.
Scuoto la testa e la sua voce mi chiama:
"Vieni piccolina" mi prende per mano e la seguo nel buio, fidandomi completamente di lei.
"Chi sei?" Domando.
"Nessuno" risponde.
"Devi pure avere un nome, no?" Domando stranita.
I suoi occhi glaciali mi fulminano.
"Qui gli ordini li dò io." Ribatte la donna.
Improvvisamente un lapsus freudiano.
"Tu... tu sei Cordelia" affermo dopo averla guardata profondamente.
"Perspicace ragazza, sono davvero felice di averti scelto come mia discendente." Mi dice.
Cosa?
"Come?" Chiedo stupita.
"Ti sei mai chiesta come mai siamo identiche?" Domanda furba, mentre mi trascina tranquillamente nel seminterrato.
La sua eleganza non ha fine.
Ho paura a sapere cosa mi dirà.
"A dire la verità si" Confesso.
"Non dirmi che sei mia madre..." dico terrorizzata, facendola scoppiare in una risata cristallina e genuina.
"Ovvio che no sciocca" mi rimprovera giocosamente.
"Ti ho scelta perché già sapevo il tuo destino, era tutto scritto.
Sei la figlia di mia sorella gemella e tuo padre era un semplice umano.
Il suo DNA ha prevalso, e tu sei nata umana, ma eri destinata a diventare una di noi; tua madre, mia sorella ha affidato la tua vita nelle mani del suo uomo, per poi scappare, per colpa della sua natura.
Non tollerava il pensiero di farti del male, quindi è fuggita, lasciandoti in balia di tuo padre.
Tuo padre era un'ubriacone, non riusciva a tenerti e allora un giorno ha deciso di lasciarti davanti ad una casa, dove i tuoi finti genitori ti hanno cresciuta." Conclude.
Mi fermo improvvisamente e mi manca l'aria.
"Ma... quindi ciò significa che io e Laito siamo... CUGINI?!" Strillo fuori di me.
Lei annuisce.
"Non è possibile!"
"Mia madre è ancora viva?" Domando.
"Certo e continua ad osservarti da lontano: tu sei sempre stata la sua piccolina, ti amava più di se stessa, più di me addirittura.
Ha seguito ogni tuo passo, ogni tua mossa e sapeva che in qualche modo eri legata a Laito.
Tu te ne sei dimenticata, lui pure, ma eravate soliti giocare insieme da piccoli, avevate un rapporto che andava oltre misura." Spiega facendomi entrare in una sala mai vista.
"Time out per favore.. troppe notizie" dico sconvolta.
Io sono incinta di mio cugino.... non posso crederci.
"A cosa ti servo io?" Domando.
"A uccidere i miei figli e vendicarmi di quello che mi hanno fatto" Ringhia.
"Non puoi incolparli per il gesto, non li consideravi mai!" Ribatto.
"Questo non sta a te deciderlo".
"Non voglio!".
"Si che vuoi e lo farai" mi ammonisce e ordina.
"No!" Urlo.
"Mi impossesserò del tuo corpo e agirò io per te" mi dice subdola.
"No!" Urlo così forte, da rompere i vetri della finestra.
La sua figura sparisce e mi ritrovo con 6 occhi addosso.
"Hana.." Reiji accende la luce e mi osserva.
"No! Non voglio!" Strillo fuori di me.
"Little bitch" mi richiama Laito, abbracciandomi.
Ritorno in me dopo pochi minuti e le parole di Cordelia mi rimbombano nella mente.
"Io.... io... io" balbetto.
"Devo parlarvi" asserisco seria più che mai.
"Sarà meglio che vi sediate, soprattutto i triplets"continuo.
Loro mi guardano e si accomodano.
"Cordelia mi è apparsa stanotte, non so credo sotto forma di spettro, non ne ho la minima idea ma mi ha rivelato cose che avrei preferito evitare" dico tremando.
"Nostra madre?" Domanda Laito.
"Laito, Ayato, Kanato.. sapevate che vostra madre aveva una sorella?" Domando.
Loro annuiscono.
"Si chiamava Amelia se non sbaglio" dice pensieroso Kanato.
Maledizione.
"E sapevate anche che aveva una figlia?" Chiedo.
Loro negano con la testa, ma Shou parla.
"Io si" risponde.
"Ma non l'ho mai vista" aggiunge.
"Sono io.. la figlia di Amelia sono io!" Esordisco.
Loro spalancano la bocca.
"Cosa?" Urla Laito sconvolto.
"Mia madre era una vampira, mio padre un umano.. tua madre, Cordelia, mi ha detto che da piccoli giocavamo sempre insieme, che avevamo già all'epoca un rapporto oltre misura...
Mia madre dopo poco è fuggita, per paura di farmi del male e mi ha lasciato a mio padre, ma mio padre era un ubriacone e non riusciva a tenermi, quindi mi ha abbandonata davanti ad un portone qualunque" spiego.
"Tu... la figlia di Amelia.. nostra zia... tu saresti mia.. mia..."
"Cugina"rispondo io al suo posto.
"Ho messo incinta mia cugina!" Sbraita.
"Hei bello non è colpa mia! Non sapevo niente di tutto ciò!" Rispondo irritata e nervosa.
Nel frattempo Reiji si ripresenta con un enorme libro polveroso e lo apre.
"Cordelia e Karlheinz hanno fatto tre figli: Laito, Kanato, Ayato.
Amelia e un tizio di cui non è scritto un nome hanno fatto... eh si, ha proprio ragione..
Il libro non mente, guarda" passa il libro a Laito e osserva il mio nome sotto quello di mia madre.
"Non posso crederci!" Sbraita nervoso, facendomici rimanere male.
"Perché nessuno di noi si ricorda di lei?" Domanda sconvolto Ayato.
"Perché avranno usato qualche potere e avranno rimosso i nostri ricordi" dice Reiji.
"Ma non avete ascoltato tutto" dico.
"Cioè?" Chiede gelido Laito.
"Vostra madre è tornata per impossessarsi del mio corpo e uccidervi.
Vuole vendicarsi per quello che le avete fatto" aggiungo.
"Non è possibile!" Sbraita di nuovo Laito.
"Laito piantala di dire non è possibile ogni secondo! " strillo nervosa.
"E soprattutto smettila di guardarmi schifato! Non pensavo di innamorarmi di mio cugino! Sei libero di andartene quando vuoi!" Urlo risentita.
Lui non risponde e mi osserva.
"Ho bisogno di pensarci qualche giorno..." dice gelido.
"Fra tutte proprio tu devi essere mia cugina?! Grandioso, davvero!" Strilla ironico.
"Maledizione io non ho nessuna colpa! Sono sempre io, cosa è cambiato?" Domando con le lacrime.
Il suo sguardo irritato e furioso mi fa male.
"È cambiato tutto." Mi risponde.
"Se intendi andartene dillo ora e mi organizzo di conseguenza: non voglio assolutamente che mio figlio cresca così allo stato brado.
Sono abbastanza grande da farmene una ragione se non lo vuoi più, ma saresti proprio un' ipocrita: cosa ti cambia? È figlio tuo e come tale dovresti prenderti le tue responsabilità! " Sbraito nervosa, piangendo.
Le mani mi tremano dal nervoso.
"Hana.." mi richiama stanco Laito.
"Non farlo, non dirlo.. non darmi false speranze Laito perché il mio cuore non lo regge più.
Prenditi le tue maledette responsabilità, dimmi che mi odi, dimmi che non mi vuoi più al tuo fianco, ma ti prego, ti scongiuro, non prendermi per il culo in questo modo, fai una scelta adesso, su due piedi.
Non mi interessa se hai bisogno di pensarci, io sono sempre la stessa, tu invece?" Domando mentre altre lacrime mi scorrono sul volto.
"Hana ho bisogno di pensarci davvero."
"Hai un'ora." Rispondo gelida.
"Sarà un po' imbarazzante spiegare al pargolo che suo padre è un maledetto codardo e un maledetto stronzo" Ringhio.
Si stropiccia la faccia.
"Laito cosa ti cambia? Senza tette è sempre senza tette, il fatto che hai una parentela con lei non cambia assolutamente niente" prova a farlo ragionare Ayato.
"Lo dici perché non è figlio tuo!" Sbraita.
"Magari fosse figlio mio!" Ribatte nervoso Ayato e mi stupisco.
"Mi prenderei le mie maledette responsabilità, fratellino.
Un figlio si fa in due e sarebbe disdicevole da parte tua mollarla così su due piedi, quando dentro di se porta un figlio tuo.
Hai sempre detto di voler dare tutto l'amore possibile a un figlio e ora che ne hai la possibilità ti tiri indietro?" Domanda Ayato.
"Ma lei è..." si interrompe.
"Lei è la tua maledetta donna e la madre di tuo figlio basta, smettila di fare il coglione!
Ti ama! Maledizione ma non lo vedi che la fai soffrire così?
Se OSI ripudiare lei e suo figlio considera la nostra fratellanza chiusa." Ringhia Ayato e spalanco la bocca.
Ayato mi osserva e così Laito.
"Morirei per avere una donna che mi ama come ti ama lei e tu pensi addirittura di ripudiarla... sei riprovevole" aggiunge Ayato; facendo cadere sempre di più la mia mascella.
Il mio sguardo incontra quello di occhi di volpe.
"Laito ho bisogno che tu consideri questa situazione con attenzione: non voglio accanto una persona che ci sta perché non ha nient'altro da fare." Dico.
"Sono sempre la stessa.. guardami e dimmi cosa vedi" gli prendo il viso tra le mani.
"Di mi se è cambiato qualcosa: se baciandoti non proverai più le cose che provavi prima di adesso allora mi farò da parte." Aggiungo.
Poggio le mie labbra sulle sue, chiudendo gli occhi e godendomi quelli che probabilmente saranno gli ultimi minuti insieme.
Mi stacco e lui mi guarda ancora con la faccia a pesce lesso.
Lacrime amare, rotolano giù dai miei occhi annacquati e mi allontano quasi scottata: non prova più niente per me..
Gli occhi degli altri 5 fratelli sono su di me, dispiaciuti come mai li avevo visti.
Faccio per andarmene, ma la sua mano mi prende per un braccio, sbattendomi contro il suo corpo e prendendo il viso tra le mani, baciandomi.
Il nostro bacio è disperato, salato, violento.
Ci stacchiamo col fiatone e i suoi occhi mi paiono diversi, decisi.
Lo tengo stretto a me: ho rischiato di perderlo per davvero.
"Non farlo mai più, non andartene mai più per favore" sussurro sul suo collo, singhiozzando.
"Ti chiedo scusa" mi dice serio, asciugandomi le lacrime e posando le sue labbra nuovamente sulle mie.
Le sue parole ora sembrano così sincere, ma quanto passerà prima che mi rifaccia del male?
"Ho intenzione di amarti così tanto da odiarti, da farti dimenticare pure il tuo nome" mi sussurra all'orecchio.
"Cosa ti blocca allora? Le tue parole mi sembrano piene di rabbia" dico, sentendolo stringermi con forza.
"Perché sono effettivamente furioso" risponde.
"Per cosa?" Chiedo.
"Tutto" risponde.
"Laito mi stai facendo male" dico.
"Scusateci" mi trascina per il braccio, portandomi nella sua stanza.
È pazzo, completamente.
Mi butta nel letto, spogliandomi e non capisco questo suo comportamento.
Entra dentro di me con forza, facendomi urlare di dolore, di vero dolore.
"Laito per favore fermati, non sei in te." Gli suggerisco dolorante.
"Sta zitta" mi riprende, per poi bloccarmi i polsi contro il cuscino.
"Laito basta!" Singhiozzo, sentendo male.
I suoi movimenti sono rudi, violenti: fuori controllo, completamente, ma nonostante mi stia facendo del male fisico, per non parlare di quello psicologico, gli prendo il viso tra le mani, baciandolo con trasporto e dolcezza.
Sembra stupirsi e i suoi movimenti si fanno più dolci.
"Non ti merito" sussurra su di me, fermandosi improvvisamente, mentre calde lacrime gli scorrono sul volto diafano.
"Non dire stronzate.. io ti amerò sempre e comunque Volpe" dico, baciandogli le labbra.
Si toglie dal mio corpo e si accascia al mio fianco, baciandomi la guancia.
Gli accarezzo dolcemente la chioma, ripensando a tutto quanto e non trovando una spiegazione.
La cosa che più mi preoccupa? Il fatto che Cordelia voglia usarmi per arrivare a loro; nonostante tutto, nonostante i litigi, i pianti, i Sakamaki sono la mia famiglia e ora che sono incinta ancora di più.
Mi alzo stanca dal letto cercando un modo per contrastare Cordelia e pensando ad Amelia..
È ancora viva eppure non si fa mia vedere.... il fatto di essere figlia di una vampira mi crea emozioni contrastanti.
Mi preparo una camomilla e prendo un libro mettendomi nella poltrona.
È pomeriggio inoltrato e Laito ancora non si è svegliato.
Sbadiglio assonnata, per poi percorrere lentamente le scale che portano alla mia stanza.
All'ultimo perdo equilibrio e se non fosse per una mano che mi prende al volo, sarei finita spiaccicata per terra.
"Tettona guarda dove metti i piedi" mi dice Ayato.
"Ti ringrazio Ore-Sama".
Sorride e scompare.
Stanca di camminare decido di teletrasportarmi in stanza.
Laito non è più nella camera, ma in bagno.
Birichina sbircio dalla porta mordendomi le labbra: è fottutamente sexy.
"Hai finito di spiarmi?" Domanda divertito.
"No, continua pure lo show" Rispondo.
Lui ride.
Lo lascio in pace e scendo.
Non mi rendo mai conto del tempo che passa qui dentro e mi ritrovo a tavola ad aspettare Laito, insieme agli altri.
"Cosa si mangia oggi?" Domando famelica.
"Pasta" risponde Reiji
"Per te in bianco, per noi al sugo".
Sento la mascella cadermi per terra.
"In bianco?!" Ribatto.
"Nemmeno quando ero malata i miei genitori mi davano la pasta in bianco maggiordomo!
Voglio il mio cibo!" Mi lamento, pestando un piede per terra.
"No tu mangi la pasta in bianco".
"Ma mangiatela tu! Non sono malata!" Inveisco contro Reiji.
"Golosona"'mi dice Laito, scompigliando i capelli e sedendosi accanto a me.
"Reiji non vuole sfamarmi!" Mi lamento come una bambina.
"Mhh profumi di buono" aggiungo mentre il mio naso viene stimolato da un delicato aroma .
Gli mordo una guancia.
"Niente smancerie a tavola!" Sbraita Shou.
"Shou fammi capire una cosa.. ma vai avanti a seghe?" Domando, spigliata facendo sputare l'acqua a Ayato che mi finisce dritta in faccia.
"Considerati un uomo morto Sakamaki" Ringhio, pulendomi la faccia.
"Perché questa domanda?" Chiede sorpreso il diretto interessato.
"E questo non si fa e quest'altro non si fa... hai intenzione anche di dire alla tua futura donna così?" Chiedo annoiata, rubando il piatto di Laito e mettendogli sotto senza farmi notare il mio.
Mangio velocemente la sua pasta e appena Volpe inforchetta la mia pasta, fa una faccia schifata.
"Hana!" Ringhia.
"La tua era proprio buona, complimenti allo chef" dico.
"Grazie!" Risponde Reiji.
"Rettifico questa pasta fa cagare".
"Ora Ayato... sei pronto a morire?" Domando.
"Cos?" Chiede .
"Corri" ribatto.
Si alza dalla tavola e parto per all'inseguimento sentendolo ridere come un matto.
"Ti sembra divertente?!" Ringhio.
Maledizione non ho fatto nemmeno due metri.
"Oh Gesù sono stanca!" Dico sfinita, mettendomi a sedere.
"Ma hai fatto tre passi!" Ribatte Subaru.
"Senti mestruato fatti gli affari tuoi" Dico irritata.
"Mestruato?!" Sibila.
"Hai ragione, meglio brontolo" aggiungo divertita.
"Cosa c'è di dolce?" Chiedo, bevendo.
"Non dirmelo: tiramisù"butto lì.
Mi arriva una coppa di tiramisù e la butto giù alla velocità della luce, sotto lo sguardo schifato dei presenti.
"Delizioso" asserisco felice.
"Ma ti sono già iniziate le voglie?" Domanda Laito.
"Probabile" rispondo.
Metto i piedi sul tavolo come di consueto, dondolandomi annoiata.
"Ah Laito domani non aspettarmi ho un appuntamento" dico, mangiando una fragola.
"Ma pure le fragole ora?" Dice sconvolto Ayato, ricevendo una ciabattata in fronte.
"Appuntamento? Con chi?" Domanda.
"Parrucchiere, estetista e shopping" dico.
"Ci diamo alla pazza gioia" Esordisce divertito.
"Esattamente!"
"Andiamo Volpe!" Lo prendo per mano, trascinandolo in camera, colpita improvvisamente da un buon umore.
Mi preparo per la scuola e scendo.
Arriviamo a scuola e mi precipito al mio banco, con Laito al seguito.
"Ikeda!" Urla fuori di se la professoressa.
Mi levo un cetriolo dall'occhio e la guardo.
"Si?" Domando innocentemente, sentendo ridere Laito di gusto.
"La classe le sembra un maledetto centro estetico?! Si leva quei cetrioli dall'occhio!" Urla fuori di se.
"Mi scusi prof ci deve essere uno sbaglio: ho controllato la mia agenda e le posso assicurare che a quest'ora ho la maschera per la pelle, ne vuole una anche lei?" Domando.
"Fuori Ikeda! Fuori immediatamente" Strilla.
Mi alzo stiracchiandomi.
"Si calmi, alla sua età non le fa bene essere stressata così.. problemi con il marito?" Domando furba, mangiandomi il cetriolo.
"Vada subito fuori!" Urla.
"Okay, okay, vado" dico riluttante.
"E lei Sakamaki, segua la sua rozza fidanzata fuori."
"Ma io che ho fatto?" Domanda Laito.
"Andiamo tesoro, vedrai che ci divertiamo" gli faccio un occhiolino maliziosa, vedendo la prof arrossire non so se dalla rabbia o meno.
"Quando il dovere chiama..." lascia la frase a metà e mi prende per mano.
Vado in bagno a sciacquarmi la faccia dai residui della maschera.
L'orario di lezione finisce e torniamo alla Villa.
"Hana... spiegami per quale motivo ti sei fatta una maschera nell'ora di italiano" mi dice Reiji severo.
Alzo le spalle.
"La mia agenda di beauty diceva così" rispondo.
Lui sospira e io mi infilo a letto, con Laito al seguito.
"Smettila di farm il solletico!" Sbraito divertita.
"Se no inizio a fartelo io in altri modi" ribatto maliziosa.
"Prego" mi dice.
Sento la sua mano sulla coscia e assesto uno schiaffo leggero sulla mano, in mezzo al buio.
"Maledetta! Mi dai sempre false speranze" dice deluso.
"Ha parlato!".
Rifaccio divertita, mentre le sue mani continuano a farmi il solletico.
"Avete rotto i coglioni!" Strilla Ayato, accendendo la luce.
Mi lamento con dolore.
"Ayato ti pare l'ora per accendere una luce?'" Sbraito alzandomi.
Fa un fischio di apprezzamento e alzo gli occhi al cielo.
"E a voi due rincoglioniti vi pare il momento di ridere?!" Continua.
"Vuoi ridere anche tu?" Domanda innocentemente il fratello.
"Oh fanculo" e sparisce.
"L'hai fatta grossa bitch chan" dice divertito, lasciandomi un bacio sulla tempia.
Sorrido e chiudo gli occhi.
Quando li riapro sono sopra di Laito con un coltello pronto a pugnalarlo.
Osservo il sangue che lo ricopre, il suo sguardo terrorizzato, deluso, le mie mani sporche e il coltello puntato su di lui.
Cosa ho fatto?!
Lascio cadere il coltello, tremando.
Ayato accende la luce e noto che tutto è coperto di sangue.
"Cosa cazzo ho fatto?" Dico tremante e sconvolta.
"Stavi per ammazzarmi Hana: eri fuori di te." Mi dice Laito.
"Io...io... io" balbetto sconvolta.
"Non mi sono resa conto di niente.. maledizione è Cordelia che mi manipola, non ricordo un accidente di quello che ho fatto!" Dico nel panico.
Mi porto le mani alla bocca, ma l'odore del suo sangue mi arriva al naso e mi guardo le mani sporche.
"Ti ho ferito? Stai bene?"domando avvicinandomi al suo corpo, notando che ha un profondo taglio sul petto.
Mi allontano come se scottasse e il mio sguardo si riempie di lacrime.
"Sono stata io.. sono stata io a farti del male" sussurro addolorata e fuori di me.
Vado a sbattere contro ogni mobile possibile, terrorizzata da me stessa.
"Little bitch sto bene!" Mi dice dolorante Laito.
"Stammi lontano!" Strillo, spaventata.
Mi sento sporca come non mai.
"Avrei potuto ucciderti... e l'ho quasi fatto: come posso?" Domando, singhiozzando.
Il mio lato umano vorrebbe stargli accanto adesso, quello vampiro masochista come è invece mi allontana sempre di più da lui.
"Come posso starti vicino dopo questo? Non ho più controllo su me stessa! Maledizione ti ho quasi ucciso!" Urlo fuori controllo, disgustata da me.
"Little bitch sto bene davvero! È solo un taglietto!" Mi dice Laito avvicinandosi.
"Ho sempre saputo che ti piace il dolore, che sei un masochista, ma non pensavo così tanto da voler morire giovane" dico.
"Non opporti a me, stupida, ti fai solo del male" mi dice nella mia testa Cordelia.
"Esci dalla mia mente maledetta!" Strillo tenendomi il capo.
Mi accascio al terreno dolorante, combattendo contro Cordelia.
"Hana.." Laito si mette accanto a me.
"Levatemelo di dosso! Non voglio fargli del male!" Dico con quel briciolo di umanità che mi rimane.
"Sei solo una stupida ad amarlo!" Mi dice Cordelia ridendo.
"Sta zitta!" Sbraito innervosita.
"Little bitch so che sei li.. " Esordisce con le lacrime agli occhi Laito.
"Vattene!" Gli urlo contro, allontanandomi.
"Smettila di opporti! O ti ucciderò io stessa!" Mi minaccia Cordelia.
"Non voglio! Togliti, vattene dalla mia mente!" Urlo disperata singhiozzante.
"Little bitch guardami" mi prende il viso tra le mani.
"Esatto vieni più vicino" sussurra con la mia voce Cordelia.
"Vattene ti prego" dico sfinita.
"Combattila, tu sei forte piccola mia" asserisce disperato ma convinto Laito.
"Sei solo un'ipocrita, non andrai da nessuna parte amando così..
Cosa ti ho sempre insegnato figlio mio?" Domanda tramite la mia voce Cordelia.
"Basta!" Singhiozzo.
"Non ce la faccio a vederla così.." dice Ayato con le lacrime, scomparendo.
Prendo il coltello e me lo infilo con forza in una coscia, preferendo ferirmi che far del male a lui.
"Sei una maldetta stupida! Dovevi uccidere lui, non te stessa! Non azzardarti a farlo mai piu!" Urla dentro la mia testa Cordelia, facendomi male, tanto male.
"Lasciami in pace maledetta bastarda!" Urlo così forte, da spaccare le finestre, mentre Laito mi guarda senza poter fare niente.
Questa è una battaglia che riguarda me e lei.
Crollo dal dolore e le lascio spazio.
I miei occhi diventano i suoi, la mia voce la sua, i miei gesti i suoi.
"Oh ma è anche incinta!" Nota divertita.
"Madre!" Ringhia Laito.
"Figlio mio, mi sei mancato" asserisce subdola.
Succede tutto così in fretta, da non capacitarmene nemmeno io.
Parto all'attacco e cerco di ucciderlo, ma vengo spinta al muro da Kanato.
"Madre basta!" Strilla Kanato.
"Ohh tesoro di mamma, canteresti una canzone mentre faccio fuori tuo fratello?" Chiede.
Kanato parte all'arrembaggio.
"Kanato no! Ricorda che è Hana! Porta mio figlio in grembo!" Urla Laito.
Maledizione!
"Sono qui! Amore mio sono qui!" Provo a strillare.
"Smettila di agitarti dentro, lui non ti sentirà!" Ribatte Cordelia.
All'improvviso un grandissimo potere mi investe, facendomi tornare momentaneamente in me: una donna identica a Cordelia interrompe la litigata, la guerra, con passo elegante e sicuro.
"Amelia" dice Shou, inchinandosi.
"Shou.. che piacere rivederti!" Dice sorridente la donna.
Più la guardo e più mi pare una dea.
"Zia" Dice Laito, seguito a ruota da Kanato e Ayato.
La donna mi porge gentile una mano, aiutandomi ad alzarmi e sorreggendomi.
"Figlia mia...." mi dice commossa.
"Madre..." sussurro con le lacrime agli occhi.
"Sei bellissima" mi dice, emozionata, accarezzandomi il viso.
Poggio il viso sulla sua mano e senza preavviso mi getto nelle sue braccia: non mi interessa se mi ha abbandonata, la sua natura l'ha portata a compiere tale gesto.
"Mi sei mancata madre" singhiozzo sul suo corpo, mentre lei mi accarezza dolcemente la testa, come solo una madre sa fare.
"È arrivata la guastafeste" dice con la mia voce Cordelia.
"Sorella... sempre ironica come al tuo solito" Ribatte divertita e per niente turbata la donna.
Osservo Laito, che mi osserva a sua volta, senza dire una parola.
"Lascia il suo corpo immediatamente povera piccola, farla sanguinare così, essendo anche incinta" dice irritata mia madre.
"Non costringermi! Sai che ho il potere per farlo! Non costringermi ad usare la magia!" Ringhia, perdendo la sua eleganza.
Sento la testa più leggera, e il mio corpo alleggerirsi, mentre il "fantasma"(?) di Cordelia ci appare davanti agli occhi.
Zoppico e striscio fino a Laito, mentre lui mi circonda nel suo abbraccio disperato.
"Stai bene?" Domando, con la lacrime agli occhi.
Lui annuisce e mi bacia le labbra.
"Siete patetici!" Ringhia Cordelia.
"Io li trovo perfetti invece" dice sorridente la sorella.
"Tu sei sempre stata sentimentalista" Esordisce la donna irritata.
"Tu no? Eri anche tu così prima che Karlheinz distruggesse il tuo cuore" le ricorda mia madre, mentre il volto dell'altra donna si rattristisce.
"Cordelia basta covare vendetta e odio contro i tuoi figli: guardali.
Sono la tua prole, la tua ragione di vita, perché ucciderli? Il fato ci ha donato questi bellissimi doni, perché farli fuori?
Mi ricordo che eri molto contenta quando sono nati tutti loro." Cerca di farla ragionare la donna.
Succede in un secondo, Cordelia parte all'attacco, colpendo Laito con il coltello.
"Laito! No!" Urlo fuori di me, togliendo subito il coltello.
"No!" Singhiozzo, pesantemente stringendolo.
"No no no! Laito guardami! Apri gli occhi!" Strillo, dandogli dei leggeri schiaffi sul volto.
"Laito no!" Stringo la presa su di lui, mentre lui mi accarezza il volto dolcemente.
"Ti amo" mi dice prima di chiudere gli occhi.
Lo sento distante, gelido, tutti i nostri vincoli si spezzano.
"Per favore no! Dio ti prego, lui no!" Strillo, spostandogli i capelli da viso.
"Amore mio..." sussurro affranta.
Perso per sempre.
Morto.
Andato.
Per sempre.
L'amore della mia vita.
Ayato, Kanato si stringono a me e affondo il viso nel loro abbraccio, condividendo lo stesso dolore.
Le mie mani non lo lasciano, continuo ad affogare nel mio dolore.
"Spostati piccola" mi dice mia madre, ma desisto ad allontanarmi.
"Voglio aiutarlo" continuo, ma non ho intenzione di abbandonarlo.
Vengo spostata da una forza sconosciuta che mi fa ringhiare e tremare.
"Non preoccuparti è magia bianca" mi tranquillizza mia madre.
La vedo spalmare del sangue sul petto di Laito, sentendola pronunciare parole in latino.
Ripete le parole più volte, con maestria.
Mezz'ora dopo di lacrime, sento un piccolo sospiro lasciare le labbra di Laito.
Lo osservo e noto che mi sta guardando.
Corro da lui e lo stringo nel mio abbraccio singhiozzante.
"Sei vivo... sei tornato da me.." sussurro, mentre lui mi lascia qualche bacio sul collo, tranquillizzandomi.
"Sarei tornato da te comunque" mi dice sorridente.
Della ferita infertagli da sua madre nemmeno l'ombra.
"Madre che gli hai fatto?" Domando, continuando a stringerlo, senza possibilità di muoversi.
"Ho pagato il debito della sua vita: una vita per una vita.." dice sorridente.
"Chi chi hai scelto?" Balbetto.
"Cordelia" risponde.
Annuisco e continuo a stringere Laito.
"Stai bene?" Domando.
"Preoccupiamoci di te Hana... dammi la gamba" dice, prendendo una garza e fasciandomi la coscia.
Zoppico verso mia madre e la stringo nel mio abbraccio stritolante.
"Hai salvato la sua vita e la mia: non ti sarò mai riconoscente come dovrei madre..
C'è qualcosa che posso fare per te?" Domando.
Lei annuisce.
"Riaccogliermi nella tua vita" mi dice.
Sorrido e la stringo di nuovo.
"Mi sei mancata mamma" dico, stampandole un bacio sulla guancia e tornando da Laito.Spazio autrice: 140 visualizzazioni.. ma state bene? Ma che vi è preso?! Hahahaha GRAZIE GRAZIE GRAZIEEEEEEEEEEEE VI AMO!
Vi lascio al capitolo e non commento.. troppo trash in un sol capitolo, la mia mente non regge.
Ovviamente è tutto inventato (ma no, perspicace eh?!).
Vabhe, ciao, buona notte e grazie per chiamo segue questo obbrobrio.
STAI LEGGENDO
Animals
VampireTutta la vita rovinata: un cognome, una disgrazia, la fine di un'esistenza e l'inizio ad un'altra. Sakamaki: boriosi puro sangue, sempre in cerca di possibilità, mostri centenari, dotati di un bel visino e un'anima dannata. Hana? La loro vittima. ...