<Mirko vieni anche tu?> mi chiese Sara.
La guardai seccato <Quante volte ti ho detto che prima di entrare in camera mia devi bussare?>
<Quanto sei antipatico!> disse lei sbuffando <devi venire sì o no?>
<Dove dovrei venire?>
<C'è Alessia fuori in giardino, oggi fa il compleanno non le vieni a fare gli auguri?>
<Non me ne importa molto> dissi riprendendo a fare quello che stavo facendo prima che mia sorella entrasse in camera.
<Cosa ti ha fatto esattamente?> chiese lei guardandomi adirata.
<Sara sto facendo altro in questo momento, dammi il tempo di finire e uscirò a farle gli auguri> dissi.
<Allora ti aspetto> si accomodò sul mio letto iniziando a dondolare il piede, segno di impazienza.
<Dannazione, d'accordo andiamo!>
Mi alzai, seguito dalla mia ombra perenne, e andai in giardino fermandomi di botto e venendo poi sorpassato da Sara, la quale si tolse il vestitino di seta che aveva a dosso.
Alessia era in piedi vicino alla piscina, il suo corpo perfettamente fasciato da un costume intero che, nonostante coprisse parte del suo corpo, la rendeva attraente da morire.
Deglutii, amareggiato dalle sensazioni che provavo ogni volta in cui mi trovavo costretto a stare nelle immediate vicinanze di Alessia; non era quello che avrei dovuto provare.Mi grattai il capo e le andai incontro <Ciao..> le dissi.
<Ciao..> rispose lei felice di vedermi.
<Be'.. tanti auguri> le dissi posandole un bacio sulla guancia, estasiato dal suo profumo, che non sentivo da tempo.
<Grazie...> rispose lei intimidita <questa sera ti unisci a noi?>
<Cosa fate?>
<Ho organizzato una piccola festa a casa mia, in giardino.. mi farebbe piacere se venissi anche tu..> disse lei speranzosa.
Sapevo cosa Alessia pensava di me, cosa provava per me; avevo sentito lei e mia sorella parlare diversi mesi fa, nascoste in camera di Sara, non avevo potuto farne a meno; non avevo avuto la forza di andarmene e l'avevo sentita mentre le confidava i suoi sentimenti per me.
Ero rimasto totalmente senza parole ma non ero comunque riuscito a sganciarmi da lì perché in fondo, anche se non lo avrei mai ammesso neanche a me stesso, la cosa mi faceva piacere; tuttavia, consapevole di ciò che provava, non potevo assolutamente assecondarla perché Alessia era per me come una sorella, al pari di Sara.<In realtà ho già un impegno al quale non posso mancare, per questo ti sto facendo gli auguri adesso..> le dissi.
<Ah..> disse abbozzando un fievole sorriso per nascondere la delusione al mio rifiuto <non fa niente, sarà per un'altra volta..> disse prima di andare verso una delle sdraio un po' più in là rispetto alla piscina.
<Mirko ma sei scemo?> mi chiese Sara guardandomi adirata.
<Perché?> le chiesi, anche se sapevo già cosa l'aveva fatta arrabbiare.
<Siamo cresciuti con Alessia e adesso non vieni neanche alla sua festa di compleanno? Ma che ti prende?>
<Senti Sara non ho tempo da perdere> le dissi guardando poi Alessia ancora una volta per poi avvicinarmi a lei <allora io vado, ancora auguri e buon divertimento per questa sera>
I suoi occhi furono attraversati da un miliardo di emozioni, dalla delusione alla rabbia e poi all'odio e alla frustrazione; me le ricordo chiare e limpide.
Il problema principale era che, da quando avevo sentito lei e mia sorella parlare, da quando sapevo cosa provava Alessia, non ero più riuscito a togliermela dalla testa; non passavano minuti in cui non riempiva i miei pensieri; era diventata onnipresente, più di quanto già non fosse.
Avrei tanto voluto essere presente ai suoi diciotto anni ma se le fossi rimasto accanto anche solo un altro secondo, avrei mandato tutto a puttane e non potevo permettermelo.

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Always my girl
RomantizmAlessia ha sempre avuto un unico obiettivo nella sua vita: andarsene da Maratea, un paese che le sta troppo stretto e nel quale si sente soffocare. Mirko ha da sempre desiderato entrare nell'Aeronautica militare. Alessia e Mirko hanno poche cose in...