ho bisogno di te

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Arrivai a scuola 5 minuti più tardi
:- mi scusi per il ritardo prof- dissi a lucifer passando dritta senza guardarlo negli occhi.
:-dovresti stare a casa- cerco di farmi capire.
:- sto bene- lo calmai
:- sicura?- chiese
Annui.
Continuò la lezione ma non lo stavo proprio ascoltando, ero intenta a sgranocchiare sul libro.
  Mi accorsi di aver disegnato due omini che si tenevano per mano.
Stavo per scoppiare a piangere. Lucifer si alzo dalla cattedra venendo verso di me, e  prendendomi il viso tra le mani per poi baciarmi, tutti ci guardavano.
:-luc..- cercai di dire.
:-non mi interessa, ti ho aspettata per secoli. Ti va di tornare a casa?- una lacrima mi rigo il viso.
:-non posso tornare li- dissi
:-chiamo meze,  ti porterà alľ Lux, appena torno andremo a fare una passeggiata ok? Quando ci sono i funerali?- chiese
:- sabato- un'altra lacrima mi rigo il viso.
:- fino a Lunedì prossimo non ti voglio vedere qui!- sembrava più un ordine che un consiglio. Tornò al suo posto. 5 minuti più tardi qualcuno apri bruscamente la porta.
:-so io cosa gli serve- meze appari sulla soglia. Con la sua solita grazie.
Mi diressi verso lei.
:- ci vediamo a casa- mi avverti lucifer.
Arrivati nelľ attico mezi ando nel angolo bar per mischiare varie bottiglie.
:- tieni tesoro, fidati ti serve.- lo mandaì giù tutto in un sorso.
:- ora riposati- mi porto nella stanza da letto del diavolo. Avevo bisogno di lui ma mancava ancora un ora.
:-che cazzo hai fatto alle mani?- domandò la ragazza.
Le ferite si erano riaperte
:-niente... sto bene.-  tornò dopo qualche secondo con un kit medico, mi disinfettò le mani, ma subito mi addormentai
:- senti brutta stronza, ti ho detto di sparire ok? Ho già la mia principessa, ed è 10000 volte meglio di chiunque donna, quindi sparisci-
:-chloe? Quella stronza, ma ľ hai vista? Come fai a preferire lei a me? dai andiamo in camera tua che ne dici?- aprirono la porta, cosi finsi di dormire.
:-esci subito, non osare disturbarla- ruggi lusy
:- madonna, dai fa schifo, ha pianto per un ubriacone- keit quella stronza. Mi alzai mentre lei era ancora girata, strinsi i pugni fino a farmi uscire di nuovo il sangue.  le arrivai alle spalle, e le toccai una spalla facendola girare, mi squadrò da testa a piedi schifata, le sorrisi e le tirai un bel pugno facendola cadere a terra.
:- brutta puttana come hai osato- chiese più schifata di prima
:- ha chi hai dato delľ ubriacone? Sai oggi non ti conviene- ruggi scendendo dalle scale arrivando difianco a lei, ruppi un bicchiere di vetro, sfreggiandole il viso, quello che più amava.
Si rialzo scappando, e quando mi rigirai notai il diavolo che mi guardava spaventato, per poi sorridermi e  abbracciarmi
:- ti amo- sussurro
:- anche io - risposi

innamorata del diavolo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora