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Ci trovammo davanti ad un immenso lago, gli alberi lo circondavano e i cespugli ne definivano il bordo.

<<Siamo arrivati>>disse.
<<É molto bello>>risposi.
<<Questo posto penso di conoscerlo solo io, di solito ci vengo quando ho voglia di restare solo o quando ho bisogno di pensare in santa pace>>disse.

Rivolse lo sguardo verso il lago, vidi i sui occhi cambiare espressione, come se quel posto gli avesse portato via qualcosa di importante, ma forse era solo una mia sensazione.
Quella sera faceva un caldo atroce e sembrava che Ian mi avesse letto nel pensiero, perchè iniziò a togliersi la maglietta nera attillata che gli metteva in risalto gli addominali.
Lo guardai imbarazzata e soprattutto confusa per quello che stava facendo.

<<Mi sono dimenticato di dirti, di portare un costume e i vestiti di ricambio>> disse.
<<Perché mai avrei dovuto portarli?>>chiesi.
<<Perché ora facciamo il bagno>>.
<<Ma tu sei tutto matto, non ci entro con te là dentro!>> ribattei.

Fece un passo verso di me fino a quando non gli sfiorai il petto con la punta del naso, non feci nemmeno in tempo ad alzare la testa per guardarlo; mi prese in braccio e mi portò in direzione del lago. Cercai di calciare per provare a liberarmi dalla sua forte presa, ma per un esserino come me sarebbe stato impossibile liberarsi. Vidi i suoi piedi entrare nell' acqua, i jeans che indossava prendevano un colore sempre più scuro man mano che avanzava. Quando sentii i miei piedi bagnarsi si fermò, mi mise giù, e mi guardò negli occhi.
Quella notte la luna era piena, e sotto a quella luce sembrava che i suoi occhi avessero cambiato non solo la sua espressione ma anche di colore, rispetto a poche ore prima.
Era immobile e silenzioso, come quando un predatore caccia la sua preda e la cosa era al quanto inquietante.

<<In questo momento ti affogherei>> dissi, sbattendo le mani sulla superficie dell'acqua.
<<Non credo che avresti tante possibilità con me>> rispose facendo un passo avanti.

E aveva perfettamente ragione, le mie possibilità probabilmente non esistevano nemmeno.

<<Seguimi>>disse, e si tuffò.

Mentre era in immersione, cercai di tornare a riva, ma dopo neanche tre passi sentii delle mani prendermi le caviglie e tirarmi nella direzione opposta e portandomi sott' acqua.
Avevo gli occhi chiusi, sentivo il corpo di Ian sopra il mio, era caldo e le sue forti braccia mi cingevano la vita. Volevo guardalo, d'istinto aprii gli occhi e vidi i suoi diventare di colore bianco perla, dopo averli guardati, comparve una luce molto forte da farmeli richiudere; dallo spavento mi divincolai dalla sua presa e tornai in superficie.
Pochi secondi dopo lo vidi riemergere e mi premette la testa contro il suo petto.
Ero pietrificata dalla paura, mi staccai da lui spingendolo con tutta la forza che potevo per allontanarlo da me; corsi fuori dall'acqua il più in fretta possibile e mi inoltrai nel bosco completamente fradicia senza guardarmi alle spalle.
Arrivai davanti al bar Gigi, e posai la mano sulla vetrina per riprendere fiato.
Nel frattempo uscirono gli ubriachi marci con ancora in mano i bicchieri pieni di birra. Li trovai a pochi passi da me, tutti e dieci che mi fissavano, iniziarono a camminare verso nella mia direzione e ricominciai nuovamente a correre verso casa.
Uno di loro, forse quello più sobrio, lasciò il gruppo ed iniziò a seguirmi e per distrazione, inciampai e caddi a terra, slogandomi la caviglia. Non riuscivo più a rialzarmi, mi faceva troppo male, ma almeno pensavo di averlo seminato, solo che non era così. Quando mi girai per controllare la caviglia, era alle mie spalle, con i pughi serrati e nei sui occhi vidi l'odio e la rabbia più profonda che una persona potesse mai provare. Non avevo nemmeno la forza di urlare, si mise a cavalcioni sopra di me, mi portò le mani al collo ed iniziò a stringere. Non respiravo, sentivo i battiti del cuore rallentare sempre di più, non riuscivo a distinguere quello che mi circondava e pian piano il buio stava prendendo possesso di me.
A un tratto riuscii a respirare, quando aprii gli occhi vidi il ragazzo disteso a terra a parecchi metri di distanza da dove mi trovavo.

XYODove le storie prendono vita. Scoprilo ora