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Passò poco tempo da quando mia madre uscì e non avevo idea di cosa avremmo mangiato per cena, dato che il frigo era completamente vuoto.
Nel momento in cui mi sedetti comoda sulla sedia, suonò quel fastidioso campanello.
Quando aprii la porta rimasi sorpresa, ma allo stesso tempo imbarazzata.

<<Ragazzi, stasera si mangia hamburger>>disse Emy, sventolandomi il sacchetto della spesa davanti al viso.

Senza che le dicessi niente entrò in casa e andò in cucina a spadellare.

<<Ma ciao anche a te>>dissi a bassa voce chiudendo la porta.

Ian era seduto sul divano con ancora il film in pausa, mi avvicinai per sedermi accanto a lui e vidi che aveva fra le mani un oggetto ai miei occhi al quanto strano...

<<Che cos'è?>>dissi avvicinandomi tutta curiosa.

Si voltò a guardami con quei suoi occhi magnetici e mi fece cenno con la testa di sedermi accanto a lui, senza dire una parola obbedii sedendomi qualche centimetro più in là. Le nostre gambe quasi si toccavano, sentivo il calore del suo corpo anche se eravamo vestiti, il mio desiderio in quel momento era possederlo lì, in quell'istante, in quella stanza.

<<Questa è una collana molto antica. Prima che nascesse l'uomo, la terra era abitata da degli esseri molto particolari, loro usavano queste collane per identificarsi, il colore blu era per il popolo dell'acqua, il verde per gli elfi, il viola per i mezzo sangue e il bianco per gli angeli; quando venivano attaccati insieme erano invincibili ma...>>.

<<Ma cosa...>>dissi.
<<Ma un angelo si fidò della persona sbagliata e tutti i popoli vennero sterminati >>.
<<Chi li ha uccisi?>>.
<<Cerbero>>ripose guardando la collana.
<<Deve esser stato orribile>>.
<<Già, sono morti bruciati, pochi sono sopravvissuti>>disse con voce profonda.
<<Ragazzi è pronta la cena>>urlò Emy dalla cucina rompendo il silenzio che si era creato.
<<Sarà meglio andare, prima che ci lanci una padella>>disse Ian alzandosi.

Diedi un primo morso al panino, devo dire che tutti e due erano molto bravi a cucinare.

<<Penso che l'esplosione di Chernobyl sia meno pericolosa di questo panino>>disse il fratello sorridendo sotto i baffi.
<<Tu invece di professione fai lo stronzo?>>rispose sua sorella.
<<Io non sono stronzo, sono realista>>rispose pieno di sé.
<<Se sei realista allora realizza che sei uno stronzo fumante>>sbottai.

Emy rimase stupita dalle mie delicate parole, e si mise a ridere per la faccia che aveva fatto suo fratello che nel frattempo aveva balbettato qualcosa come ripicca.

<<Ora ti coalizzi con lei?>>chiese a sua sorella a bocca piena.
<<Con tutta sincerità, Lia ha pienamente ragione. Dovresti imparare un po' di buone maniere e, fino a quando non la tratterai bene resterai fuori casa>>rispose.

Ero al quanto stupita che una sorella buttasse fuori di casa il fratello maggiore, ma con tutto il rispetto si meritava una piccola lezione di vita.

<<Ma io non l'ho mai trattata male>>disse con un tono innocente.
<<Caro fratellone, ho visto come ti sei comportato ieri con Lia mentre frugava negli scatoloni, e non sei stato affatto carino,quindi ora ne pagherai le conseguenze>>.
<<Non puoi esser seria>>disse Ian.
<<Invece lo sono, fino a quando Lia non mi dirà che ti sei comportato bene con lei, rimarrete insieme e non voglio sentire lamentele da nessuno dei due>>.

Mi soffocai.

<<Come scusa?>$le chiesi tossendo.
<<Dai Lia, hai capito benissimo>>disse Ian.
<<Ti prego, dimmi che quello che hai detto non é vero>>dissi rivolgendomi ad Emy.
<<Invece, a quanto pare, passeremo molto tempo insieme>>rispose il fratello.
<<Mia madre non lo farà mai restare qui>>dissi.
<<La convincerò>>rispose Emy.

XYODove le storie prendono vita. Scoprilo ora