cap.24 : un buco ,due buchi

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Arriva l’estate. Le sere d’estate sono magiche , quel silenzio e rumore di grilli ha qualcosa di immortale e poetico. Mia madre mi aveva abbandonata.  Se ne era andata non so Dove con il suo compagno e mi aveva lasciata sola a casa . Inizialmente mi sentii profondamente bene . Poi con la testa nel cuscino del divano , fissato il soffitto, pensavo come avrei fatto a camparmi . C’erano le bollette da pagare , 250 euro di luce e 180 d’acqua.  Ma oltre questo mi sentivo profondamente sola . Ero sola al mondo.  Avrei voluto tanto una figura materna a cui dire cosa mi passava in mente è chiedere com’era andata la giornata . Mi misi a piangere , di quel pianto silenzioso che quasi mi sentivo anch’io come se non esistessi. Andai al balcone e fumai una sigaretta, poi non so Vome mi addormentai.
Il giorno dopo dovevo vedere Randaj, un ragazzo della mia età che non vedevo da troppo tempo e che per l’occasione decisi di chiamare anche perché così mi aiutava a farmi , visto che da sola mi prendeva la stizza e non ne ero capace . Lui aveva dei soldi, io no e siccome anche nella fame più totale mi secca dipendere dagli altri , misi in moto quel trucchetto che ormai sapevo fare ad occhi chiusi .

Andammo in una famosa catena di trucchi . Infilai nella manica della giacca a jeans 2 rossetti e altri trucchi . Guardavo i prezzi e prendevo i più costosi . Andammo in un ristorante del centro dove c’erano 2 ragazze , figlie del titolare . Queste ragazze erano tamarrissime, le conobbi quando feci una cosa simile accompagnando un altro amico . Sempre con quel sorriso con malizia mi chiesero “che cosa hai oggi?”
Gli feci vedere tutte cose . “mi interessano solo queste 2 cose “
“aspetta che controllo il prezzo su internet” digitai il nome di quei trucchi e il prezzo che compariva  (e che mostravo loro ) lo dividevo a metà più il 15% . In totale per i trucchi che presero vennero 25€ .

Io e Randaj allora andammo nel quartiere di spaccio , comprammo le buste e poi ci dirigemmo all’università , dove lui era solito farsi . Veramente Randaj aveva smesso da un po e si stava facendo per l’occasione dopo che gli dissi quel giorno che io stavo andando a farmi . Mi sentivo tremendamente in colpa, cercavo di non pensarci .
Dopo kilometri a piedi, visto che l’università è distante , arrivammo . Randaj non si ricordava in che palazzo stavano i bagni Dove noi potevamo farci . Girammo a lungo e io quasi in scoppia , avevo il sudore che mi cadeva dalla fronte . Mi stavo stizzendo molto con Randaj, ci mancava poco e schizzavo prendendolo a parole . “Ehm, si mi sembra sia di là “ facemmo metri e metri di strada su e giù per le scale . “Ah no , di qua “ Finalmente ci azzeccò e trovammo i famosi bagni.  Io ero sudatissima, stavo da schifo. Sembrava avessi fatto la doccia con i vestiti . Ci chiusimo in uno stanzino che non era un bagno ma c’era un lavandino .

15 Anni: Erba, Trip , Eroina. La Mia Adolescenza Nella Droga #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora