La storia comincia a presentare contenuti maturi da questo capitolo in poi. E' a completa discrezione del lettore decidere se proseguire o fermarsi.
Gennaio 1985
Le sue labbra erano dappertutto su Mike, accarezzavano la linea della sua mascella e scendevano verso il collo, mentre lui chiudeva gli occhi e cercava di respirare, ansimando.
El si spostò lungo il suo torso nudo e lui deglutì, troppo preso dal desiderio e dal nervosismo, le sue dita strette attorno alla sua vita sottile, lei che sorrideva maliziosa.
La mano destra di El cominciò a scivolare giù lungo l'addome di Mike, il cui fiato si fece corto non appena lei cominciò ad accarezzare il suo membro già duro, attraverso il sottile materiale dei pantaloni del pigiama.
"Ti voglio così tanto, El", gemette Mike, pregando che lei gli desse sollievo, disperato di poter fare a modo suo con lei.
"Allora prendimi", rispose lei maliziosamente, il sopracciglio alzato, seducente. Mike quasi venne nei pantaloni per colpa di quel suo sguardo.
La prese bruscamente per la vita e la tirò sopra di lui, poi unì le labbra alle sue e premette stretti i loro corpi, in modo da poter sentire il suo calore contro il suo membro.
"Porca troia" gemette alla sensazione.E fu in quel momento che Mike Wheeler si svegliò, inzuppato di sudore, i suoi boxer e le sue lenzuola bagnate e appiccicose. "Oh cazzo" rabbrividì.
***
Karen Wheeler stava canticchiando serena in cucina, mentre preparava i pancake, quando venne improvvisamente spaventata dal suono di qualcuno che scendeva le scale così rumorosamente da sembrare un elefante.
La donna quasi non vide il figlio correre nel seminterrato, con quelle che sembravano le sue lenzuola in mano, da quanto veloce stava correndo.
"Michael, cosa stai facendo?" gli chiese tenendo in mano la ciotola, mentre Mike si fermava di colpo, un rossore lampante sulle guance pallide.
"Ehm... niente mamma, faccio solo il bucato." La sua voce uscì soffocata, prima di ricominciare a correre giù nel seminterrato, scomparendo alla vista della madre.
Karen alzò il sopracciglio e guardò nel punto da cui lui era appena scomparso. Lei non era stupida, e quella non era la prima volta che lui correva nel seminterrato con le lenzuola in mano.
Scosse la testa ma continuò a fare i pancake. Avrebbe voluto tenersi il suo bambino per un altro po', ma sembrava proprio che lui stesse crescendo, che a lei piacesse o meno.
Ted Wheeler entrò in cucina, chiaramente soddisfatto di aver potuto dormire fino a tardi, come ogni sabato. Karen lo guardò per un attimo, desiderando di poter fare la stessa cosa.
"Andresti a svegliare Holly tra un minuto e ad urlare a Nancy di alzarsi?" chiese Karen a suo marito, mentre versava un po' dell'impasto dei pancake nella padella. Poi lo guardò pensierosa, "Ah, e già che ci sei, questo fine settimana voglio che tu faccia una chiacchierata con Michael, sulla pubertà."
***
Una palla di neve colpì Mike al lato del viso, e lui perse quasi l'equilibrio dall'impatto. "Cristo, Dustin!" gli urlò, strofinandosi la testa mentre il gruppo rideva, tranne El che aveva cominciato ad accarezzargli il viso, in preda al panico.
"È una guerra a palle di neve, Mike! Non è colpa mia se sei distratto dalla tua ragazza!" lo prese in giro Dustin, evitando nello stesso momento una palla di neve lanciata da Max.
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The Life You Deserve || Mileven (Italian Translation)
Fanfic|COMPLETA| ATTENZIONE: CONTENUTI MATURI. Mike, Undici e il loro gruppo di amici scopriranno presto che l'adolescenza, a volte, può fare più paura di qualsiasi Demogorgone. Ma l'amore è una forza potente, e come tale, prevarrà. Scopri cosa succede do...