"Quindi, signor Tomlinson" un uomo di carnagione chiara mi si avvicina, un bicchere di champagne nella mano paffuta "un nuovo anno è arrivato, crede esso gioverà agli affari di entrambi?".
Rivolsi un sorriso cortese "mi spiace, lei è?".
L'uomo poggiò il delicato bicchiere di vetro sul piano del balcone in pietra "Desmond Styles, direttore, dall'inizio di quest'anno, del 'Times'.".
Copiai la sua azione "e perdoni la mia domanda, ma cosa sarebbe il 'Times'?".
Desmond sorrise beffardo "una rivista che tratterà di argomenti riguardanti persone illustri o celebri, sa, cose futili ma che alla gente, stranamente, interessa.".
Spostai lo sguardo, rivolgendolo alla lontana foresta che vedo ogni giorno dal mio balcone "e perché me lo sta dicendo, signor Styles?".
Styles sospirò "vede, signor Tomlinson, il suo giornale è molto conosciuto e apprezzato da persone in tutta l'Inghilterra, credo che una recensione positiva della mia rivista sull'edizione della prossima settimana possa dare inizio alla carriera della mia azienda. Di certo, non chiedo la prima pagina, anche solo un angolo a fine pagina.".
"E io cosa ci guadagno?" chiesi, senza voltarmi a guardare l'uomo "lei potrà acquistare un po' di fama con della mia pubblicità, ma io cosa avrei in cambio?".
Desmond si agitò sul posto, cercando una buona offerta.
Fece per parlare, quando una voce lo interruppe,"papà, mamma ti sta cercando".
Mi girai appena concluse la frase, ritrovandomi un ragazzo con dei buffi capelli ricci, occhi del colore della mia amata foresta e l'ombra di due fossette sulle guance.
"Harold, non ora." gli sussurrò il padre.
"Desmond" lo richiamai "chi è questo ragazzo?".
Il sottoscritto mi rivolse un sorriso timido "Harry Styles, signor Tomlinson, piacere di conoscerla.".
Ricambiai il sorriso, offrendogli la mano "il piacere è mio.".
Harry mi strinse la mano, per poi rivolgersi al padre, "mamma ti aspetta sotto.".
Desmond annuì, rivolgendomi uno sguardo "pensateci, Tomlinson." mi sorrise e andò via, lasciando lo champagne sul balcone.
Mi schiarì la voce cercando di attirare l'attenzione di Harry, e quando si girò verso di me, capì di esserci riuscito.
"Sì chiama veramente Harold?" chiesi sorridendo.
Lui sbuffò "no, mi chiamo Harry. Mio padre mi chiama Harold quando siamo in pubblico dicendo che è un nome importante, per gente grossa".
"Quindi lei non ama tutte le attenzioni e i prestigi di cui suo padre gode?".
Harry si guardò le scarpe, scuotendo la testa.
Quella scena mi intenerì.
"Le va di uscire uno di questi giorni? Facciamo un giro insieme e beviamo qualcosa" suggerì, sinceramente interessato al riccio davanti a me.
Harry alzò la testa di scatto "sul serio?" chiese, stupito.
Annuì.
Sorrise "mi farebbe molto piacere uscire con lei, ma-".
Alzai una mano per interromperlo "non esigo un no come risposta.".
Mi regalò un sorriso sincero "certo, si.".
Ricambiai il sorriso "ad una condizione.".
Per un attimo sembrò preoccupato "uhm- si, si, dica pure.".
"Non darmi del lei, è per gente noiosa" sussurrai "noi non siamo come loro.".
Ridacchiò divertito "va bene".
"Ci vediamo domani alle quattro del pomeriggio al parco vicino alla sartoria" gli feci un occhiolino "non tardare.".
Mi rivolse uno sguardo di sfida "non lo farò.".
N.A.
Ed è così che si incontrano per la prima volta, cosa nascerà tra questi due?
Beh, non credo che sia difficile da immaginare.
Tutti i capitoli della storia avranno circa 500/600 parole, non sarà molto lunga.
Alla prossima :)
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Immortal [l.s]
FanfictionLouis Tomlinson è un ricco direttore di un'importante giornale londinese, nessuno dei dipendenti ha mai visto il suo volto o tanto meno ne conosce il nome. Tomlinson nasconde un segreto, una vita molto più longeva delle normali aspettative. Mai una...