31 Novembre, 1870

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Riuscimmo a sopravvivere alla tempesta di neve e arrivare a casa.
Le cose da li in poi si fecero imbarazzanti.

"Vi va un tè? ci vuole proprio, con un tempo del genere" Hazel non aspetta nemmeno una nostra risposta che si dirige in cucina a fare solo Dio sa cosa, visto che da sola potrebbe bruciare i fornelli.

"Grazie mille per l'ospitalità, non dovevi, davvero" mormora Harry, sistemando il pesante cappotto sull'attaccapanni.

Lascio sfuggire un sorriso "non dovevo, ma volevo.
Fa come se fossi a casa tua".

Le guance di Harry assumono leggermente un colorito rossastro, che cerca di nascondere girandosi, fingendo di osservare un quadro.

"Andiamo in soggiorno, davanti al camino, la prima cosa di cui abbiamo bisogno è un po' di calore" aggiungo dopo una breve pausa, cercando di spezzare il silenzio imbarazzante che si era creato.

Harry annuisce leggermente, seguendomi per i corridoi.

Lo sento ogni tanto sospirare, sapendo che si sta guardando attorno, e sapendo che sta riconoscendo i quadri e le foto.

"Me lo ricordo questo!" esclama, guardando con occhi luminosi un quadro raffigurante una donna "è come me lo immaginavo: la collana di perle, i capelli castani..." si gira verso di me "chi è?".

Gli rivolgo un sorriso triste, per poi spostarlo sugli occhi dipinti ad olio della donna, "questa dolce signora si chiama Johanna, io la chiamavo Jay" racconto, senza lasciar cadere il sorriso.

Non gli avevo mai parlato di lei, non ci riuscivo.
Non ero pronto, lui era già a pezzi, non potevo procurargli altro dispiacere.

"Non hai risposto alla mia domanda" continua lui, guardandomi con tanto di occhi.

Gli sorrido dolcemente, lasciando perdere per un secondo gli occhi blu di lei e concentrandomi nei suoi verdi.
"Lei è mia madre" spiego "era una donna bellissima, come puoi vedere".

I suoi occhi sembrano quasi diventare tristi "perché parli al passato?".

Guardo ovunque tranne che il suo viso, concentrandomi prima sulla collana di perle di mamma, per poi passare alle mie scarpe bagnate.
"Lei è morta anni fa".

Harry non risponde, sbatte le palpebre un paio di volte e si gira verso il quadro, sorridendo leggermente "è davvero bellissima" sussurra "hai i suoi occhi, l'azzurro è il mio colore preferito".

Il mio è il verde, avrei voluto dirgli.

Dopo qualche attimo di silenzio, sento la sua mano prendere la mia, accarezzandone il dorso col pollice, lentamente e delicatamente.

Lo ringrazio mentalmente, parlare di lei non è facile, non lo è mai stato.

"È stato uno shock per me" continuo, senza smettere di guardarla "ero molto giovane: avevo diciotto anni, non pensavo sarei riuscito ad andare avanti senza di lei.
Avevo solo lei, e in un battito di ciglia, se n'era andata.
Ereditai l'azienda di famiglia e tutto il patrimonio, ma io non lo volevo, non volevo soldi o fama, volevo solo averla accanto" sospiro, stringo la mano di Harry un po' più forte "ma ho dovuto farlo, era ciò che voleva".

Harry non dice niente, nessun "mi dispiace" o "lei sarà sempre nel tuo cuore", mi stringe semplicemente la mano, accarezzandola ogni tanto, guardando mia madre con un sorriso.

Volevo ringraziarlo per questo, così lo feci.

"Grazie" sussuro, guardandolo con un sorriso sincero.

Mi guarda con sguardo confuso, inclinando la testa, quasi come un bambino "perché?".

"Perché non hai detto nessun 'mi dispiace'.
Quando morì, tantissime persone che prima non mi consideravano sono venute da me dicendo un secco 'mi dispiace', o mi abbracciavano con gli occhi lucidi. 'Povero ragazzo' dicevano 'era così giovane, condoglianze'.
Ma non si sono mai degnati di venirmi a trovare, darmi conforto, credendo che un mi dispiace potesse risolvere tutto."
Harry si morde il labbro, con la testa ancora inclinata, aspettando che continui.
"Tu invece non l'hai fatto: non provi pietà per me, ma sei qui, in questo momento, e mai qualcuno mi ha consolato come lo stai facendo tu in questo momento" indico le nostre mani.

Abbassa la testa, guardando la sua mano intrecciata alla mia con le guance leggermente rosse.

"So cosa si prova" spiega lui "io i miei genitori non li ho mai conosciuti".

Spalanco gli occhi.
Non avevo mai pensato alla vita recente di Harry, concentrandomi solo sul passato.
Cosa ha fatto, da quando è morto? Cosa è successo? Con chi è cresciuto?

"Vuoi parlarne?" chiedo, rafforzando la presa.

"Magari non qui" risponde con un sorriso "i corridoi mi mettono ansia".

Alzo gli occhi al cielo e lo guido verso il soggiorno, trovandolo con il caminetto già acceso e con le tazze da tè fumanti sul tavolino.

Ci sediamo sul divano in pelle, gli porgo una tazza e ne prendo una a mia volta, sistemandomi meglio per poterlo guardare negli occhi.
Prende un sorso della bevanda calda, poi fissa lo sguardo sul mio viso.

"Sono cresciuto in un orfanotrofio, non era nemmeno male, a dire il vero: le donne che si prendevano cura di noi erano gentili, i letti erano morbidi e il cibo era buono.
Mi ero pure fatto degli amici" abbassa lo sguardo "ma tutti prima o poi mi lasciavano, pure il mio migliore amico, si chiamava Niall, mi aveva promesso che non se ne sarebbe mai andato, e, se l'avessero adottato, sarebbe venuto a trovarmi ogni giorno" sorride al ricordo, incontrando di nuovo i miei occhi "come probabilmente avrai capito, non lo fece.
Fu adottato quando io avevo otto anni e lui nove da una famiglia di origine francese che si era stabilita a Londra da qualche anno, i primi due mesi mantenne la promessa, venendomi a trovare ogni giorno, mi raccontava di come fossero fantastici i suoi genitori e le sue due sorelle.
Poi non venne più per non so quale motivo" sospira, prende un altro sorso di tè e posa la tazza sul tavolino in legno "rimasi in quell'orfanotrofio fino ai miei diciotto anni, dovetti cercare un lavoro e un appartamento." mi guarda, un sorriso fa capolino sul suo volto "poi sei arrivato tu".

N.A

Harry 2.0 ci parla finalmente del suo passato, ve lo aspettavate?
scusate, come al solito, per i tempi che impiego per aggiornare, non ho scuse per questo.
avete ascoltato fine line? e lp1?
cosa ne pensate?
have a good day and tpwk🌻

Immortal [l.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora