Capitolo 12

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I mesi successivi trascorsero incredibilmente sereni.

Kathleen legò molto di più con le sue compagne di dormitorio e con Malfoy sembrava non ci fosse più quell'astio che si era creato i primi giorni di scuola.

Anche con Harry, Ron ed Hermione aveva legato di più. Quando avevano lezione insieme si fermavano sempre a chiacchierare.

Kat era felice che tutti parlassero con lei senza fare menzioni su suo padre. Il suo timore più grande era quello che, una volta ad Hogwarts, sarebbe stata giudicata male solo perché suo padre era in prigione.

Ma per una volta fu felice di essersi sbagliata.

Quel giorno era una fredda mattina di novembre. Kathleen era nella Sala Grande insieme a tutti gli altri studenti, quando centinaia di gufi cominciarono a volare in giro per consegnare la posta. La ragazza alzò lo sguardo con scarso interesse. Non aveva mai ricevuto nulla per posta, dato che, a parte suo padre, nessun parente aveva mai voluto sapere di lei.

Ad un certo punto però si sentì becchettare leggermente la mano.

Abbassò gli occhi e si trovò accanto la sua piccola civetta marrone, Moony, che teneva nel becco una busta.

Kathleen la prese e poi divise un pezzo della sua colazione con Moony, che poco dopo volò via soddisfatta.

La busta che aveva consegnato non aveva mittente, era anonima.

Kat la rigirò tra le mani, indecisa se aprirla o meno, poi la curiosità ebbe la meglio.

Aprì la busta aiutandosi con un coltello e dentro ci trovò una pergamena in bianco.

"E' uno scherzo" Sussurrò osservandola, poi un altro pezzo di carta, molto più piccolo, sbucò fuori dalla pergamena ripiegata. Questa volta però, su di esso c'era scritto qualcosa.

Kat si accorse che quello che aveva ricevuto stava attirando un po' troppe occhiate, quindi si alzò e si diresse alla sala comune, dove a quell'ora non c'era nessuno.

Aveva lezione quella mattina, ma decise che per quella volta la scuola avrebbe aspettato.

Si sedette sul grande divano verde posizionato proprio al centro della sala, poi riprese in mano il foglietto. Era scritto con una calligrafia molto disordinata. Capì che era un biglietto che era stato scritto in tutta fretta.

"Per attivare la mappa: Giuro solennemente di non avere buone intenzioni

Per chiuderla: Fatto il misfatto

Trovalo."

Kathleen girò il foglietto alla ricerca di una firma o qualcosa che facesse capire chi fosse il mittente, ma non trovò nulla.

Aveva un presentimento però, ma non poteva essere... Non voleva illudersi.

La cosa giusta da fare in quel momento sarebbe stata andare da Lupin e mostragli quel messaggio, ma questa volta Kat sentì che quella era una cosa che doveva fare da sola.

Prese la bacchetta e appoggiò la punta nel centro della pergamena.

Inspirò profondamente, poi esclamò: "Giuro solennemente di non avere buone intenzioni"

In quel momento la pergamena che fino a poco prima era vuota iniziò a riempirsi e a formare parole e disegni.

Kathleen lesse le prime parole che si formarono per intero: "Ramoso, Lunastorta, Felpato e Codaliscia sono orgogliosi di presentarvi: La mappa del Malandrino"

Rimase a bocca aperta, sotto shock per quello che aveva appena scoperto.

Si ricordò di quella volta che Lupin le raccontò di una mappa che aveva inventato insieme ai suoi migliori amici James Potter, Peter Minus e suo padre Sirius.

Era una mappa in grado di mostrare chiunque si muovesse nel castello ma, a detta di Remus, era andata perduta.

A quel punto Kat andò per esclusione. Lupin di sicuro non poteva averle mandato la mappa, James non c'era più, di Minus si erano perse le tracce da anni e mezzo mondo magico lo dava per morto... Rimaneva solo una persona che poteva avergliela mandata e che doveva per forza rimanere nell'anonimato.

"Non è possibile" Sussurrò accarezzando il foglio in cui erano state scritte le istruzioni per usare la mappa

Kathleen rimase per qualche minuto a fissare il vuoto, intanto che nella sua mente regnava il caos. I pensieri le turbinavano in testa senza sosta.

Suo padre le aveva fatto avere la mappa, voleva che trovasse qualcuno, gli serviva il suo aiuto.

Era riuscito a mettersi in contatto con lei, correndo un rischio enorme. Non poteva deluderlo. E se questo suo aiuto sarebbe servito a provare la sua innocenza, allora avrebbe fatto qualunque cosa.

Kat riprese quindi il controllo dei suoi pensieri e, determinata al massimo, iniziò ad osservare la mappa.

"Chi devo trovare papà..." Sussurrò osservando ogni movimento che la mappa del Malandrino mostrava.

Nel castello però sembrava non ci fosse nulla di sospetto. Si spostò quindi ad osservare la zona esterna e a quel punto a Kathleen sobbalzò lanciando quasi in aria la mappa.

La riafferrò subito, convinta di avere letto male. Invece, proprio nel giardino di Hogwarts, vicino ad un grande albero, la mappa segnava la presenza di Peter Minus.

Kat allora capì tutto.

Suo padre era stato avvistato vicino alla scuola perché anche lui era sulle tracce di Minus ma, avendo mezzo mondo magico e Dissennatori alle calcagna, allora aveva chiesto aiuto alla figlia.

Era talmente assurdo quello che stava succedendo che Kathleen rimase seduta per un po' con la testa fra le mani.

Peter Minus, il traditore dei Potter e il responsabile della condanna di Sirius era lì e lei doveva trovarlo e fare in modo di fermarlo.

Inspirò profondamente, cercando di mantenere la calma, poi puntò di nuovo la bacchetta verso la mappa.

"Fatto il misfatto" Disse, facendo tornare la mappa una comune pergamena vuota.

Poi la ripiegò, la mise in tasca e si diresse velocemente verso il punto in cui, a quanto pare, si nascondeva l'uomo che gli aveva rovinato la vita...

KathleenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora