Quando di notte torni a casa da solo in macchina, hai mai pensato di andarti a schiantare? Io sì. Più di una volta. Mentre lo penso, immagino anche il mio funerale. Tutti i miei familiari. La mia ragazza. I miei amici. I miei colleghi. Tutti lì. Come fossi una celebrità. "Era così un bravo ragazzo". Tutti presenti allo spettacolo. Magari tutti no. Qualcuno mancherebbe sicuramente. Mi immagino mia madre con gli occhi lucidi a chiedersi il perché. Mio padre con lo sguardo fisso a terra. Mio fratello distrutto dalle lacrime. Sì, forse lui ne risentirebbe più di tutti. Mi piangerebbero per circa una settimana. Qualcuno anche meno. Poi tornerebbe tutto come prima. Ognuno per la sua vita. Come se nulla fosse successo. La mia ragazza sicuramente chiamerebbe suo figlio D., in mio ricordo. Stasera vado a ballare. Magari ritornando a casa mi ricapita. Di ripensarci. Mezzo ubriaco. Il buio. E sbam. Contro il guard rail. Poi le luci blu. Le sirene. L'autostrada bloccata. La coda anche alle tre di notte. Qualche automobilista mi manderebbe anche a quel paese. Il telefono dei miei che squilla nel cuore della notte. Il silenzio con gli occhi sbarrati di mia madre. Cazzo vorrei proprio farlo. Mi devo solo convincere. Stasera. Stanotte. Mancano poche ore. Devo trovare il coraggio. Poi non capita a tutti di morire lo stesso giorno in cui si è nati.
