Capitolo 13

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Sono pronta per la scena. Ho una esibizione adesso, poi pausa e poi ancora un'altra. Spero che però Kostas sia di parola e venga. Se non lo farà per me sta bene così. Nel senso, la mia parte l'ho fatta, adesso sta a lui. Non so cosa avesse ieri, l'ho visto un po' troppo silenzioso. Di solito si lo è stato, ma ho percepito qualcosa. A volte è come se capisse i miei silenzi, non insiste, non fa domande stupide. E neanche battutine. Rispetta i miei silenzi, che sono tanti. Mi ha un po' evitato ieri, forse farsi vedere con una escort lo ha turbato, anche perché se ne è andato via quasi subito. Per la prima volta speravo mi chiedesse qualcosa. Fare un po' di conversazione, non so..
Non mi aspetto niente stasera, tanto sono abituata alle false promesse. A quelli che ti dicono "a domani" per zittirti e poi il giorno dopo non ci sono mai.
Come tutti i ragazzi che ho conosciuto prima di lavorare qui, uscivamo un po' di giorni, mi scopavano in qualche parcheggio isolato, poi mi riaccompagnavano a casa.
Baci sulle labbra. A domani.
Sparivano. Quel domani non ce mai stato, ed io mi sentivo sempre sbagliata, col cuore a pezzi, pensando che allora non era solo un vizio di famiglia, non solo mio zio era porco, ma purtroppo con lui il domani c'era sempre.
"Ei Diama tocca a te" mi dice Elettra. "Ma che hai? Ti vedo un po' scossa"
"No niente, forse ieri mi sono esposta troppo e ora ho l'ansia"
"Non ti seguo.." mi dice. Faccio un respiro profondo e le dico tutto quello che ho fatto quando sono uscita da qui, ieri mattina. Kostas. È una ossessione cazzo. Lo voglio talmente tante volte che veramente mi chiuderei una serata in camera senza mai scendere.
"Oh benone, sei pazza! Ma che ti salta in mente?" mi dice.
"Non lo so, ho seguito il navigatore, non volevo andarci giuro. Però è sembrato come se dovessi andarci, non te lo so spiegare.." dico sistemandomi il rossetto rosso fuoco come i mie capelli.
"Quindi che hai risolto? Speri di vederlo entrare da quella porta?"
"Beh un po' si, anche se non ci rimarrei male se non venisse, ceh. È un uomo come tutti gli altri, solo col cazzo più grande ed è un po che non godo come si deve, quindi spero venga e mi sbatta come le persiane delle finestre quando fuori c'è una bufera" dico e mi tiro su guardando la faccia della mia amica che scoppia a ridere.
Usciamo e mentre lei va al bar a chiacchierare, io salgo sul palco, iniziando la mia esibizione.
Quando sento la musica, mi dimentico di tutto, è la fedele compagna della mia vita. Ballo, rido, canto. È come se tutti i problemi sparissero. Mi concentro solo sulla melodia e le parole. Infatti mentre ballo non penso più a Kostas, no. Guardo in giro si, perché il mio lavoro mi impone di guardare gli occhi degli uomini mentre mi struscio. Bruciano, dalla voglia di sdraiarmi e possedermi, ma no stasera sto aspettando una persona. Se mi darà buca giuro lo mando a fare in culo. Mi scopo pure i poveracci. Sti cazzi, uno strappo alla regola. Finisce la musica e scendo tra apprezzamenti, applausi e fischi per il mio culo quando passo.
Un ragazzo mi tira un po' bruscamente seduta sopra di lui, non posso dire neanche niente se non un: "ei piano"
Ma lui fa finta di niente e se la ride mentre mi mette la mano sul seno. Sono abituata, ormai. Non gli do peso. Palpa un po', muovendosi sotto di me. Finisce male, malissimo. Sento la voglia, ma è ancora presto, se viene Kostas poi?
No ma non ci ho pensato per niente, nono.
Sento una mano circondarmi il braccio e tirarmi su più delicatamente dello strattone di prima.
Lo guardo. Kostas.
"Scusa eh ma la signorina è già prenotata" dice non facendo uscire neanche una emozione da quel viso così burbero che mi fa bagnare solo nel guardarlo.
"Ma che cazzo vuoi? C'ero prima io" dice il ragazzo.
"Dispiace ma ho già pagato" dice e mi porta via.
Lo seguo al bar. Si siede e mi avvicino.
"Grazie.." dico.
"E di che? Si vedeva che non volevi" ordina due prosecchi.
"Beh aspettavo te.." mi lecco le labbra guardandolo.
"Te lo avevo detto che venivo, mantengo sempre le promesse" mi passa un bicchiere. Sorrido e do un sorso. "ti ha trattato male?"
"Beh uno che mi mette le mani nelle tette senza che glielo dica io non e che mi ha trattata proprio benissimo.." rispondo.
"Vuoi che gli strillo?" mi dice. Spalanco gli occhi. Che cazzo ha detto? Vorrebbe prendere le mie difese? No dai non ci credo..
"No ma che non è necessario, davvero.. Faresti un casino Kostas, meglio di no" dico e guardo da un'altra parte. Perché dovrebbe farlo? Lui deve solo scoparmi e basta, non deve fare altro. Anzi che gli concedo un po' di conversazione.
"Ho detto qualcosa di sbagliato?" finisce di bere.
"No ma che, tutto apposto" rispondo e poso il bicchiere sul bancone. "ma veniamo alle cose serie.." mi avvicinò mettendomi tra le sue gambe. Mi lascia fare. Gli faccio i grattini sulle gambe, piano e lo guardo negli occhi. Mi mordo le labbra e mi avvicino al suo orecchio.
"Ti voglio Kostas.. Dentro di me.." sussurro.
Respira, glie è piaciuto che glielo avessi detto. Lo sento che mi vuole anche lui. Poi ora ho la pausa quindi, potrei sentirlo di nuovo e godere come una riccia.
Gli passo una mano tra i capelli, lui non mi tocca.
"Perché tu non mi tocchi mai?" dico non staccando mai gli occhi dai suoi.
"Ti rispetto" risponde solo. "Non mi va di farti passare come una puttana, che sta qua a farsi toccare da tutti, come un oggetto mh"
"Ma lo sono.." dico.
"No non lo sei, sei una ragazza punto. Certo, che scopa un po' di più delle altre ma non mi permetto di fare cose che potrebbero far pensare male" mi dice.
No, ceh, no. Che cazzo dici? Questo deve essere impazzito. Ma come se ne esce? Ma toccami, strappami tutto, possiedimi senza pietà cazzo.
"Allora andiamo su.." dico.
Annuisce e si alza. Lo prendo per le mani, lui dietro di me, quasi attaccato. Sento una sensazione forte, un calore che mi pervade il corpo, non mi sono mai sentita così, giuro. Forse è la sua vicinanza, il suo testosterone, il suo profumo che mi manda ai matti. Mi fa prendere le vampate come una donna in menopausa, il che a volte è un bene, perché così capisco che lo voglio, non è un capriccio, ma è un male, questa cosa non porterà niente di buono, visto che non ho mai scopato con un uomo più di due volte, solo col mio ex ragazzo ma voglio dire, era il mio ragazzo, e ancora non scopavo qui, ballavo soltanto. È la terza volta che me lo porto di sopra. No, devo darmi una calmata. Ma non ce la faccio e come una calamita, mi piace come mi sento quando sono vicino a lui ma che cazzo di casino, vaffanculo Diamante.
Entro in camera e lui mi segue. Mi giro, davanti a lui e inizio a slacciargli la camicia. Gliela tolgo e lui collabora. Mi mette una mano sulla guancia sfiorandomi le labbra col pollice. No, non devi baciarmi. Giro un po' la faccia, mentre lui mi guarda e mi abbasso, calandogli i pantaloni. Passo la bocca sulle sue mutande e lui sospira, mettendo una mano sulla mia testa. Gli graffio un po' i fianchi, con gli indici nelle mutande e tiro giù. Posso vedere la sua pelle d'oca, si. Non gli faccio schifo. Mi inginocchio, e inizio a baciare il suo membro e dare sfogo alla mia passione, facendogli sentire quanto cazzo l'ho voluto in questi giorni, quanta voglia ho di mostrare a chi se lo merita il mio fuoco. Glielo tengo e me lo infilo in bocca, sempre guardandolo, lo scopo con la bocca e a lui piace, perché mi guarda e geme di piacere.
Mi tiene per i capelli e stringe un po' perché così non mi danno fastidio e non li ho sempre in bocca, sono impegnata in altro. Lo faccio entrare ed uscire, sempre più veloce e lui fa i versi di piacere. Stringe le palpebre mentre succhio più forte, si lo stavo aspettando da parecchio. Sospira e mi spettina ma non gli do peso, fai quello che vuoi ceh, per ora sono tua, puoi farmi tutto quello che ti pare.
"Vengo.." sussurra. Non mi fermo no, lo voglio sentire dentro la mia bocca, perché so che prima o poi questa cosa finirà.
Cesserà di venire qua, io smetterò di cercarlo e non ci vedremo più, prima che questa cosa non porti a nulla di buono.
Fa un respiro e mi viene in bocca. Lo succhio tutto per svuotarlo per bene. Ingoio e mi tiro su, continuando a sfregare il suo amichetto con la mano per farlo rialzare. Lui ha un po' il fiatone, mi lecco le labbra e lo spingo sul letto. Mi tira sopra di lui e mi siedo a cavalcioni.
Mi spoglia, con fare abile e lo guardo negli occhi. È strano come una qualsiasi persona non lasci trasparire niente, nessuna emozione, zero. Vedo solo le fiamme, mi vuole. Il che è un bene, almeno quello. Mi guarda e veramente non so cosa pensa. Non ho mai capito cosa pensasse ogni volta che mi guarda. Che mi vuole è palese, quello lo sento, ma cosa penserà di me? Cosa nasconde questo ragazzo così gelido?
Mi bacia il seno e lo lascio fare, gli passo una mano tra i capelli, sono morbidi, mi piacciono scivolano bene tra le mie dita. Non mi ferma, ne mi dice niente. Forse ha capito che non sono qui come terapista a parole ma con fatti.
Passa le mani su tutta la mia schiena, fino a fermarsi sul culo, muovendolo sul suo membro. Mi ci dà uno schiaffetto. Gemo, mi piacciono gli schiaffi sul culo, quando e da chi dico io, ovviamente. Gli schiaffi sul culo sono la passione, la fretta, la voglia. È come se mi dicesse: "dai perché non te lo metti dentro? Sono impaziente"
Ma a quanto ho capito anche lui è di poche parole come me, ma forse chi parla poco ha da raccontare un sacco di cose, non è una persona vuota, semplicemente sta zitta per non rivangare il passato. Per me è così per esempio, lui non so..
Spesso chi ride tanto come me è perché deve farlo per forza.
Mi mordo le labbra mentre mi continuo a muovere su di lui, ma a questo gioco lui non ci sta più, mi prende per i fianchi e strappa il preservativo che aveva già in mano, se lo è portato perché quelli che ho io gli stanno stretti, non ci ho fatto neanche casa a quando lo ha preso. Se lo infila e mi ritrovo a guardarlo con il labbro tra i denti e respirando un po' affannata, con il seno che va su e giù. Si posiziona su di me, con le braccia ai lati della mia testa ed entra. Mi lascio sfuggire un gemito di piacere. Si così..
Inizia a scoparmi forte, affossandomi nel letto, fino a questo momento comodo. Gli respiro sul collo e mi tengo alle sue braccia facendo scivolare le mani su e giù, è muscoloso, il giusto e lo sento tra le mie mani. Godo e ansimo, mentre lui mette la testa tra i miei capelli, non so perché faccia così, lo tiro giù, verso di me e gli ansimo all'orecchio. Ho sempre pensato che per godere non devi farlo forte, oh dio se non ho speranze e faccio finta, urlo.
Si gode piano, sussurrando, lanciando gemiti nelle orecchie dell'altro. Aprendo un po' la bocca e respirando a bassa voce, l'orgasmo deve essere lento e ti deve arrivare dentro, per rimanerti impresso nella mente, se urlo per compiacere penso si spaccano solo i timpani e basta. Certo puoi vantarti ma niente di che, invece con lui godo a bassa voce.
Continua a spingere muovendo il bacino più forte, mi spezza il respiro, vado un attimo in apnea, poi orgasmo di nuovo, graffiandogli un po' la schiena che lui inarca leggermente. Mi lascio andare e vengo, buttando fuori l'aria come se fossi stata tutto questo tempo sott'acqua.
Lui continua, scivola meglio dentro e lo stringo tremando perché i miei muscoli sono in super tensione. Se ne accorge e si spalma su di me, mettendo le mani sulla testa, stringendomi i capelli. Mi ritrovo con la faccia sul suo collo, lo annuso, è buono. Glielo bacio, con la mano dietro al collo. Ha il fiatone, rallenta, sta per venire.
Gli lascio piccoli baci sulla vena del collo che pare che sta per scoppiare da un momento all'altro, mi tiene per il fianco, stringe un po' e viene anche lui nel preservativo. Si lascia andare ad un sospiro di piacere e si sistema i capelli ancora sopra di me. Siamo sudati, affannati ma appagati.
Non mi guarda ancora, io si. Lo scruto per bene, non si gira ma si limita a rimanere così, sopra di me, ancora dentro e a regolarizzare il suo respiro.

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