Ho avuto una idea. Non potevo venire prima qua, perché come le ho detto, dovevo portarla via, ma se non ho un piano perdo di credibilità. Ho pensato di inscenare un rapimento, ma troppo losco, mi avrebbero scoperto subito. Ho cominciato a pensare, quando mi applico mi riesce bene, devo dire. Dapprima pensavo a tutto, forse era inutile, non la liberavo da lì in nessun modo, neanche chiedere con gentilezza, niente. Non potevo venire qua e chiedere: "che mi lasciate la roscia per un po' di giorni?"
No ceh. L'ho vista un po' provata, come se mi stesse aspettando. Balla sul palco, si struscia un po' e quelli sotto se la guardano adorante, sognando di stenderla anche lì. Mi viene il volta stomaco. Questo ambiente mi fa schifo, l'ho già detto?
Ho cercato tutti i giorni una soluzione, che non arrivava, mai. Non mi arrivava perché pensavo ai modi gentili, a non ferire nessuno e come sempre le cose in buona fede non si fanno. Non ne esci così, devi essere più furbo degli altri.
Così ho cercato indizi sui social, ho messo il nome del locale su Google, beh la fortuna è girata dalla mia parte. L'ho trovato. Si era proprio quello, stessi interni, le ragazze erano quelle, ormai lo conosco bene, diciamo.
Ho letto un po', perché sti schifosi hanno messo le attività che si svolgono in questo postaccio. Ho letto che le ragazze sono anche disponibili per cene, eventi, cocktail, se qualora si voglia, una accompagnatrice insomma. Diversamente dalle prostitute comuni, non adescano infatti i clienti per la strada. Operano presso case chiuse o bordelli. Un'altra differenza con le forme di prostituzione tradizionali è data dal costo, che è più alto, anche perché i servizi sono maggiori e generalmente rivolti a una clientela di ceto economico elevato. La gamma dei servizi offerti dalle accompagnatrici e dagli accompagnatori può variare. A seconda dei casi può anche non includere prestazioni sessuali ma limitarsi alla compagnia e a consentire al cliente di "sfoggiare" in pubblico una compagna attraente e invidiabile. Le escort, oltre che a fornire prestazioni sessuali, possono anche essere invitate ad "abbellire" feste o cene, dove devono far ben figurare la persona che accompagnano, ad esempio in un evento importante. Talvolta l'impiego della escort viene effettuato anche da modelle come secondo lavoro.
Questa cosa mi ha aperto un mondo, quando l'ho letta, avevo trovato la soluzione. Non c'erano i prezzi ovviamente, si andava a trattare col capo. Così chiamai, per un appuntamento. La ragazza, suppongo sia stata la segretaria me lo ha dato per stasera, quindi eccomi qua, fuori la porta del suo ufficio, aspettando il mio turno. Diamante mi guarda, ogni tanto, non sa che sto per fare, è un po preoccupata. La guardo cercando di tranquillizzarla, anche se so che con questo sarà difficile, visto che dovrà lasciar partire la sua miglior lavoratrice, ma me la porterò via, fosse l'ultima cosa che faccio.
La porta si apre, esce un uomo sulla cinquantina ben vestito, in giacca e cravatta, sorridente. Sicuro avrà raggiunto qualche scopo. Una ragazza mi invita ad entrare, do un ultimo sguardo a Diamante ed entro. Mi guardo in giro, sulle pareti ci sono foto con le ragazze del club, la luce anche qui è soffusa, sulla scrivania c'è un casino, scartoffie sparse qua e là, danno fastidio alla vista anche a uno come me che è disordinato al massimo. Mi sistemo i capelli e mi avvicino, mi presento e finalmente conosco questo capo che la mena a Camilla così tanto da spingere a cacciare un cliente. È un uomo, avrà più di cinquanta anni, brizzolato ma di bella presenza, tutto sommato potrebbe essere un uomo affascinante per una donna. Mi fa sedere e noto un cestino, di solito ci mettono le caramelle, lui ci ha messo i preservativi, per rendere meglio l'idea di dove siamo. Mi invita a prenderne uno, ma non mi entrano quelli e glielo dico. Ride alla mia battuta, ma non lo era, mi stanno stretti. Cazzo se ride non si sa.
Mi guarda strano, quasi con odio. So osservare quindi lo conosco lo sguardo pieno d'odio, ma non mi intimorisce, anzi. Sostengo il suo sguardo, non ho paura di te.
"Allora, hai voluto questo appuntamento perché?" mi dice con accento mezzo romano e mezzo del sud.
"Ho bisogno di portarmi via una ragazza" dico e mi sfrego il mento.
"Bene, allora guarda qui ci sono le liste e i prezzi delle.."
"Ho già scelto" lo interrompo e gli riavvicino la lista, non mi interessa.
"Ah si, vediamo, dimmi pure" mi guarda, come se sapesse il nome che sto per dire.
"La roscia" incrocio le braccia.
"Diamante dici?" annuisco "oh no, lei no. È la mia migliore, non si muove da qui, mai"
"Ovvio che si muove, quando esco da qui me la porto via, sono passato solo per farglielo sapere, visto che è il suo capo"
"No. Diamante non si muove da questo posto, è la migliore, mi porta clienti, non c'è nella lista guarda" si impunta.
Distolgo lo sguardo un attimo e poi torno a guardare lui.
"Ma sai che fai una cosa illegale vero? Induzione alla prostituzione, anche minorile, un conto è ballare, ma scopare, in più le noleggi come se fossero pacchi di scambio" dico tranquillamente.
"Beh? Che vuoi fare?"
"Portarmi via quella ragazza" ribatto.
"Per farci cosa?" mi dice. Ho come la sensazione che lui voglia qualcosa di più da Diamante, visto che se la vuole tenere vicino a tutti i costi.
"Di sicuro non la tratto di merda come in questo postaccio, posso sembrare cattivo, ma mi creda che me la saprei tenere meglio che qui" dico e me lo guardo, non cede con le buone. Odio passare alle minacce anche se glielo ho fatto capire che lo avrei denunciato.
Sospiro e apro il borsello, tirando fuori due mazzette da duemila cinquecento euro ciascuno e glielo tiro sulla scrivania. Mi guarda a bocca aperta.
Vediamo se ora possiamo trattare.
"Allora? La lascia libera?" chiedo.
"Domani è tua" si mette a contarli.
"No adesso, per tre giorni, torna martedì, visto che lunedì è il suo giorno libero.." mi sfrego le labbra.
Mi guarda con un sopracciglio alzato, della serie troppe pretese. Gli lancio altre due mazzette, il luccichio nei suoi occhi si fa più intenso, diecimila euro, in contanti, faccio sul serio lo ha capito.
"È tua" mi dice e butta le scartoffie, mettendo i pezzi da 100 e da 50 in posti separati. "ah ti tengo sott'occhio, tu non mi piaci" mi dice.
"Neanche lei a me, è reciproco" mi alzo, non gli stringo neanche la mano ed esco.
Come ho potuto pensare che gli importasse qualcosa di quella ragazza? Quando ha visto i soldi non ci ha capito più niente. Quanto potere hanno, ma veramente basta così poco per accantonare qualsiasi affetto, simpatia, protezione verso una persona? Sono allibito dallo schifo di questo posto. Di sicuro non la ama, né le vuole bene, visto che potrebbe presentarsi anche un matto, con un bel gruzzolo e portarsi via le sue ragazze, poi se succede qualcosa tutti a piangere. Che schifo. Chiudo la porta dietro di me e la raggiungo sotto al palco.
Lei non mi nota, ma le tocco il braccio e si gira. Si abbassa.
"Vestiti, hai finito per ora, vatti a cambiare, ti porto via" dico.
Lei mi guarda, non sta capendo.
"Come?"
"Hai finito, vieni con me" ribatto.
"Come hai fatto.."
"Segreti del mestiere dai, andiamo via che non ho voglia di stare qui, mi fa sempre più schifo" le dico all'orecchio. Annuisce e scende tra i fischi del pubblico, lo spettacolo non era finito, ma frega cazzi a me. Mi guardano male e seguo Camilla. Entra in spogliatoio e dopo poco esce, leggings e canottiera, scarpe comode e capelli legati, dovessi descrivere il paradiso, le farei una foto. Mi sorride, forse rassicurata dalle mie parole di quel giorno, sono uno che le promesse le fa solo se le può mantenere.
"Andiamo?" chiedo. Lei fa sì con la testa ed usciamo.
"Stai tre giorni con me, da adesso. Lasciala qua la macchina, vieni con me" dico. Lei mi guarda in modo strano, vuole sapere.
"Non fare domande, fidati. Sali con me" apro la mia range rover bianca e salgo, lei fa uguale e si guarda intorno.
"Wow" mi dice. "bella macchina"
"Dopo ti faccio vedere le altre" dico e parto.
Sento il suo sguardo addosso, mi piace. Era un sacco di tempo che non guidavo con una ragazza accanto.
"Hai fame?" le chiedo.
"Da morire" sbuffa.
"Allora andiamo al mc drive che sennò è tardi, l'una ci menano mica no" propongo.
"Va bene" ride. Piano piano si scioglie un po', si rilassa e si mette comoda sulla poltrona. Mi sorride.
"Che dovremmo fare?" mi chiede.
"Ci conosciamo, così non hai la scusa dell'orario, visto che per tre giorni avremo lo stesso tempo a disposizione, ritorni martedì" dico e la guardo.
Non sembra dispiaciuta, anzi.
"Grazie.." mi dice e sinceramente io non capisco perché, forse la voglia di essere salvata ce l'ha anche lei, forse per una volta in vita mia ho fatto la cosa più giusta che avrei potuto fare.
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Qui, ti ho salvato dal buio.
FanfictionCATULLO, Odi et amo (carme 85). "Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior." --- "Odio e amo. Forse mi chiedi come io faccia. Non lo so, ma sento che ciò accade, e ne sono tormentato." ~~~ Lei e lui. Mai v...